Sora, prove tecniche di maggioranza alternativa

Il Consiglio Comunale di Sora e la partita per la Farmacia Comunale. Ma il sindaco si gioca anche le carte per il futuro politico. Il caso Mosticone.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Prove tecniche di maggioranza alternativa al Comune di Sora. Lo dice il Consiglio comunale che si è svolto ieri pomeriggio. A fare da ago della bilancia è stata la consigliera di opposizione – o meglio seduta fra i banchi dell’opposizione – Maria Paola D’Orazio. Grazie alla sua astensione è passato il primo punto.

È vero che si trattava soltanto di una presa d’atto: comunicazione delibera di Giunta comunale numero 219 del 6 dicembre 2019 con all’oggetto il “prelevamento dal fondo di riserva”. Così poco importante che, dopo l’intervento del sindaco Roberto De Donatis, si stava per passare direttamente a trattare il secondo argomento. 

Il Consiglio Comunale di Sora

È stato uno dei consiglieri di opposizione a far notare che l’argomento andava comunque posto al voto. Evidentemente non è sfuggita l’aritmetica. E, soprattutto, non è sfuggita l’assenza in aula del consigliere comunale di maggioranza Alessandro Mosticone (alla sua terza assenza in Consiglio comunale, salvo poi arrivare durante gli ultimi minuti della seduta). A mancare all’appello, insieme a lui, anche il consigliere Francesco De Gasperis. Risultato: la maggioranza era sotto di un voto per via dell’assenza (giustificata) fra i banchi della minoranza del consigliere Antonio Farina. Altrimenti il rapporto sarebbe stato ancora più drastico. A quel punto è stata l’astensione di Maria Paola D’Orazio a far passare l’argomento.

È apparsa del tutto evidente la “strategia” messa in atto per testare il voto sulla gestione in house della Farmacia. E comunque per fare una prova di forza. 

Avvio lampo

Il Consiglio comunale era stato convocato per le 16.30. Ha avuto inizio qualche minuto prima delle 17.30 in ossequio al regolamento che ne prevede l’inizio entro un’ora.

Ma la seduta è durata soltanto qualche minuto, giusto il tempo per consentire al presidente del Consiglio Antonio Lecce di chiedere la sospensione dei lavori e la convocazione della Conferenza dei Capigruppo. Chiamata a decidere dell’altro Consiglio comunale cioè quello che era stato inizialmente convocato per domani, mercoledì 18 dicembre, e che è stato invece rinviato in prima convocazione per domenica 22 alle ore 9. E in seconda convocazione per lunedì 23 alle ore 10.

All’origine della decisione di far slittare i lavori ci sarebbe la mancanza del parere del Collegio dei revisori al Bilancio consolidato 2018. Argomento già presente al sesto punto dell’ordine del giorno di ieri pomeriggio e inizialmente rinviato a quello che sarebbe dovuta essere la seduta di domani. 

Il destino della Farmacia

Lo spostamento della data dell’assise programmata per domani ha riaperto un’altra ferita. All’ordine del giorno di domenica mattina figura “lo scioglimento e la messa in liquidazione della società Farmacia comunale srl”. Al punto due “Servizio farmaceutico. Modifica del modello gestorio: dal partenariato pubblico-privato istituzionalizzato al modello in house providing. Indirizzi”. 

La questione della farmacia ormai tiene banco da ottobre, quando il Comune ha inviato all’attuale gestione una Pec da cui fondamentalmente è emerso in modo chiaro che, dopo la proroga di un anno concessa con una delibera di Consiglio comunale nel dicembre del 2018, l’Amministrazione comunale non avrebbe proceduto a ulteriori rinvii. Ma sarebbe passato ad una gestione in house

Un tema che ha incrinato i rapporti all’interno della maggioranza. Nella quale c’è la ferma presa di posizione della consigliera Floriana De Donatis: si è chiaramente detta favorevole all’attuale modello di gestione che vede insieme il Comune ed un privato.

Sul filo di un voto

La levata di scudi fatta da Floriana De Donatis aveva indispettito il sindaco. Portandolo a sollevare una sorta di ‘questione di fiducia‘. Che, tradotto dal politichese, significa: chi non vota per la gestione in house è fuori della maggioranza. (leggi qui L’ultimatum del sindaco: sulla farmacia è “questione di fiducia”).

Il Consiglio Comunale di Sora

Quel voto è strategico. Fondamentale. Perché la maggioranza di Roberto De Donatis è appesa al filo di un solo voto in più dell’opposizione. A garantirgli l’equilibrio allora era arrivato il soccorso rosso della consigliera Dem Maria Paola D’Orazio: aveva annunciato il suo voto favorevole alle gstione in house.

A cambiare le carte in tavola, nelle ultime ore, invece ha contribuito l’atteggiamento politico di Mosticone e De Gasperis. Il primo, soprattutto, sta lanciando segnali apparentemente incomprensibili ma ben chiari a chi li deve ricevere. 

Nei giorni scorsi ha posto un vincolo alla sua firma sotto l’accordo di fine mandato: è il documento preteso dal sindaco qualche ora dopo l’annunciata nascita del gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale che fa saltare tutto il patto elettorale con cui De Donatis è stato eletto. (leggi qui l’accordo De profundis per De Donatis: la piattaforma civica non c’è più; qui il rinvio della firma: I calci di Bruni negli stinchi di De Donatis: salta la firma del patto di fine mandato; e leggi qui laposizione di Mosticone Il sindaco: “No firme, no rimpasto”. I gruppi: “No rimpasto, niente firme”).

Le richieste di Mosticone

Ora Alessandro Mosticone chiede la rotazione delle deleghe ai consiglieri comunali. Sembra che da un precedente accordo le deleghe avrebbero dovuto avere durata di un anno e sarebbero scadute all’inizio dell’estate scorsa. Motivo per cui si cominciò a parlare in modo insistente di rimpasto, mai avvenuto, se non per la sostituzione dell’assessore al Commercio – rimossa Silvia Ucciero, nominato Daniele Tersigni. (leggi qui Mosticone cambia l’assessore e non avverte nessuno)

Il Consiglio Comunale di Sora

Ed è lo stesso Mosticone, appunto, che in queste ore sta mettendo in atto una chiara strategia politica volta a condizionare i futuri assetti elettorali in vista del voto che si svolgerà nella primavera del 2021. Una strategia in due fasi. Laprima: la nascita della federazione fra il suo gruppo consiliare e quello di Franco De Gasperis (leggi qui Patto tra Mosticone e Baratta per fare da scudo contro FdI). La seconda: il patto del Tartufo e l’incontro “segreto” sabato scorso a Broccostella fra lui e Marco Mollicone, quest’ultimo candidato sindaco in pectore per i Fratelli d’Italia. (leggi qui Il Patto del Tartufo è servito: Mosticone – De Gasperis – Caschera uniti al voto).

Hanno tutta l’aria di essere chiari segnali della volontà di trovare la quadra attorno a una coalizione politica di centrodestra.

Dunque la chiave di Volta potrebbe essere rappresentata proprio da Alessandro Mosticone che, sulla gestione della farmacia comunale non ha ancora detto una parola. Anzi, una  frase l’ha pronunciata sul da farsi: “aspetto di leggere le carte e poi decido”. 

In bilico

Di sicuro il sindaco e la sua squadra devono avere ben chiaro il delicato quadro politico-amministrativo che ruota attorno alla scelta della gestione in house della farmacia. Rischiano di non avere i numeri. E ciò li ha probabilmente indotti a scegliere la prima convocazione per domenica mattina alle 9. Nella speranza che vada deserta.

Perché in seconda convocazione, lunedì, basterebbe il voto della maggioranza dei presenti, anziché la maggioranza qualificata prevista invece in prima convocazione. È pur vero che la minoranza consiliare – eccezion fatta per Maria Paola D’Orazio – ha già annunciato che, nel momento in cui inizierà la discussione dei punti che riguardano la farmacia comunale, abbandonerà l’aula.

Il Consiglio Comunale di Sora

I consiglieri dell’opposizione non vogliono avere nulla a che fare con questa scelta, temono la Corte dei conti a prescindere, perché sostengono che non si può dismettere una società che sta producendo utili e il cui bilancio è sano. L’Amministrazione De Donatis dal canto suo, sembra andare poco per il sottile e puntare piuttosto a incassare la gestione in house della farmacia. C’è infatti la certezza che poi i risultati daranno ragione alla loro scelta, sia a livello di bilanci che di profitti.