Agli arresti, non poté andare alla Posta per pagare il bollettino: lo processano. Sorge assolto

Il sindaco non è potuto andare alla Posta a pagare il bollettino. Era agli arresti: l’avrebbero accusato di evasione. Ma nonostante questo, è finito lo stesso sotto processo: il mancato pagamento ha fatto scattare l’accusa di “violazione della legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

E’ accaduto all’ex sindaco di Ceprano Gianni Sorge. Per non aggravare di spese il Comune, non aveva nominato il Responsabile della Sicurezza sul Lavoro, assumendosi lui le responsabilità.

Una visita della Asl e dell’ispettorato avevano evidenziato delle piccole irregolarità. Sanzionate con una multa da pagare entro 30 giorni.

Ma tra la notifica del bollettino e la scadenza dei 30 giorni, sono arrivati i carabinieri e hanno arrestato Gianni Sorge: per la storia dell’irregolarità negli appalti.

Dagli arresti, il sindaco non poteva andare alla Posta. E così non ha pagato il bollettino. E questo ha fatto scattare l’apertura del processo per violazione della sicurezza sul lavoro.

La situazione è stata spiegata in aula dagli avvocati Antonino e Calogero Nobile. Hanno evidenziato che Sorge era nell’impossibilità assoluta di poter adempiere al pagamento.
L’accusa ha chiesto la condanna. Il giudice Sandro Venarubea lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato.

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