La Ambiente Surl è come il caso Cosilam: esposto alla Procura sulla nomina

Finisce tra le carte bollate la nomina dell'amministratore delegato della municipalizzata di Sora per la gestione dei rifiuti. Al centro di un esposto le dichiarazioni del consigliere Bruni. Ipotizzato in caso Cosilam2

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

È finita a carte bollate. Quelle che ha annunciato l’amministratore della Ambiente Surl di Sora Ennio Mancini nei confronti della sua grande accusatrice. E quelle presentate con certezza questa mattina dalla grande accusatrice Cristina Marrone alla procura della Repubblica di Cassino.

L’amministratore

Il caso è quello della municipalizzata di Sora per la raccolta e la gestione dei rifiuti urbani. Il suo attuale amministratore è stato individuato dal Consiglio comunale durante la seduta del 18 giugno scorso Ennio Mancini (leggi qui La notte porta il presidente della Ambiente: è Mancini). Una designazione avvenuta sulla base di una serie di considerazioni fatte dall’Aula esaminando i profili dei candidati, filtrati prima da una commissione.

L’amministratore della Sora Ambiente

A poche ore da quella designazione la commercialista Cristina Marrone chiede di poter accedere ai documenti esaminati dal Consiglio: vuole verificare se in neo Ad Ennio Mancini abbia tutti i requisiti richiesti dal bando per ricoprire la carica. (leggi qui Qualcuno sospettò sulla nomina di Mancini). Lui dopo alcuni giorni consegnato la documentazione, lei mantiene alcune riserve. (leggi qui «Mostro le carte e denuncio»: Mancini contro i sospetti sulla sua nomina).

Perché lo fa? “Nulla di personale” spiega, è solo una questione di trasparenza. La dottoressa è componente del Nucleo di Valutazione e non vuole che ci siano margini di sospetto. (leggi qui Ambiente Surl, «Nulla di personale ma datemi le carte»).

Il Cosilam 2

Le carte consegnate alla Procura della Repubblica di Cassino sono un esposto nel quale si traccia – tra le righe – un parallelismo con un’altra delle inchieste già aperte dal sostituto procuratore Alfredo Mattei. È quella sulla nomina del Direttore Generale del consorzio industriale Cosilam di Cassino e del Lazio meridionale.

la dottoressa Cristina Marrone

In quel caso erano finiti sotto inchiesta l’allora presidente Mario Abbruzzese con il Consiglio d’Amministrazione. A tutti vennero sequestrati gli smartphone per estrarne e leggerne i messaggi sms e le chat di whatsapp. Per verificare se la nomina della dottoressa Annalisa D’Aguanno fosse il risultato di un accordo politico collegato alle elezioni comunali vinte a Cassino dal centrodestra tre anni fa con Carlo Maria D’Alessandro.

Perché non poteva essere raggiunto un accordo politico? Non è affatto questo il punto. L’intesa politica è lecita, per sua natura. Non lo è se si configurano alcune particolari condizioni: in quei casi si sconfina nel ‘voto di scambio’ cioè io ti giro i miei voti e tu in cambio mi dai un bene, un’utilità, dei soldi, una carica… Oppure, altra ipotesi sulla quale si sta lavorando, in un ente di Diritto Privato come è il Cosilam ogni presidente ha il diritto di scegliersi il direttore generale: ma allora perché attivare una procedura di selezione che ha dei costi? E quei costi sono ricaduti in parte sui soci, tra cui le casse dei Comuni che compongono il Consorzio insieme ai privati.

Le dichiarazioni di Bruni

Al centro dell’esposto sulla nomina del dottor Ennio Mancini ci sono alcune dichiarazioni rilasciate in più occasioni dall’uomo forte di Fratelli d’Italia a Sora, Massimiliano Bruni.

Dialogando con AlessioPorcu.it ha parlato di un’intesa politica con l’amministrazione del sindaco Roberto De Donatis per la designazione del presidente della Ambiente. E infatti, all’esposto della dottoressa Caterina Marrone sono allegate le fotocopie di alcuni articoli pubblicati da questa testata.

Il consigliere Massimiliano Bruni (FdI)

La commercialista chiede di verificare se ci sia stato un accordo di spartizione. Che sarebbe – nella sua interpretazione – politicamente legittimo. Ma allora perché attivare una procedura di selezione?

Nessun commento da Massimiliano Bruni il quale si limita a dire «Non sono a conoscenza di questa indagine. Aspetterò con fiducia e serenità il lavoro dei magistrati: gli atti del Consiglio Comunale sono pubblici, c’è stato un dibattito politico avvenuto sotto gli occhi di tutti per effettuare la scelta. Quel dibattito doverosamente, lo sottolineo, è stato preceduto da una valutazione delle condizioni di candidabilità degli aspiranti manager. Se non avessimo fatto controllare i loro curriculum saremmo stati degli sconsiderati» .

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