Carta vince e carta perde: Bruni all’angolo ma è un pari

Chi vince e chi perde nella partita tra sindaco e Fratelli d'Italia. Massimiliano Bruni è all'angolo. ma ha i suoi vantaggi. Il banco vince sempre: in questo caso il croupier è Massimo Ruspandini

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Una carta vince, due carte perdono, fate il vostro gioco: chi vince e chi perde nel Gioco delle Tre Carte andato in scena a Sora? Il sindaco Roberto De Donatis ha vinto o perso, revocando la deleghe ai Lavori Pubblici ed innescando la guerra con Fratelli d’Italia? Il consigliere Massimiliano Bruni ha vinto o perso, ora che il sindaco civico gli ha tolto la fiducia ma l’ha messo in condizione di chiudere un accordo unitario con il centrodestra? Fratelli d’Italia ne esce più forte o più debole, sul tavolo da gioco amministrativo e su quello politico?

Bisogna spizzicare le carte ad una ad una per comprenderlo. Partendo da un presupposto: la conferenza stampa andata in scena venerdì a Sora è stata solo una rappresentazione, un gioco delle parti, un abilissimo gesto mediatico con il quale salvare la faccia a tutti. La sostanza politica è altra.

Dove vince De Donatis e perde Bruni

Massimiliano Bruni con Massimiliano Contucci

Bisogna partire da un presupposto: in questo gioco non c’è mai un solo vincitore e non c’è mai un solo perdente.

Al termine del giro di carte Roberto De Donatis ha revocato le deleghe a Massimiliano Bruni. E lo ha messo fuori dalla sua amministrazione. Fratelli d’Italia (il Partito di Bruni) non ha revocato l’appoggio al sindaco e non lo ha fatto cadere nonostante abbia tutti i numeri per farlo: De Donatis si regge per un solo voto e FdI ne conta ben tre. Ma tutti sono rimasti al loro posto.

Di più ancora. L’unico a perdere in questi giro è solo Bruni. Il consigliere Simona Castagna mantiene le sue deleghe e resta in amministrazione, il presidente del Consiglio comunale Antonio Lecce non viene messo in discussione.

Il sindaco si toglie di torno una figura che politicamente ed amministrativamente si stava facendo sempre più ingombrante. Bruni era diventato quasi un mini sindaco ombra. Che oltretutto preparava la nuova tornata elettorale con una cordata di centrodestra del tutto ostile ed opposta a quella civica di cui ora fa parte. Sta con il sindaco e gli dice con chiarezza che non lo appoggerà per il prossimo mandato.

Dove vince Bruni e perde De Donatis

La riunione di venerdì a Sora

L’abilità di Massimiliano Bruni sta tutta nel non reagire. In applicazione della massima: “quando sei martello batti, quando sei incudine statti”. In questo momento Bruni è incudine. Lo sa.

Con la conferenza stampa di venerdì ha messo in chiaro che in amministrazione non è stato un ospite. Ha elencato le cose fatte e delle quali rivendica la paternità. Fine delle trasmissioni. Si infila nell’angoletto e lascia la scena agli altri.

In questo modo però guadagna la libertà d’azione. Alla Lega ed a Forza Italia potrà esibire la patente dell’appoggio esterno all’attuale amministrazione. È l’elemento che fino ad ora aveva reso più difficili le trattative per comporre l’unità del centrodestra alle elezioni del 2021.

Dove vince Fratelli d’Italia

Massimo Ruspandini con Simona Castagna

In questo caso il senatore Massimo Ruspandini si trova ad indossare le vesti del croupier. Nella stessa mano, Fratelli d’Italia continua a rimanere in amministrazione, toglie dai riflettori una figura che cominciava a fare ombra anche all’interno del Partito, crea così un’apertura per altri che sarebbero entrati nel Partito ma mal digerivano l’iper attivismo di Bruni.

In pratica, come in ogni casinò, il banco vince sempre. È anche questo il caso.

Bruni isolato dal sindaco

Il clima è teso. L’ormai ex delegato alle Opere pubbliche del Comune di Sora non è più riuscito a mettersi in contatto con i dirigenti del settore Lavori pubblici. A telefonata ed esplicita richiesta si sarebbe sentito rispondere: “non puoi parlarci. Disposizioni del sindaco”. Per questo Bruni, che è anche presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici, sarebbe pronto a riunirla regolarmente e convocare i tecnici per seguire lʼandamento dei lavori. Sindaco permettendo. È il caso di dire a questo punto.

Altro segnale sul clima: l’altra sera durante una telefonata, facendo una battuta Bruni avrebbe detto allʼassessore Veronica Di Ruscio: “Controllo tutto quello che fai”. Ma l’aria è talmente gelida che lei non avrebbe compreso bene il tono scherzoso dellʼaffermazione. Al punto da riferire la cosa la sindaco. E si sarebbe cominciato a parlare di minacce. Fino a quando non cʼè stato il chiarimento e tutto è rientrato.

Il gelo è tale che il sindaco non ha ancora risposto alla lettera che lo scorso 18 maggio gli ha inviato Fratelli dʼItalia. E nemmeno avrebbe intenzione di rispondere.

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