Rinviare Natalino per tirare a campare. Ma è meglio che tirare le cuoia

Rinviata la nomina di Natalino Coletta ad assessore. Il sindaco di Sora Roberto De Donatis prende di nuovo tempo. Nel tentativo di tirare a campare. Ha detto che la farà dopo il Consiglio comunale di lunedì 8 giugno. In sostanza ha ricevuto l’altolà da più fronti della sua maggioranza. Ormai in Municipio lo chiamano il palleggiatore.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

“Sempre meglio tirare a campare che tirare le cuoia”: Giulio Andreotti rispose con una battuta fulminante all’inviato dell’Ansa Amedeo La Mattina che gli chiedeva un commento alle parole di Cririaco De Mita. Il segretario nazionale della Democrazia Cristiana aveva appena dichiarato “è meglio andare alle elezioni anticipate che tirare a campare”. Era il 17 febbraio del 1991 e dopo 29 anni il sindaco di Sora ora fa sua la filosofia contenuta in quella risposta del Divo Giulio. Decide di tirare a campare per non correre il rischio di dover tirare le cuoia delle sua amministrazione.

Per questo, la nomina di Natalino Coletta ad assessore municipale con tutte le deleghe dell’Ambiente viene rinviata. E con lei tutto il rimpasto che ne deve conseguire.

Rinviare per campare

Natalino Coletta

Che ci fosse qualche mal di pancia si era compreso già alla fine dello scorso maggio quando, per l’ennesima volta, veniva dato per certo il rimpasto.

Subito c’era stato chi aveva posto il problema della concentrazione di troppe deleghe e ruoli in capo a Patto Democratico. Al termine del rimpasto la civica del sindaco si sarebbe ritrovata a gestire l’Ambiente, il Bilancio ed i tributi, le Opere pubbliche, le Grandi opere, l’Urbanistica, il Personale e la Sanità. (Leggi qui Aria di rimpasto e di polemiche: troppe deleghe a sinistra, c’è rischio di cadere ).

Da dove provenivano i dolori di pancia? Dall’area di Fratelli d’Italia. Alla quale il sindaco ha revocato la delega ai Lavori Pubblici a Massimiliano Bruni. In pratica al leader che in Assise rappresenta l’azionista di maggioranza (Leggi qui  Terremoto in municipio a Sora: ritirate le deleghe a Bruni ).

Il fronte del No

Roberto De Donatis

Il rinvio della nomina per Coletta è stato sofferto. I retroscena assicurano che il sindaco Roberto De Donatis ha tentato fino in fondo di mantenere l’impegno con il consigliere di maggioranza.

Poi sono intervenuti i Fratelli d’Italia. “Diventa un problema politico – avrebbero detto al sindaco – perché ci sarebbero troppi ruoli per Patto Democratico” (Leggi qui Aria di rimpasto e di polemiche: troppe deleghe a sinistra, c’è rischio di cadere).

Tant’è che lo stesso sindaco avrebbe replicato: “Se è un problema politico allora dovrei far tornare Paolacci in Consiglio”. Mettendo così nel conto l’eventualità di archiviare quello che era il progetto iniziale (Leggi qui Cinque nomi ed una ‘sliding door’ per la nuova giunta).

Sulla linea del No ci sarebbe inoltre la lista della consigliera Floriana De Donatis che rimarrebbe di nuovo senza rappresentanza in Giunta. Una rappresentanza che già in passato aveva rivendicato (Leggi qui Il consigliere destabilizza il sindaco: «Ora mi tocca un assessore. E lo voglio»).

Il niet sarebbe arrivato anche da altri fronti della maggioranza, fra cui Alessandro Mosticone, il vicesindaco Fausto Baratta e Lino Caschera. Seppur nessuna dichiarazione ufficiale arrivi da questo fronte. Caschera stesso aveva chiarito la sua posizione già nel lontano agosto 2019 pretendendo un azzeramento. (Leggi qui Il rimpasto? O azzeramento o nulla). Baratta invece, che per inciso era uno degli amministratori dati in passaggio a Forza Italia (Leggi qui L’intervista di Fazzone manda all’aria la grande migrazione di Quadrini) sarebbe stato addirittura esplicito nel dire al primo cittadino che “non se ne fa nulla”. Il problema sempre lo stesso: due assessori a Patto Democratico sono troppi.

Tutta colpa di Bruni

Massimiliano Bruni

Al diniego espresso da Fratelli d’Italia il sindaco De Donatis avrebbe risposto che in passato era stato lo stesso Bruni a caldeggiare l’ipotesi di un posto in Giunta per Coletta.

Vero. Ma a questa affermazione Bruni ha replicato: “Erano i tempi in cui Coletta era con un piede fra i banchi dell’opposizione. Non presenziava mai alle riunioni di maggioranza. E quello sarebbe stato un modo per sistemare le cose. Ora sono cambiate le condizioni”.  È chiaro che si riferisca alla vicenda della sua delega non rinnovata.

A cui si deve certamente sommare l’attuale stato dei rapporti politici fra Bruni e Coletta  (Leggi qui Quel Tricolore che spacca la Piattaforma civica).

Il sindaco palleggiatore

Anche stavolta dunque il sindaco sarebbe stato costretto a fare retromarcia. O meglio a prendere tempo con Natalino Coletta.

Il quale starebbe scalpitando per entrare nell’Esecutivo. Più che altro perché ormai se ne parla da troppo tempo. Al punto che la vicenda sta assumendo un profilo tragi-comico.

Un tergiversare, quello del primo cittadino, che in Municipio gli sarebbe valso l’appellativo di palleggiatore. Perché tirare a campare è sempre meglio che tirare le cuoia.  

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