I cinque progetti ai quali si aggrappa l’amministrazione De Donatis

Nelle prossime ore il sindaco di Sora Roberto De Donatis tiene una conferenza stampa per presentare 5 progetti. Che trasformeranno la sua città in un cantiere. O faranno affondare la sua amministrazione

Cinque progetti per trasformare Sora in un cantiere. Per cambiare il volto di alcuni quartieri ma anche dell’amministrazione di Roberto De Donatis. Per ristrutturare palazzi diroccati ma anche la maggioranza di governo che inizia a perdere pezzi. Snellire il traffico e la strada per la conferma in municipio. La conferenza stampa convocata per giovedì pomeriggio a Sora servirà a questo. Ad annunciare quello che il sindaco e la sua squadra sperano sia un punto di svolta. Il claim scelto è “Sora che cambia: dalle parole ai fatti”. Che con una certa malignità potrebbe essere tradotto in: ecco dove siamo stati finora. 

I progetti

Sulla carta,due anni e mezzo di pianificazione e 5,5 milioni di euro da spendere.

Il primo progetto punta a ridisegnare il Rione Napoli: un restyling del quartiere Pontrinio, una pista ciclabile lunga 8 chilometri che partirà da parco San Domenico sino all’estrema periferia della città. Non solo carta e inchiostro: «abbiamo già i soldi per realizzarlo» assicura il consigliere Massimiliano Bruni che ha seguito l’iter. «Ora stiamo lavorando per ottenere un ulteriore finanziamento a fondo perduto con cui aumentare di altri 4 chilometri la pista ciclabile portandola ad un totale di 12 chilometri».

Il secondo è un progetto pilota con cui abbattere i rifiuti prodotti in città. La conseguenza prevista per le tasche dei cittadini è la riduzione della Tari. Tutto si basa su quattro mini isole ecologiche automatizzate, che consentiranno di conferire i rifiuti 24 ore su 24 senza soste nelle zone di Carnello, Valle Radice, Selva e Compre.

Il terzo progetto prevede l’installazione di nove dissuasori a scomparsa. L’obiettivo è duplice: ridurre il traffico e con lui lo smog, mettere in sicurezza via Cellaro che è una delle arterie più sensibili della città. Realizzando una serie di dossi artificiali, asfalto drenante, potenziamento delle luci a led . «Intuberemo un tratto dell’arteria con la costruzione in superficie di marciapiedi, visto che l’area è sprovvista» spiega ancora Bruni.

Il quarto progetto è quello sull’Emergenza Abitativa. Prevede l’acquisto di tre immobili nel centro storico per destinarli ad uso sociale.

Il quinto progetto è la messa in sicurezza di tutte le scuole comunali con un investimento che supera il milione e mezzo di euro. Inserito in questo progetto c’è l’apertura del cantiere con cui realizzare la scuola disegnata dall’architetto Renzo Piano: «una scuola futuristica, innovativa, che sostituirà un edificio fatiscente come l’ex mattatoio in via Napoli».

Il punto politico

La conferenza stampa con cui presentare i cinque progetti rappresenta un punto di svolta per l’amministrazione di Roberto De Donatis. In una direzione o nell’altra. All’annuncio dovrà seguire l’avvio dei cantieri. E se avverrà, il sindaco potrà esibire una serie di risultati concreti che escono dalla grigia ordinaria amministrazione vista fino ad oggi.

Soprattutto riuscirà a puntellare le tensioni interne alla maggioranza. Il dottor Augusto Vinciguerra da settimane è su posizioni molto critiche: reclama quel patrimonio di concretezza e quella discontinuità dalle precedenti amministrazioni Tersigni che gli erano stati garantiti in cambio dell’appoggio a De Donatis al ballottaggio. 

Il consigliere Alessandro Mosticone è una bomba ad orologeria: ha mandato Forza Italia all’opposizione, si è dichiarato indipendente, ha costituito un gruppo civico. Tutto con un solo obiettivo: ottenere la candidatura con cui diventare consigliere provinciale. De Donatis dovrà riuscire a candidarlo e pure ad eleggerlo. Altrimenti gestire il consigliere diventerà molto complicato. E con lui, tenere unita la maggioranza.

Il fronte contrario

Le variabili sono tante. Se I cantieri non partiranno, se subiranno blocchi che impediranno l’avanzamento dei lavori, se Vinciguerra e Mosticone non saranno in sintonia, il bivio imboccato dall’amministrazione De Donatis sarà esattamente l’opposto di quello che il sindaco si augura con la conferenza delle prossime ore.

Fino ad oggi non se n’è dovuto preoccupare più di tanto. Perché le elezioni gli hanno consegnato una maggioranza e tre opposizioni: il centrodestra dei fratelli Tersigni, il Movimento 5 Stelle, il Pd di Maria Paola d’Orazio. Che non dialogano tra loro. Anzi, il Pd all’opposizione ha un feeling più con la maggioranza che con i colleghi di minoranza.

Ernesto Tersigni non scommette sull’apertura dei cantieri. «Sarebbe quasi ora che incominciassero a fare qualcosa per la città perché fino ad oggi abbiamo assistito solo a promesse senza vedere nulla di concreto. da due anni e mezzo li sento fantasticare su opere faraoniche: da quella della scuola di Piano al centro Serapide. Opere che non faranno mai».

E anche se le facessero, l’ex sindaco ed ex assessore provinciale ci mette il cappello. «Hanno lavorato con i soldi lasciati dalla mia amministrazione, con risorse e finanziamenti ottenuti dall mia amminstrazione spesso rischiando di perdere i contributi assegnati. A Natale sono tutti più buoni anche loro con le promesse».

Cinque progetti. Dai quali ora dipende il futuro dell’amministrazione De Donatis.