Lega – FdI, intesa sul nome per Sora: è Francesco Abbate

L'intesa c'è. Fratelli d'Italia e Lega potrebbero converge sul nome di Francesco Abbate come prossimo candidato unitario a sindaco di Sora. Il ruolo di Massimiliano Bruni. La sintesi impossibile con Luca Di Stefano. Al quale viene proposta l'elezione in Provincia. Il dubbio Quadrini. La telefonata, non confermata, a La Rocca. Il nodo Caschera

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

L’accordo c’è, il candidato pure: Lega e Fratelli d’Italia andranno insieme alle prossime elezioni Comunali di Sora. Hanno individuato il nome sul quale far convergere i loro voti: il candidato sindaco unitario sarà Francesco Abbate, dirigente Inps, già consigliere provinciale a Terni dove dimora, fondatore dei Circoli Dell’Utri che dovevano rigenerare Forza Italia. Originario di Sora, in città ha preso seicento preferenze alle scorse Regionali.

Il coordinatore provinciale della Lega, Francesca Gerardi

Francesco Abbate è un vecchio pallino politico della deputata leghista Francesca Gerardi coordinatrice provinciale del Carroccio. Era stata lei ad invitarlo l’estate scorsa al cocktail sulle sponde del Fibreno con il quale ringraziare chi aveva sostenuto l’elezione di Cinzia Bonfrisco in Europa. (leggi qui Aperitivo sulle sponde del Fibreno, nella Lega c’è aria di riorganizzazione).

Sul nome di Francesco Abbate c’è il placet di Fratelli d’Italia, disposta a convergere. Una convergenza che fino a questo momento era risultata impossibile invece con l’altro nome ipotizzato dalla Lega, quello di Luca Di Stefano. Semplicemente per un motivo: Di Stefano vede Fratelli d’Italia come avversari, perché loro stanno in maggioranza ed amministrano nella piattaforma civica guidata dal sindaco Roberto De Donatis; lui e la Lega invece stanno all’opposizione e finora il progetto leghista prevedeva una campagna elettorale contro il governo uscente.

La Lega si spacca

Massimiliano Bruni (FdI) e Luca Di Stefano (Lega)

La possibilità di puntare su Francesco Abbate spacca il direttivo leghista. Secondo il dirigente cittadino Filippo Porretta i patti erano altri.

Allora da dove è uscito il nome del nuovo candidato in pectore? Dietro all’operazione c’è la tenace mediazione portata avanti da Massimiliano Bruni, leader e consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Sora. È stato lui a lanciare sul tavolo la proposta al termine di un’analisi politica: mettendo a nudo che con Luca Di Stefano non c’erano margini per una convergenza mentre l’uomo che può rappresentare l’anello di congiunzione fra Lega e Fratelli d’Italia può essere Francesco Abbate.

È un nome che gode di molta considerazione sul Carroccio, regionale è nazionale. Non è un caso che Francesca Gerardi lo abbia voluto sin dal primo momento nel nuovo direttivo del Partito, presentato a Sora lo scorso autunno, dopo aver messo all’angolo il generale a riposo dell’Esercito Antonio Vitale.

In quella fase, per la figura del coordinamento la spuntò Luca Di Stefano ma si racconta che già una settimana dopo l’investitura Francesco Abbate abbia rivendicato la leadership. Allora Di Stefano si impose con il sostegno del direttivo.

Stavolta l’uomo dei Circoli ha cambiato strategia. Del resto era stato chiaro a tutti sin da subito che lui, voluto dalla coordinatrice provinciale, aveva interlocuzioni ad un livello molto più alto di quello cittadino.

Sintesi impossibile

Luca Di Stefano e Massimiliano Bruni durante uno dei loro scontri

Il punto di svolta è stata una riunione avvenuta on line. Lì i partecipanti hanno preso atto del fatto che Luca Di Stefano non poteva essere la figura di sintesi per aggregare due forze che da quatto anni fanno politica da posizioni contrapposte all’interno dello stesso Consiglio comunale. Sono stati ricordati gli scontri accesi proprio fra lui e Bruni, così animati da renderli inconciliabili.

Il tavolo virtuale ha valutato le possibili mediazioni. È emerso che ogni soluzione di compromesso sarebbe politicamente sconveniente.

Il passaggio in maggioranza del consigliere leghista Luca Di Stefano non verrebbe compreso dagli elettori. Quello di Bruni e di Fratelli d’Italia all’opposizione avrebbe ancora meno senso: significherebbe disconoscere la pianificazione delle opere portata avanti per quattro anni e mezzo e che ora stanno arrivando a realizzazione.

Margini di dialogo non ce ne sono. Anche perché Massimiliano Bruni ha sempre sostenuto che pur lavorando per far andare alle prossime elezioni il centrodestra compatto, è comunque sua intenzione tenere fede fino alla fine della consiliatura  all’impegno preso con gli elettori nel 2016. È il patto che ha portato varie forze politiche ad ammainare il proprio simbolo per aderire ad una Piattaforma civica che ha eletto l’attuale sindaco Roberto De Donatis.

La figura terza

Francesco Abbate

Ecco perché l’esigenza di una figura terza. Quella di Francesco Abbate appunto. L’unica, in questa fase, in grado di rappresentare l’anello di congiunzione fra i vari Partiti del centrodestra.

A spingere il piede sul pedale dell’acceleratore in queste ultime settimane, è stato lo stesso Massimiliano Bruni, con una fitta corrispondenza telefonica, fra i vari protagonisti della politica sorana di centrodestra. Ma soprattutto proprio con Abbate. E alla fine si sarebbe trovata la quadra.

Non solo: il ruolo svolto da Bruni e il livello dei suoi contatti con Abbate non lasciano adito a dubbi: Abbate sarà anche il candidato di Fratelli d’Italia.

La Lega mantiene nella massima considerazione Luca Di Stefano. Se non ci fosse stato quel suo pregiudizio ideologico ne avrebbe difeso la candidatura a sindaco fino alla fine. Per dimostrare in maniera concreta quella stima, l’onorevole Francesca Gerardi avrebbe chiesto di individuare Di Stefano come candidato unitario del centrodestra sorano alle prossime elezioni Provinciali.

Un’ipotesi che non ha trovato d’accordo Fratelli d’Italia. Sul punto, Massimiliano Bruni è stato netto: non sosterranno la corsa di Luca Di Stefano a Palazzo Iacobucci, dovranno votare il candidato di Partito. Condizione non negoziabile: del resto hanno già fatto un passo indietro sulla candidatura a sindaco. Far eleggere Di Stefano in Provincia tocca alla Lega provinciale che a questo punto dovrà chiamare all’appello tutti i suoi consiglieri.

Lo sapeva già

Luca Di Stefano

Luca Di Stefano lo aveva capito già da qualche tempo. Pochi giorni fa, quasi a voler in modo sibillino lasciar trapelare qualche piccola anticipazione di ciò che stava accadendo, aveva detto: “Alla fine si andrà alle elezioni con il centrodestra unito.  Lo hanno deciso i vertici”. E ancora: “Quando si sta in un Partito se ne rispettano le decisioni. Altrimenti si lascia”.    

Non la pensano così gli altri componenti del direttivo. Uno per tutti Filippo Porretta. Lo stesso che in passato si era detto favorevole a un’apertura con l’attuale maggioranza consiliare al Comune di Sora. Bocche cucite. Nessuno vuole rilasciare dichiarazioni. Ma i mal di pancia sono evidenti.

 Il gruppo dirigente è spaccato e l’accusa è pesante: “Hanno deciso tutto Luca e Francesco. Senza interpellare gli altri. Che poi sarebbero anche la maggioranza numerica del gruppo: Filippo Porretta, Gianni Iacobelli ed Elisa Castellucci. Oltre al presidente dei giovani della Lega di Sora, Andrea Di Marco.  “Non sarebbero stati rispettati i patti. Che prevedevano la candidatura a sindaco di Luca Di Stefano. E in subordine quella di Filippo Porretta.  

Il ragionamento è il seguente: siccome Di Stefano sarà candidato per uno scranno alla provincia (si volta nel marzo 2021) stando agli accordi la candidatura a sindaco della Lega sarebbe dovuta toccare a Porretta. Che sarebbe pronto alla guerra interna: “Il nome si deve decidere a Sora e non a Roma”.

Via alle manovre

Francesca Gerardi con Gianluca Quadrini

Intanto Abbate si sta già muovendo da candidato sindaco. Oltre alle fitte relazioni con Bruni avrebbe già cercato anche di mettersi in contatto con il vice coordinatore regionale di Forza Italia Gianluca Quadrini.

Il quale a domanda esplicita ha risposto: “Sono anni che non lo vedo e non lo sento. L’ultima volta è stato in occasione dell’apertura dei circoli di Dell’Utri”. E ha detto il vero. Infatti a fare da tramite ci sarebbe Mario Cioffi. Molto presto ci sarà un confronto.

Resta da comprendere la posizione del commissario cittadino azzurro Vittorio Di Carlo e quella della consigliera Serena Petricca: quest’ultima ormai da tempo siede fra i banchi dell’opposizione.

 Di Carlo, contestualmente alla sua nomina da parte del senatore Claudio Fazzone aveva detto: “L’Amministrazione in carica per me è già acqua passata. Lavoriamo per le elezioni”.

E a proposito della strategia di riunificazione del centrodestra a Sora aveva detto: “La vedo una cosa complicata. Perché di fatto la Lega e Forza Italia sono all’opposizione”.

Però ora che Lega e Fdi hanno definito il patto non è escluso che si possa trovare un punto di incontro.

Le clausole risolutive espressa

Il municipio di Sora

Come accade quando si mette nero su bianco un contratto ci sarebbero anche delle condizioni di decadenza nel patto fra Lega e Fdi.

La prima: se l’accordo non si chiude prima che il Bilancio previsionale del Comune di Sora arrivi in Consiglio comunale, il Partito di Bruni potrebbe non votarlo, facendo così saltare l’Amministrazione in carica e anche lo scranno consiliare di Luca Di Stefano. E se non si è consigliere comunale non ci si può candidare alla Provincia.

La seconda: Se Luca Di Stefano non verrà eletto alla Provincia si sentirà libero di non rispettare l’accordo. E alle elezioni comunali di Sora sarà moralmente libero di convergere verso un accordo civico con altri soggetti politici. E questa più che a Bruni sembra una condizione posta a Francesca Gerardi. Sarà lei infatti, come coordinatrice del Partito, a dover garantire che l’elezione avvenga.

Già scritta la tabella di marcia

Il Consiglio Comunale di Sora

A conferma dell’accordo c’è la tabella di marcia già stabilita da Abbate e Bruni in attesa di capire cosa farà il partito di Berlusconi. 

Si punta ad arrivare  a luglio con parte del lavoro già fatto. Ed a settembre, dopo la pausa per le ferie estive, si dovrebbe uscire con il nome ufficiale del candidato a sindaco di tutta la coalizione di centrodestra. Che – se verranno rispettate le condizioni – sarà appunto Francesco Abbate, visto che i due azionisti di maggioranza sono proprio la Lega, che lo ha proposto, e Fratelli d’Italia che ha caldeggiato questa scelta.

Il primo ostacolo è emerso nelle ore scorse. Nel corso di una telefonata fra Massimiliano Bruni e Filippo Porretta. Quest’ultimo avrebbe rivendicato l’accordo che prevedeva la propria candidatura. Bruni avrebbe replicato candidamente e sicuro di se: “devi fartela avallare dai vertici provinciali e regionali del tuo Partito”.

Il candidato sindaco si sceglie a Sora” avrebbe ribattuto Porretta.

Le trattative con Alberto La Rocca

Alberto La Rocca

Nel frattempo Massimiliano Bruni nei giorni scorsi avrebbe avuto contatti telefonici anche con l’imprenditore edile di Sora Alberto La Rocca. Ma il condizionale è d’obbligo. Una versione vuole che l’abbia chiamato per sondare le sue intenzioni in vista delle prossime Comunali: più volte nel passato La Rocca aveva tentato la scalata al municipio, senza mai riuscirci.

L’approccio, simpatico, sarebbe stato: “Presidè, ti volevo proporre la candidatura a sindaco”. La cosa curiosa è che l’imprenditore avrebbe dato la propria disponibilità, non si sa quanto seriamente ma comunque spiazzando Bruni. Che a questo punto avrebbe alzato l’asticella ribattendo: è necessaria la tessera del Partito, condizione indispensabile per portare il suo nome nel tavolo provinciale delle trattative.  

Il nodo “Caschera”

Lino Caschera

Nelle prossime settimane rischiano di arrivare al pettine anche i nodi legati alla posizione di Lino Caschera, consigliere comunale di maggioranza a Sora che è tutta un paradosso.

Infatti, Lino Caschera faceva parte dei fedelissimi di Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli ai tempi di Forza Italia. Li ha seguiti quando sono andati con Giovanni Toti in Cambiamo. Con il suo gruppo sta nella maggioranza civica che governa Sora. Ora Pasquale Ciacciarelli è passato alla Lega: Lino Caschera è pronto a farlo ma finora Luca Di Stefano ha posto il veto imponendo che Caschera lasciasse la maggioranza e lo seguisse all’opposizione. Facendo cadere l’amministrazione cittadina che si regge su un solo voto di vantaggio.

Caschera fa parte della segreteria politica regionale del consigliere Pasquale Ciacciarelli. Non è ancora tesserato al Partito di Salvini per via della condizione capestro posta all’epoca da Luca Di Stefano. Ora sarà proprio questo il nodo da sciogliere: dopo il quattro maggio la coordinatrice Francesca Gerardi sarebbe pronta a pretendere che chi non è tesserato non può stare negli staff.

A quel punto Caschera o si tessera oppure esce dalla segreteria.