E Maria Paola frustò Ernesto: «Maschilista, sessista, di cattivo gusto e…»

La Lega punta al rinnovamento su Sora. Punta su un 'oriundo'. Intanto è scontro tra l'ex sindaco Tersigni ed il capogruppo Pd D'Orazio

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

C’è aria di elezioni a Sora. Non a stretto giro. Ma prima del previsto. E così la Lega si organizza. Prepara il commissariamento della sezione, studia già il nome del candidato. E siccome Sora è nell’elenco delle città dove non tutti hanno rispettato gli ordini di scuderia durante le scorse Europee ora potrebbe scattare la pulizia etnica. Quella stabilita con il piano che ha portato l’onorevole Francesca Gerardi alla guida provinciale del Partito. (leggi qui Ecco perché hanno fatto i due documenti a difesa di Zicchieri: servono ad uno scopo preciso).

A Roma circola un nome. Originario di Sora e non residente i città, apprezzato negli ambienti leghisti e soprattutto nel nord della Regione. Una riunione nella quale fissare i paletti è già stata convocata dal Coordinatore provinciale. Per tracciare la rotta. Ed eventualmente indicare nomi.

Ernesto, maschilista e sessista

Sul fronte tra centrodestra e centrosinistra si accende il fuoco tra la capogruppo Dem Maria Paola D’Orazio e l’ex sindaco Ernesto Tersigni. Che durante la scorsa seduta del consiglio comunale aveva ironizzato sulla sua assenza. (leggi qui La notte porta il presidente della Ambiente: è Mancini). Aveva sostenuto “Chissà se qualcuno ha pagato una settimana di vacanze in più al consigliere D’Orazio…”.

Ora la risposta. “Non è la prima volta che durante un Consiglio comunale, in mia assenza, si arroga il diritto di ironizzare nei  miei confronti. E’ un maschilista che sfocia in atteggiamenti sessisti, crede di poter tenere tutto sotto controllo, soprattutto me che sono donna. Ma si sbaglia. Pensavo che la batosta elettorale del 2016 lo avesse cambiato, rendendolo meno arrogante e più umile e rispettoso nei confronti degli altri. Se l’assenza fosse stata di un consigliere uomo non si  sarebbe permesso neanche di parlare e commentare nulla”.

Di cattivo gusto e poco educato

Un curriculum politico di tutto rispetto quello di Maria Paola D’Orazio: consigliere comunale del Partito Democratico, una lunga esperienza politica e amministrativa alle spalle, anche nell’Anci l’associazione dei Comuni d’Italia come consigliere nazionale, una candidatura al Senato della Repubblica, unica amministratrice donna della Giunta Tersigni. 

Richiama l’attenzione su quello che definisce lo strano atteggiamento del consigliere Tersigni. L’occasione sarebbe stata quella dell’ultima Assise civica, durante cui si è votato l’Amministratore unico di Sora Ambiente. Ed al quale Maria Paola D’Orazio non ha potuto prendere parte per problemi familiari. (leggi qui La notte porta il presidente della Ambiente: è Mancini)

Intanto trovo di cattivo gusto, poco educato e per nulla rispettoso parlare di persone assenti che, in quanto tali, non si possono difendere. Il rispetto personale e politico e l’educazione fanno sicuramente la differenza tra i politici che amministrano la cosa pubblica. Sono abituata ai leader politici provinciali e regionali del Pd che, oltre il bagaglio politico indiscusso, contemplano anche modestia, educazione e rispetto verso il prossimo, verso i cittadini e gli elettori. Vedi Zingaretti, Astorre, Pompeo, De Angelis e Buschini. In politica queste sono le doti che fanno la differenza”.

Non mi faccio pagare vacanze

Poi l’affondo: “Si è permesso di dire che qualcuno mi aveva pagato il viaggio per non farmi essere presente in Consiglio comunale”. E spiega: “Sono partita il 17 giugno per problemi di famiglia. E comunque la maggioranza aveva i numeri per far passare il proprio candidato all’Ambiente Surl. Anche se fossi stata presente non sarebbe cambiato nulla”.

Il colpo sotto la cintura: “Quando non si ha più il potere si arriva a questo punto? Questa è la dimostrazione che Ernesto Tersigni tende sempre a gestire tutto. Suo fratello Walter (anche lui consigliere comunale) conosceva benissimo tutta la situazione: infatti mi aveva telefonato per sapere cosa fare come opposizione rispetto alla nomina all’ordine del giorno. Poi sono dovuta partire con urgenza per problemi familiari e sto tornando oggi, 25 giugno. Se avesse ragione Ernesto Tersigni sarei potuta rientrare il giorno dopo».

E a proposito della vacanza che mi sarebbe stata pagata, non si doveva permettere di fare pettegolezzi da bar sui “presunti” motivi della mia assenza, ovviamente non rispondenti al vero. I biglietti, inoltre, me li compro da sola, viaggio low cost e non ho bisogno di qualcuno che me li paghi. Non sono il tipo di donna abituata a farsi pagare le “cose” dagli uomini”. 

Arrogante e fuori luogo

E’ evidente che Maria Paola D’Orazio non ha gradito: “Mi è stato riferito da altre persone presenti alla seduta. Ma era già accaduto durante un’altra Assise, quella del 23 aprile 2019. Ero assente per accertamenti diagnostici e lui si è permesso di fare dichiarazioni e ironiche a mio nome”. 

E cita testualmente Tersigni:

“Poi stasera c’è l’assenza di Maria Paola D’Orazio, volevo quindi sostituirla facendo i complimenti al sindaco, i complimenti all’assessore, i complimenti a tutta l‘Amministrazione, perché forse si è sentita la mancanza stasera, di solito dice sempre ”faccio i complimenti all’assessore perché è stata chiara, al sindaco perché è stato così …”, quindi stasera forse è impossibilitata, allora la sostituisco io, non me ne vorrà Maria Paola, e quindi vi faccio anche i complimenti da parte sua”. 

E incalza Maria Paola D’Orazio: “Questo a dimostrazione che, anche quando ha fatto il sindaco per 5 anni, ha sempre avuto un atteggiamento arrogante con tutti. Soprattutto con me, che ero l’unica donna in amministrazione. Un atteggiamento arrogante, il suo, che spesso sfocia anche in maschilismo. Purtroppo lui ha la mentalità secondo cui le donne non contano nulla”.

Ma non erano candidati insieme?

Ma Maria Paola D’Orazio non viene proprio da quel fronte? Non si era ricandidata proprio con Ernesto Tersigni nel 2016, dopo la prima esperienza amministrativa? 

Il consigliere ora nel Pd non lo nega. “Sì ma, alla luce di questo suo atteggiamento, soprattutto nei miei confronti, anche a distanza di anni e nonostante la batosta politica che ha preso, devo amaramente constatare che non è cambiato, soprattutto nei confronti delle donne. Ce l’ha con me forse perché ho un partito alle spalle mentre lui è ancora in cerca della sua identità politica”.

Un mazzo di fiori spesso risolve ogni cosa.