I numeri non ci sono. Il sindaco minaccia: “O votate il Bilancio o non vengo”

Il sindaco avverte la sua maggioranza: senza voti per il Bilancio non vengo in Aula. E potrebbe dimettersi. Mosticone non si presenta nemmeno Allan riunione. Floriana De Donatis restituisce le deleghe. Lo scontro Mosticone - Castagna. Ed il crisantemo disegnato

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Se non ci sono i nove voti della maggioranza per approvare il Bilancio non mi presento al Consiglio comunale”: il sindaco di Sora Roberto De Donatis lo ha comunicato durante la riunione convocata per preparare i lavori della prossima seduta. Ma i segnali ottenuti non sono stati dei migliori. Infatti era assente il consigliere Alessandro Mosticone. Assente anche l’assessore alle Finanze Maria Gabriella Paolacci.

Non è tutto. La consigliera Floriana De Donatis, tanto per spargere un po’ di sale sulla ferita, ha evidenziato al sindaco la necessità di redigere un documento programmatico “che abbia un’impronta politica. Altrimenti non si va da nessuna parte”. Non è chiaro se lo abbia detto prima o dopo aver rimesso nelle mani del primo cittadino la delega che riguarda l’Ambiente e che aveva annunciato di voler restituire all’indomani del voto avvenuto in Aula il 23 dicembre scorso per il passaggio alla gestione diretta della farmacia comunale. Su cui non era d’accordo. (leggi qui La Farmacia passa alla Ambiente ma da febbraio).

Due ore di riunione

Alessandro Mosticone © Alessioporcu.it

È iniziata verso le 18.30 la riunione di maggioranza nel Palazzo comunale di Corso Volsci martedì scorso, per terminare verso le 20 e 30. Minuto più minuto meno. Tutti presenti. Tranne il capogruppo consiliare di Reset, Alessandro Mosticone. Il suo assessore, Daniele Tersigni durante l’incontro ha spiegato che l’assenza era dovuta ad altri impegni: senza specificare quali o almeno di quale natura. C’è chi giura di averlo visto in compagnia dell’ex sindaco Enzo Di Stefano e di Umberto Geremia, proprio nelle due ore in cui si è svolta la riunione.  Entrambi i suoi interlocutori sono avversari politici del sindaco Roberto De Donatis

Assente anche l’assessore al Bilancio Maria Gabriella Paolacci. Si mormora che non ci fosse per evitare le critiche che, suo malgrado, le sarebbero arrivate comunque. Sono infatti stati evidenziati i ritardi nella produzione degli atti amministrativi di competenza dell’ufficio Ragioneria. È stato chiesto di sensibilizzare il dirigente per risolvere il problema. Insomma, gliele hanno mandate a dire.

Ne servono nove

Roberto De Donatis

All’inizio si è parlato di riassetto degli uffici. Argomento finito poi in Giunta il giorno seguente, dopo la visita pastorale del vescovo Gerardo Antonazzo in Comune. Ma a un certo punto il primo cittadino ha messo sul tavolo la questione del Bilancio previsionale e programmatico per cui occorre una maggioranza qualificata, ossia la metà più uno degli eletti. Nove voti. Che attualmente non è sicuro che ci siano.

Alessandro Mosticone potrebbe essere il franco tiratore. A lui non interessano riassetti e incarichi ma che si faccia qualcosa per la città. Lo ha detto a chiare note a più riprese. A più persone.  E se non cambia la musica?Cambierà la banda” la sua risposta sibillina.

La posizione di Mosticone desta preoccupazioni al sindaco De Donatis. Già lo scorso 23 dicembre il capogruppo di Reset aveva fatto mancare la maggioranza qualificata, facendo saltare l’immediata esecutività sulle delibere inerenti la gestione diretta della farmacia. Stavolta però non basta la maggioranza dei presenti in seconda convocazione. Per il bilancio occorre il voto favorevole della maggioranza degli eletti: otto più il sindaco. E per ora sono sette.

E io non mi presento

Il primo cittadino, con volto sorridente e tono scherzoso, senza mai citarlo direttamente ha fatto riferimento all’indiscrezione di AlessioPorcu.it sul possibile franco tiratore. A confermare i suoi sospetti c’è proprio l’assenza di Mosticone alla riunione. (leggi qui “Troppo potere in mano a pochi”: Mosticone tentato dalla crisi in Comune).

Se non ci sono 9 voti non mi presento al Consiglio comunale” ha detto a chiare note De Donatis. Un messaggio politicodi peso, che molti dei presenti hanno interpretato nell’unico modo possibile: se non avrà la maggioranza si dimetterà.

Una posizione sicuramente strategica, quella del sindaco, che ultimamente nelle sue azioni politiche ricorda sempre più spesso Quinto Fabio Massimo Verrucoso, più volte console romano a partire dal 233 a.C. e meglio noto come “Cuntactor”, il Temporeggiatore. Di cui, a proposito della seconda guerra punica Ennio scrive “qui cunctando restituit rem” (temporeggiando ripristinò lo Stato). 

Riprenditi la delega

Floriana De Donatis © Alessioporcu.it

Un ruolo chiave è stato senza dubbio quello di Floriana De Donatis, almeno al pari dell’assenza di Mosticone.

La consigliera comunale ha restituito al sindaco la sua delega dell’ambiente. Secondo alcuni si tratta di una scelta concordata già da tempo con il sindaco. In realtà non è difficile ricordare come sia stata proprio lei ad annunciare che avrebbe restituito quella delega in contrasto con il voto sulla gestione diretta della farmacia comunale, accorpata all’Ambiente Surl. E non è mancata una ferma presa di posizione anche rispetto al Bilancio che è in fase di preparazione. Ha detto a chiare note che se non c’è un’impronta politica quel bilancio non lo vota.

Non è mancato un riferimento all’avviso di conclusione indagini notificato a suo marito, il dottor Umberto Geremia. Un procedimento scaturito dopo la denuncia del consigliere di FdIi Massimiliano Bruni per alcune affermazioni fatte durante una delle affollate dirette social del sabato pomeriggio allestite da Geremia.

Bruni ha liquidato la faccenda dicendo che l’argomento era fuori luogo. Ma soprattutto fuori tempo massimo perché “forse sensibilità avrebbe voluto che tu mi avessi almeno chiesto scusa. Per me sarebbe stato un gesto ricco di significato”.

Massimiliano Bruni

Per tutta risposta la consigliera De Donatis dopo aver sottolineato come secondo lei “la politica non si fa con le denunce” avrebbe ancora puntato l’indice contro Bruni accusandolo di “prendersi lui solo i meriti sulle opere pubbliche”.

 “Ho sempre parlato usando il plurale – ha ribattuto Bruni – se mi mostri un solo articolo in cui emerge il contrario ti chiederò scusa. E anche se fosse accaduto ho agito legittimato da una delega del sindaco”. Ha poi aggiunto: “Dopo quattro anni di impegno è motivo di soddisfazione personale e di tutto il gruppo il fatto che stiamo avendo risultati”.

E con questo la riunione si è sciolta. In attesa di capire cosa farà Mosticone rispetto al Bilancio.

Ma dal vescovo si

Alessandro Mosticone

E lui, Mosticone, un messaggio chiaro lo ha mandato il giorno seguente. Perché se è vero che ha boicottato la riunione di maggioranza non si è invece perso il monito alla classe politica lanciato mercoledì mattina dal vescovo Gerardo Antonazzo durante la sua visita pastorale in Comune.

Dopo essersi seduto fra il pubblico anziché fra i banchi del Consiglio insieme agli altri colleghi, dopo aver accuratamente evitato di incrociare il sindaco, dopo la  minaccia politica arrivata dal balcone del Municipio e da Piazza Santo Spirito, Mosticone non si è fatto mancare un altro “scontro” con Simona Castagna, capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia. (leggi qui Castagna dal balcone chiede la testa di Mosticone. Lui minaccia la crisi).

Questa volta nella stanza degli assessori al primo piano. Oltre a lui e alla sua ormai acclarata principale rivale politica, erano presenti anche il vicesindaco Fausto Baratta, gli assessori Veronica Di Ruscio e Daniele Tersigni con il consigliere Massimiliano Bruni.

 “Il vescovo ha detto cose che io sostengo da anni” esclama Mosticone. E aggiunge: “Il titolo di studio non è tutto, non è indispensabile. Conta molto anche la sensibilità per poter bene amministrare”.

 “Per forza. Tu non ce l’hai” ribatte pesantemente Castagna riferendosi evidentemente alla Laurea.

Alessandro Mosticone e Simona Castagna

Mosticone: “Si, intanto poi i laureati prendono 23 voti mentre gli altri ne prendono centinaia”. E aggiunge rivolgendosi a Castagna: “Vorrei vedere i tuoi voti alle Europee”.   

A questo punto la clamorosa rivelazione della capogruppo di Fratelli d’Italia: “Alle Europee ho votato la Lega”.

Mosticone prende un pezzo di carta e una penna, comincia a disegnare un fiore. Poi fa scivolare il foglio sul tavolo degli assessori. Che roba è? Gli viene chiesto. “E’ un fiore. Uno di quelli che si danno a novembre. Per il mese dei morti”.

Un messaggio piuttosto chiaro.