Sora non è Formia: no al patto Pd – Lega

Gli sherpa provano a verificare se a Sora ci siano le condizioni per un 'laboratorio' politico come quello di Formia o di Gaeta. Con Pd e Lega in un contenitore civico. Esplode il caso Bruni.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Se ne sono occupati gli sherpa: non le delegazioni ufficiali ma gli uomini che si muovo oltre le linee, senza lasciare tracce, evitando i selfie. A Sora hanno sondato il terreno per verificare se ci siano le condizioni per costruire una coalizione sulla stessa base di quella che ha preso vita a Formia o quella che da cinque anni governa Gaeta.

Nel primo caso il quattro volte sindaco Dem Sandro Bartolomeo ha schierato le sue forze in un contenitore civico: dentro ci sono anche gli ex avversari storici dell’Udc ora confluiti nella Lega, ma tutti hanno accettato di ammainare i simboli. Nel caso di Gaeta, il sindaco Cosimino Mitrano di Forza Italia ha da anni come presidente d’Aula un’esponente Pd che però è passata dalla porta delle liste civiche. (Leggi qui La scomunica di Astorre: niente simbolo al Pd).

Prove di accordi trasversali, come a Formia

Lino Caschera

Nessuna ammissione ufficiale: gli sherpa lavorano così. Diversi indizi fissano la data a lunedì 31 maggio a Sora ma in realtà ce ne sarebbe stata anche un’altra precedente; il luogo invece è un bar in periferia. Lì si sono visti per uno scambio di opinioni uno dei fiduciari del Partito Democratico e due dei fedelissimi di Lino Caschera, l’uomo forte della Lega a Sora.

Nessuno ha avanzato proposte a nessuno. Hanno fatto da apripista per sondare il terreno su un possibile accordo elettorale: “Ma che ne pensereste di fare come stanno facendo a Formia…?” ln pratica una ‘coalizione dei migliori‘, cementata non dal collante ideologico ma da un programma amministrativo blindato e concreto. Un contenitore con pezzi di Pd e di centrodestra. Con tanto di nome del candidato sindaco, proprio per far capire che quell’aperitivo non era un pour parler. Il nome? Donna, trasversale, apprezzata sia dal centrosinistra che dal centrodestra.

Gli sherpa hanno preso nota. Nessuno si è impegnato su nulla. Perché gli sherpa fanno questo, le decisioni le prendono allo Stato maggiore. È lì che hanno riferito. Il caso è stato approfondito martedì 1 giugno coinvolgendo direttamente il Segretario provinciale Pd, Luca Fantini. Che all’inizio ha pensato lo stessero prendendo in giro.

Formia è sul mare, Sora no

Amato La Mura, Sandro Bartolomeo e Maurizio Costa

Anche in questo caso non ci saranno conferme ufficiali. Ma nessuno potrà smentire. Luca Fantini ha fatto capire che “Formia è sul mare. Sora no”: significa che le condizioni politiche delle due città sono diverse. A Sora il Partito Democratico vuole presentarsi agli elettori con un progetto di ricostruzione che coinvolga il Partito e la città: un progetto chiaro ed identitario, riconoscibile subito dagli uomini e le donne messi in lista e dai loro programmi.

Più o meno nello stesso momento, nel quartier generale del Responsabile Organizzazione provinciale della Lega l’onorevole Pasquale Ciacciarelli tirava fuori una risposta diversa nelle parole ma identica nella sostanza. “È un’idea ambiziosa, interessante, sicuramente funzionerà a Formia: qui però usciamo da cinque anni nei quali è mancata un’identità politica. Noi vogliamo presentarci agli elettori con un candidato sindaco di centrodestra ed un progetto chiaramente di centrodestra”.

Nulla di fatto. Forse. Perché è già in programma un altro incontro non ufficiale: fra gli sherpa del Pd e quelli di Forza Italia. Pare che l’operazione a questo punto abbia come obiettivo quello di lasciarsi alle spalle amici che potrebbero tornare utili in un eventuale ballottaggio.    

La grande coalizione di centrodestra

Giuseppe Ruggeri

Qualche giorno fa Forza Italia e la Lega hanno incontrato il candidato sindaco incaricato Giuseppe Ruggeri, espressione di Fratelli d’Italia. Hanno verificato se esistono le condizioni per trovare una sintesi.

La Lega sta ancora valutando e comunque il problema dovrà risolverlo il dottor Ruggeri. Dovrà dimostrare di saper tenere tutti insieme: una sorta di banco di prova dove misurare in anticipo le proprie capacità di leader. In questi giorni ci saranno altri incontri.

Il progetto è sempre lo stesso: una coalizione di centrodestra allargata alle civiche, che permetta di accrescere la platea di consensi almeno a seimila voti circa. È la soglia considerata minima sotto la quale non vorrebbero andare. Così, da garantirsi la strada spianata al ballottaggio. Perché per raggiungere l’obiettivo non bastano i cinque Partiti di centrodestra: Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Cambiamo e Udc. Servono anche le civiche di Francesco Monorchio e Stefano Bifera.

Ma si sta cercando di allargare anche a Ernesto Tersigni. L’ex sindaco non ha confermato la propria disponibilità (che era stata annunciata da Agostino Di Pucchio in una delle ultime riunioni del Pd) a sostenere con una lista il progetto di centrosinistra. Ma tutte queste forze continuano a dire che sono disposte ad entrare nel progetto a patto che non ci sia Massimiliano Bruni, l’uomo forte di Fratelli d’Italia. Vero o solo un modo per logorare uno dei simboli di FdI?   

Il problema dovrà risolverlo Ruggeri

Niente contro il dottor Giuseppe Ruggeri. Nessuna ostilità nei confronti di Bruni dai partiti alleati. Il problema è che i civici non lo vogliono. E il ragionamento che comincia a prendere piede è se valga la pena far saltare una coalizione allargata per salvare la candidatura di Massimiliano Bruni.

Il rebus dovrà risolverlo Ruggeri. In pratica, siccome nessuno degli altri Partiti potrà permettersi di andare a dettare legge dentro Fratelli d’Italia, toccherà al candidato sindaco incaricato sciogliere il nodo. Bruni dovrebbe rimanere fuori dalla competizione elettorale. Il ragionamento che si fa in queste ore è semplice. Se Bruni e Fratelli d’Italia sono intelligenti si mette insieme una coalizione di seimila voti e si vince. Bruni poi potrebbe fare l’assessore. (Leggi qui Ruggeri pronto al confronto con la Lega, Fdi prepara la via di fuga).

Il video della discordia

Ad accentuare il problema è un video pubblicato dal consigliere ex delegato ai Lavori pubblici Massimiliano Bruni l’altra sera sul proprio profilo Facebook. Annuncia l’inaugurazione che si terrà domenica prossima nel Rione Napoli al termine della riqualificazione con la realizzazione di un parco e di impianti sportivi.

Massimiliano Bruni

A suscitare malcontento fra i potenziali alleati, soprattutto in Forza Italia (che a Sora siede fra i banchi consiliari dell’opposizione), il fatto che nel video si parla di promesse mantenute dall’Amministrazione e all’inizio compaiono primi piani del sindaco Roberto De Donatis (che ha già più volte annunciato la propria ricandidatura) e del consigliere Bruni.

È stato letto come un grande spot a favore del primo cittadino uscente. E la domanda che da Forza Italia ci si pone è: come faranno in campagna elettorale a stare in due schieramenti diversi e rivendicare le stesse cose?

Dovrà essere il dottor Ruggeri a decidere se vorrà essere il candidato della grande coalizione di centrodestra (senza Bruni) oppure imboccare altri percorsi. Comunque vada, nemmeno questa sarà la settimana buona. Nessuno sembra ancora pronto a uscire allo scoperto. Ma soprattutto si scommette sulla scelta che farà Fratelli d’Italia rispetto a Bruni.  

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