De Donatis, senza verifica niente numeri in Consiglio

Subito la verifica di maggioranza al Comune di Sora o Fratelli d’Italia farà mancare i numeri al Consiglio del 21 per i debiti fuori Bilancio. Intanto Veronica Di Ruscio rinnega il comunicato della Lega. Come San Pietro prima del canto del gallo.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Nessun segnale, nessuna risposta. Il sindaco di Sora Roberto De Donatis non recepisce la richiesta ufficiale di verifica fatta dai Fratelli d’Italia a seguito dell’ingresso della Lega in maggioranza. Un silenzio di fronte al quale FdI è pronto a reagire. Potrebbero mancare i numeri al Consiglio comunale del prossimo 21 dicembre, in cui fra l’altro si dovranno riconoscere diversi debiti fuori bilancio. (Leggi qui De Donatis sotto verifica, la vogliono i Fratelli d’Italia).

La nuova rottura

Era sabato 5 dicembre quando a margine della conferenza stampa di fine anno il primo cittadino ha annunciando la sua volontà di riproporsi come candidato sindaco con il sostegno dell’attuale maggioranza. Poi come federatore del centrodestra con l’aiuto di un polo civico di forte connotazione. E con Patto democratico addirittura disposto a cambiare nome perché troppo simile al Pd.In quell’occasione De Donatis parla di una maggioranza coesa e di un ottimo rapporto che si è creato, come tra fratelli e sorelle. (Leggi qui De Donatis vuole fare il bis: federando il centrodestra).

Lino Caschera

Seguono a ruota una dichiarazione del consigliere della Lega Lino Caschera e poi un comunicato a firma sua, del suo assessore Veronica di Ruscio, dei dirigenti leghisti cittadini Filippo Porretta e Andrea Di Marco. Comunicato in cui si sostiene la ricandidatura dell’uscente De Donatis.

Il tutto avviene in barba al tavolo di Centrodestra già riunito una volta. E in netto contrasto con quanto dichiarato dal coordinatore provinciale del Carroccio Nicola Ottaviani, le cui affermazioni avevano di fatto escluso una seconda chance per Roberto De Donatis. (leggi qui De Donatis vuole fare il bis: federando il centrodestra).

Nicola Ottaviani Foto © Stefano Strani

O meglio: per il modello De Donatis: cioè la Piattaforma Civica nella quale tutti i Partiti ammainavano il loro simbolo, superavano le differenze ideologiche, si riconoscevano in un programma e nel sindaco che si candidava per realizzarlo. Un bis di quella formula era improponibile per Nicola Ottaviani. Che rivendicava il ruolo dei Partiti e della politica nel dibattito interno.

Proprio per questo forse il sindaco Roberto De Donatis quel 5 dicembre ha parlato anche di dare il giusto riconoscimento ai Partiti che lo sostengono. E che gli hanno permesso di attuare il programma, permettendo di presentare i simboli e proponendosi come federatore.

Un concetto con cui Fratelli d’Italia non è d’accordo. Infatti dopo meno di 48 ore, martedì 7 dicembre, arriva per tutta risposta la dura reazione del Partito. Contesta che l’ingresso della Lega, estranea alla originale Piattaforma Civica, abbia alterato gli equilibri di maggioranza. Poi chiede al sindaco De Donatis una immediata verifica (leggi qui De Donatis sotto verifica, la vogliono i Fratelli d’Italia).

Prima che il gallo canti …     

Arriva mercoledì nove dicembre. In Municipio, in sala Giunta, si incontrano l’assessore ai Servizi Sociali Veronica Di Ruscio e il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Massimiliano Bruni. Bruni che del tavolo del Centrodestra per arrivare a una candidatura condivisa è il principale fautore da oltre un anno e mezzo.  

Veronica Di Ruscio e Daniele Tersigni

Bruni non resiste alla tentazione e la provoca. Lo fa con frasi che più o meno suonano così: «Ma cosa combinate? Prima fate il passo avanti per il candidato unitario del Centrodestra e poi fate il nome del sindaco senza prima condividerlo».

È evidente che Bruni si riferisca alle esternazioni fatte dal consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli allorquando annunciò in diretta tv a Teleuniverso il tesseramento di Lino Caschera con la Lega. (leggi qui Caos Lega: tessera a Caschera. Mezza al governo, mezza in minoranza). Ed anche al primo incontro del Centrodestra a Sora in cui lo stesso Nicola Ottaviani aveva posto dei paletti, rivendicando la candidatura. (leggi qui Ad un passo dalla rottura: il tavolo del centrodestra trema).

«A me lo dici?» La risposta dell’assessore che fa capo al gruppo consiliare di Lino Caschera. Che aggiunge: «Mica sono della Lega io».

Qualche secondo di gelo da parte di Massimiliano Bruni. Poi una risata come a dire: mi stai prendendo in giro! Quindi la sua risposta a Veronica Di Ruscio: «Ma come, tu e Lino avete firmato un comunicato stampa della Lega!».

Segue un imbarazzante silenzio dell’assessore Di Ruscio. Un silenzio di facile interpretazione. Che forse fa luce anche sul motivo per cui quel comunicato inviato in fretta e furia e postato sui canali social era stato poco dopo ritirato.

Ritirato e sostituito con uno ufficiale del Provinciale Lega in cui sostanzialmente si rimandava tutto al tavolo del Centrodestra.

Una riunione con i vertici

Giorgia Meloni e Massimo Ruspandini

A quasi una settimana dalla richiesta della verifica di maggioranza da parte di Fratelli d’Italia non è ancora arrivato alcun segnale da parte del sindaco.

La verifica avrebbe già dovuto essere avviata. È per questo che FdI ha già concordato di pretendere delle risposte. Ma soprattutto ha deciso che il Partito non resterà fermo a guardare. Per venerdì prossimo a Sora è stata già organizzata una riunione a cui prenderanno parte anche i vertici regionali e quelli nazionali del Partito di Giorgia Meloni per decidere il da farsi.

Vogliono sapere «se l’ingresso della Lega in maggioranza è stato concordato con altri gruppi consiliari. Questo visto che Fratelli d’Italia non ne sapeva alcunché. E dato che nel 2016 alle elezioni la Lega era schierata contro e non con la Piattaforma Civica».

Il caso Coletta e la verifica

NATALINO COLETTA E ROBERTO DE DONATIS

Il sospetto è che il primo cittadino abbia fatto un accordo con Lino Caschera e con i suoi fedelissimi di Patto Democratico. Fra cui l’assessore Natalino Coletta. Lo stesso che, all’ingresso della Lega in maggioranza, si era opposto ai tempi in cui a quel Partito avrebbero voluto aderire Antonio Lecce e Simona Castagna. I quali erano intenti a formare un gruppo con Luca Di Stefano, consigliere di opposizione.

A Di Stefano fu offerta la Presidenza del Consiglio Comunale ed un assessorato.

All’epoca Coletta avrebbe addirittura minacciato di passare all’opposizione nel caso in cui l’operazione fosse andata in porto. Ora vogliono vederci chiaro, soprattutto alla luce delle dichiarazioni del sindaco secondo cui la sua sarebbe già una maggioranza di Centrodestra.

Niente verifica, niente numeri

La speranza è che prima di venerdì arrivi qualche segnale da parte del sindaco De Donatis. Altrimenti seguiranno «atti di cui sarà il sindaco ad assumersi la responsabilità», fanno sapere da FdI. Senza spiegare quali. «Si deciderà al momento cosa fare» ribadiscono, sicuri che il dialogo si aprirà.

In realtà la strategia sarebbe stata già messa in atto. Il Partito evidentemente non vuole scoprire le carte. Ma è pronto a far mancare i numeri al prossimo Consiglio comunale. Dovrebbe essere convocato per il 21 dicembre e all’ordine del giorno, fra i vari punti, ci saranno anche i debiti fuori Bilancio. La capogruppo Simona Castagna e il vice capogruppo Massimiliano Bruni potrebbero non presentarsi. E nel caso in cui dovesse arrivare qualche soccorso dall’opposizione, a quel punto il sindaco dovrebbe comunque prendere atto di non avere più i numeri.

Simona Castagna

Perché Fratelli d’Italia ha chiesto la verifica di maggioranza a ormai pochi mesi dal voto? Quale è la strategia? È presto detto.

Le esternazioni del sindaco e quelle di Lino Caschera mettono a rischio il progetto in atto per riunire il Centrodestra a Sora con un candidato sindaco che sia marcatamente di area. Dunque non De Donatis. L’abbandono di Luca Di Stefano, la frattura nella Lega ed il conseguente passaggio ufficiale dei leghisti di Caschera in maggioranza hanno messo a rischio questo progetto. (Leggi qui Di Stefano l’ha fatto: addio Lega, ora è Made in Sora).

Far uscire allo scoperto De Donatis

Costringere il sindaco ad aprire le consultazioni con i singoli gruppi consiliari li costringerebbe ad uscire allo scoperto. E metterebbe De Donatis nella condizione di dover constatare che non ha i numeri per farsi ricandidare da questa maggioranza. Perché di fatto molti stanno già puntando ad altro. Con il primo cittadino ci starebbero soltanto Lino Caschera e Patto Democratico. Non è chiara ancora la linea che adotterà sua cugina la consigliera Floriana De Donatis.

Floriana De Donatis © AG IchnusaPapers

Ecco perché con ogni probabilità non ci sarà mai alcuna verifica di maggioranza. E la conseguenza potrebbe essere un appoggio esterno da parte di Fratelli d’Italia.

A questo punto il problema da politico diventerebbe amministrativo. E il primo cittadino dovrebbe prenderne atto. In teoria.