Sora, quelli che la vendetta…

Lino Caschera, Massimiliano Bruni, Alberto La Rocca, Maria Paola D’Orazio: tutti hanno delle rivincite da prendersi e in campagna elettorale lo faranno. Per capire quanto avranno pesato c’è un solo modo: contare i voti disgiunti. Ma attenzione anche ai cambi di fronte che possono ancora avvenire. E alle scelte finali di uomini come Ernesto Tersigni.

A Frosinone Nicola Ottaviani per ben due volte ha costituto la coalizione senza chiedere il permesso ai livelli superiori dei partiti del centrodestra. E ha vinto. Stessa cosa ha fatto Massimo Ruspandini a Ceccano. E ha vinto. Così come Antonio Pompeo a Ferentino. E ha vinto.

Sono tre esempi (ma ce ne sono molti altri) per far capire che quando ci sono le comunali, o c’è un accordo forte sul territorio oppure entrano in gioco le segreterie regionali e provinciali dei partiti. Il che quasi mai è garanzia di successo. Anzi.

Ma quanto è accaduto e accadrà ancora a Sora disegna un ulteriore scenario. Nel centrodestra i Partiti non sono riusciti a tenere la situazione sotto controllo, una parte del Pd sosterrà Luca Di Stefano, un’altra Eugenia Tersigni. Ma la miopia dei Partiti emerge quando si capisce fin da adesso che non verrà messa in campo alcuna operazione vera di “recupero” degli scontenti. Eppure gli scontenti, nonostante gli errori commessi, sono in grado di determinare l’esito delle elezioni.

I motivi di vendetta

Massimiliano Bruni e Lino Caschera

Non sarà proprio ininfluente sapere come si comporteranno non tanto Massimiliano Bruni (Fratelli d’Italia)  e Lino Caschera (Lega) ma l’uomo che appresso a loro è finito mel trotacarne: il dottor Giuseppe Ruggeri. Che una civica l’aveva allestita e un certo consenso aveva già iniziato a raccoglierlo. Nessuno lo obbliga a votare il candidato sindaco che ha preso il suo posto. E dopo il trattamento ricevuto sarebbe pure comprensibile.

Non sarà secondario capire come si impegnerà Maria Paola D’Orazio, mancata candidata sindaco dei Democrat. Che voti per Luca Di Stefano non c’è dubbio ma sarà interessante vedere se farà un ticket giocando sulla doppia preferenza di genere e con chi.

Oppure cosa farà Alberto La Rocca, invocato da tutti in maniera trasversale e poi costretto a tirarsi fuori. Potrebbe decidere di restare fuori dalla partita, sostenere un fronte o l’altro. Oppure evitare accuratamente di farlo per non contarsi.

E mentre Valter Tersigni appoggerà la candidatura di Eugenia Tersigni, c’è curiosità per capire se alla fine altrettanto farà l’ex sindaco Ernesto Tersigni. È stato uno dei protagonisti delle trattative, c’è stato addirittura un momento in cui è stato ipotizzato il suo nome come collante del centrodestra. Metà della piazza sostiene che non sia più in sintonia con Valter, l’altra metà sostiene che fosse solo pretattica.

E poi c’è la posizione di Forza Italia, tutta da decifrare e poi da leggere nel voto finale. Molto difficilmente farà una lista: più probabile che i suoi candidati si dividano in più liste.

Lo spartiacque di Sora

Le elezioni di Sora hanno già determinato uno spartiacque destinato a riproporsi in tutte le future competizioni locali. Di fatto non esistono più gli schieramenti tradizionali, il centrodestra e il centrosinistra. Esistono delle coalizioni all’interno delle quali gli equilibri sono precari e abborracciati. Possono cadere da un momento all’altro. Eppure sono queste coalizioni che si presentano ai nastri di partenza.

Il primo turno sarà una specie di combattimento a corpo libero e con ogni mezzo. Come una “guerra”. Poi si arriverà ad un ballottaggio altrettanto duro, nel quale gli schieramenti trasversali saranno la regola. Non l’eccezione. In teoria il collante dovrebbe essere rappresentato dai programmi, dei quali però nessuno parla da tempo immemorabile.

All’interno dei Partiti e poi nelle coalizioni dominano le rese dei conti e i cambi di scenari. Ma attenzione a quelli che apparentemente sono stati sconfitti. Saranno loro a fare la differenza. E c’è già un indizio preventivo: bisognerà guardare al voto disgiunto. Cioè al voto per il candidato sindaco di uno schieramento e per il candidato consigliere di un altro. E’ lì che si capirà il peso della…vendetta.

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