Quel Tricolore che spacca la Piattaforma civica

La bandiera tricolore che torna a sventolare sulla vetta di Rocca Sorella innesca lo scontro politico nella maggioranza che governa Sora. Sempre più evidente che la Piattaforma Civica del 2016 non verrà riproposta. Troppo profonde le distanze. Come emerge dai post su Facebook

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il Tricolore unisce l’Italia. E divide Sora. Tutta colpa della ricollocazione della bandiera italiana su Rocca Sorella, di fianco alla chiesa della Madonna delle Grazie, alla vigilia della Festa della Liberazione. È diventata motivo di scontro politico, sui social, fra il consigliere di Patto Democratico Natalino Coletta e il consigliere di Fratelli D’Italia Massimiliano Bruni. Ed è il secondo in pochi giorni. Sempre a distanza.

Cantate Bella Ciao

Il primo c’era stato sotto il post di un ex assessore ed aveva innescato un indiretto botta e risposta fra i due, inerente il sovranismo. Stavolta al centro della polemica c’è la Festa del 25 aprile. E l’invito di Coletta, sia al sindaco, sia al presidente del Consiglio, a cantare l’inno partigiano Bella Ciao sotto quella bandiera. Ancora una volta si è sviluppato un botta e risposta culminato con la condivisione da parte di Bruni di un post dell’eurodeputato Nicola Procaccini.

Il sindaco di Sora Roberto De Donatis ha scelto di rimanere fuori della polemica, aggrappandosi al suo ruolo istituzionale. L’unico che ormai sembra voler rivestire da quando è iniziata l’emergenza Covid-19. E alla diretta Facebook dell’ora di pranzo ieri si è limitato ad annunciare le celebrazioni per la ricorrenza. Evitando con cura di fare qualsiasi riferimento alla polemica in atto.

A distanza di poco tempo però sul suo profilo è spuntato anche un post di ringraziamento ai vertici dell’Asi e della regione Lazio per gli interventi che verranno fatti anche a Sora. Ringraziamenti istituzionali che certamente hanno fatto agitare ancora di più le acque.

Le prime scintille giovedì

Sora, la bandiera tricolore mentre viene issata

Tutto è cominciato giovedì con un messaggio postato dal presidente del Consiglio comunale Antonio Lecce sulla sua bacheca poco dopo mezzogiorno: “Questa mattina il Tricolore  è tornato a sventolare sulla collina della Madonna delle Grazie” E dopo i ringraziamenti aveva aggiunto: “Onorato di aver dato il mio contributo per il ripristino di un simbolo a cui Sora è particolarmente legata. I colori della nostra bandiera a testimoniare l’orgoglio di essere italiani anche al tempo del Coronavirus”.

A ruota il commento di Massimiliano Bruni, leader e consigliere comunale di Fratelli d’Italia: “In questo difficile momento i valori della nostra Patria devono farci sentire più uniti che mai nel rispetto delle tradizioni e nei valori sanciti dalla Costituzione. Un plauso a tutti coloro che si sono impegnati per questo risultato”.

Non si era fatto attendere il commento di Natalino Coletta: “Bene Presidente…..spero che anche tu il 25 Aprile canterai Bella ciao.

Non seguono risposte di alcuno.

Il messaggio del sindaco

I vigili del fuoco posizionano il Tricolore

Dopo poco meno di un’ora, sempre giovedì, sull’argomento arriva un messaggio del sindaco De Donatis, che tagga anche Lecce.

Torniamo a guardare al Tricolore simbolo da sempre di coesione e appartenenza ai valori su cui fonda il nostro Paese. Grazie ai vigili del fuoco, ai volontari della Protezione civile, al presidente Antonio Lecce, all’Associazione Alpini per aver collaborato e reso possibile guardarlo ancora ogni volta che alziamo gli occhi alla nostra splendida Rocca Sorella e al Santuario della Madonna delle Grazie. Viva l’Italia e viva la nostra splendida Sora”.

Neanche stavolta si è fatto attendere il commento di Natalino Coletta : “Bene sindaco. Con l’auspicio che il 25 Aprile tutti insieme canteremo Bella ciao”. E sono due.

Adesso Bruni non raccoglie. Sorvola. A rispondere con disapprovazione è Marco Gaetani: “Un commento politico di uno spessore unico… Complimenti davvero”.

La reazione politica del leader di Fratelli d’Italia arriva giovedì sera verso le 22, sul proprio profilo: “Nel ricordo dei caduti il 25 aprile canterò La Canzone del Piave che da sempre le Forze armate dedicano ai caduti di ogni guerra e, perché no, anche dei morti del Covid-19”.

Chiara la sua reazione, a cui segue da parte sua la pubblicazione integrale del testo de La canzone del Piave.

Bruni riparte alla carica

Seguono commenti di approvazione ma nessuna replica di Coletta. Lo scontro ideologico continua a distanza.

Ieri mattina verso le undici Bruni torna alla carica scrivendo “Queste righe dell’on. Procaccini fanno riflettere e anche tanto, cosa ne pensate?”.

E condivide un eloquente post dell’eurodeputato di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini: “Passo davanti a negozi che forse non rialzeranno mai più la serranda. Ho visto elicotteri volteggiare su una famiglia riunita per pranzo. Ho visto sacerdoti fermati da uomini in divisa mentre celebravano la Messa, davanti a pochi fedeli impauriti. Persino la messa di Pasqua è stata vietata, per la prima volta dal tempo delle persecuzioni. Conosco genitori che non hanno potuto celebrare neppure il funerale dei propri figli. E so perché è stato fatto. Per evitare assembramenti. Anche se fa male. Poi leggo che domani si celebrerà la Festa della Liberazione con tutte le associazioni partigiane presenti alla festa. In tutte le città d’Italia. E questo non lo comprendo. Questo mi amareggia. Questo mi indigna.

Natalino Coletta con il Tricolore mentre fissa la montagna

Ieri verso le 15 torna alla carica Coletta. Sempre a distanza. Dal proprio profilo Facebook. Dove scrive: Aspettando il 25 Aprile… oh Bella Ciao…” seguito da una sua foto mentre fuma un sigaro vicino a una bandiera tricolore.

La rivendicazione di Giacomino

Seguono una serie di commenti. Non passa inosservato quello di Giacomo Iula. Già presidente del Consiglio comunale di Sora. Lui quella canzone la cantò in aula allorquando Ernesto Tersigni allora sindaco, e la sua maggioranza, lo fecero decadere da presidente dell’Assise civica.

Caro Natale, quando la canterai in Consiglio comunale, come ho fatto io, allora potrai parlare con me” il commento di Iula. Ma non è chiaro  se stia auspicando che accada in circostanze simili. Sicuramente no. Visto il tono scherzoso.

Caro Giacomo, ma io non sono il primo della classe come te…” la replica di Coletta.

Lo so – ribatte Iula – ma non è mai troppo tardi per cantare Bella Ciao in Consiglio comunale”.

Quando tornerai in Consiglio la canterò insieme a te. Se qualche tuo amico lo permetterà. Buona serata” le parole di Coletta. Che stavolta stia alludendo proprio a Bruni?

Nel frattempo si fa vivo Alessandro Mosticone che lo definisce “Natalino il Cubano” alludendo scherzosamente al suo sigaro.

I fondi di Francesco

Francesco De Angelis

Verso le sedici il primo cittadino condivide un comunicato stampa di Francesco De Angelis con un suo messaggio di ringraziamenti per i finanziamenti ricevuti. La stessa cosa aveva fatto quando iniziarono i lavori  nel rione Napoli e a proposito della scuola di Renzo Piano. Anche in quel caso aveva rivendicato la paternità politica dell’intervento, mentre il delegato ai Lavori Pubblici Massimiliano Bruni a sua volta rivendicava quel risultato come suo. E sotto il post di ieri è spuntato di nuovo un commento di Alessandro Mosticone con tanto di risposta del primo cittadino.

Esprimo grande soddisfazione per questo importante finanziamento che interessa il Comune di Sora – le parole del sindaco – con un intervento infrastrutturale che darà una soluzione allo snodo tra Via di Villa Carrara e la SR 627 con una rotatoria che migliorerà e metterà in sicurezza il flusso veicolare in un punto molto delicato della nostra viabilità.

Cinquecentomila euro per migliorare la sicurezza e dare un’immagine di grande impatto estetico su un asse stradale di accesso a Sora, un investimento che guarda al futuro in un momento così delicato nel quale tornare ad investire in opere è la migliore risposta alla crisi. Grazie per aver recepito le nostre richieste in questo articolato piano in primis al presidente Asi Francesco De Angelis, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini per la sensibilità mostrata alle esigenze del nostro territorio”.

Il commento di Alessandro Mosticone: “Sindaco, lo voglio fare pubblicamente, precisando che non è mio interesse fare polemiche, ritengo che questo è un intervento fondamentale, però coinvolgi gli stessi interlocutori per fare un intervento nella zona industriale di Via Felci per i sottoservizi , allargamento di strada e punti luce. Grazie per il lavoro svolto”.

Assolutamente condivido. Ci lavoreremo” la risposta del sindaco.

La bandiera del sindaco

Sora, i Vigili del Fuoco mentre issano il Tricolore

Poco prima il sindaco, durante la quotidiana relazione sull’emergenza sanitaria aveva parlato proprio della Festa della Liberazione e del Tricolore nuovamente issato a Rocca Sorella.  

Dopo aver annunciato la sobria cerimonia con pochissime persone per il giorno 25 si era soffermato sulla Bandiera e sulle difficoltà logistiche riscontrate nel riposizionarla.

E’ stato uno sforzo con cui tutti insieme abbiamo voluto convergere su questo simbolo, sia per l’importanza della festa del 25 aprile, sia per l’importanza del momento di resilienza e resistenza che tutta la comunità sta vivendo nell’epoca del Covid-19 , che sta mettendo tutti a dura prova”.

Chiaro il senso di alcuni segnali che giungono da più parti e che sono il segno sempre più evidente di un logoramento della piattaforma civica, creata nel 2016 da Roberto De Donatis. A cui Bruni ha più volte detto di voler tenere fede fino alle elezioni del 2021 ma che potrebbe finire prima. Perché è sempre più difficile la convivenza fra destra e sinistra all’interno dell’Amministrazione. Sempre più frequente lo scontro ideologico. Soprattutto in questo 25 aprile.