Un caffé d’Antan per avvelenare l’assessorissima

Ernesto Baronio

Conte del Lungoliri

 

di Ernesto BARONIO
Conte del Lungoliri
 

 

Dicono sul Lungliri di Sora che Giacomino amoroso Iula da Matera si sia stancato del triclinio e senta di nuovo la spinta della passione per la politica. E dopo il modesto apericena in enoteca organizzato lo scorso mese (leggi qui), per evitare altre critiche sul menù da Alessioporcu.it ha deciso di optare per degli stuzzichini.

Locale selezionato, il Caffé D’Antan a Sora. Invitato caldamente da Giacomino, giunge in via Marsicana Alessandro Mosticone, consigliere comunale incardinato nella maggioranza di governo di sua eccellenza il sindaco Roberto De Donatis e politicamente strutturato in Forza Italia. Poscia dopo di lui arriva, altrettanto sollecitata dal materano, l’avvocatessa Serena Petricca: anche lei incardinata in Forza Italia ma separata in casa con Mosticone. I due sono uniti solo dal simbolo azzurro: per il resto, ciascuno agisce per proprio conto e nessuno sa quello che fa l’altro.

Un tentativo per riconciliarli? Un’azione diplomatica dell’amoroso Giacomino, già presidente del Consiglio Comunale e devoto a Mario Abbruzzese. La missione però non è quella di cementare il duo. La mission è molto più vasta.

Arrivati al Caffé D’Antan, Mosticone e Petricca trovano, a loro insaputa, altri invitati. Assisi ad un tavolo vi erano: Il presidente del Consiglio Comunale Antonio Lecce, la vice presidente Simona Castagna delegata alle Politiche Giovanili. E poi il consigliere delegato alla Polizia Municipale Francesco De Gasperis meglio noto come Franco Pennellessa. Ma anche Lino Caschera, coordinatore delle attività per il Decoro Urbano. Pezzi forti della serata: giurano che vi fossero l’assessore Veronica Di Ruscio e l’assessore Sandro Gemmiti.

Avvolgente e invitante come il serpe nel Giardino dell’Eden, Giacomino Iula ha introdotto la serata premettendo «Nulla di politico, però un problema c’è…». Il problema è sempre lei: la guardia pretoriana del sindaco, l’assessorissima Maria Gabriella Paolacci. Formalmente titolare del Bilancio, secondo tutti vero perno dell’intero impero De Donatis.

Molti speravano che non arrivasse a mangiare la colomba pasquale, altri hanno puntato una fortuna scommettendo sul fatto che non avrebbe affiancato il sindaco nella processione di Santa Restituta. Invece, lei è lì: più salda e solida che prima. Tutti i tentativi di rovesciarla sono falliti.

Così, Giacomino ha provato a riunire tutti quelli che, secondo le chiacchiere, sarebbero disposti a dare l’ultimatum a sua eccellenza il sindaco. E dire: o lei o noi.

Assente il Quadriniano Antonio Farina: il che fa capire che l’operazione è seria, non lo hanno invitato perché se riescono nel putsch non vogliono che ne abbia vantaggi il presidente della Comunità Montana di Arce e Capogruppo di Forza Italia alla Provincia Gianluca Quadrini. Troppo ingombrante politicamente.

Come è finita la serata? Mezzo buco nell’acqua. I dettagli che filtrano sono pochi: perché – per quanto Giacomino sia stato attento e sottile, più di qualcuno ha temuto d’essere bollato come congiurato. Perché allora mezzo buco nell’acqua e non tutto intero? I prossimi giorni diranno di più. Però – appare certo – l’assessorissima mangerà la colomba pasquale. E forse anche di più. Poi ci sarà una manovra più stringente.

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