Il trionfo di Ilaria: al Governo con Durigon

Via ai Sottosegretari. Sorpresa Ilaria Fontana: a lei la delega simbolo del M5S. Durigon all'Economia. Zingaretti spedisce a marcarlo la donna dei conti nel Lazio, Alessandra Sartore. Battistoni all'Agricoltura. Il quadro completo

La donna che ha sconfitto Mario Abbruzzese alle elezioni politiche 2018 entra nel Governo riportando Cassino dentro Palazzo Chigi. L’onorevole Ilaria Fontana del Movimento 5 Stelle entra nella storia politica cassinate aggiungendo il suo nome dopo quelli dei sottosegretari Angelo Picano e Lucio Testa. È lei il nuovo Sottosegreratrio alla Transizione Ambientale.

È stata le sorpresa di un Consiglio dei Ministri non semplice per Mario Draghi. La seduta è stata segnata dalle frizioni tra i Partiti: talmente accese che hanno portato ad una sospensione della riunione.

SuperMario non si è impressionato: le scintille fanno parte delle discussioni. Ha dato il tempo ai ragazzi di calmare gli animi e poi ha ripreso i lavori. Dopotutto era stato il premier ad imporre un’accelerazione alla partita dei sottosegretari.

La transizione di Ilaria

L’onorevole Ilaria Fontana con la delegazione del M5S (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

La sorpresa è stata Ilaria Fontana. Che nel Movimento 5 Stelle fosse particolarmente quotata lo indica con chiarezza una foto. È quella scattata al termine del secondo giro di consultazioni con Mario Draghi per la composizione del Governo. Ritrae la delegazione che accompagna il capo politico Vito Crimi: accanto a lui c’è la deputata di Alatri, eletta nel Collegio Uninominale di Cassino. Che è come avere attraversato il Giordano camminando sulle sue acque. Perché quel collegio era considerato da Forza Italia Blindatissimo e lì ci aveva piazzato il suo uomo più forte: Mario Abbruzzese, potentissimo ex Presidente del Consiglio Regionale del Lazio.

Lei ha vinto. È entrata a Montecitorio. Ora entra a Palazzo Chigi. Non per una questione di componenti, non per un gioco di equilibri: Ilaria Fontana è una delle più esperte in materia di normativa ambientale all’interno del Movimento 5 Stelle.

Il segnale non è solo tecnico ma anche politico. A lei va la delega simbolo del M5S, quella alla Transizione Ecologica che è stata pretesa da Beppe Grillo come dazio per l’appoggio al nuovo Esecutivo. Ilaria Fontana ha scavalcato nelle gerarchie interne il bi deputato Luca Frusone, forte di una stima che le viene accordata da Vito Crimi e dal fondatore Beppe grillo.

Il ritorno di Claudio

Claudio Durigon con Matteo Salvini. (Foto Benvegnù Guaitoli / Imagoeconomica)

Al Governo ritorna Claudio Durigon. Nell’esecutivo Gialloverde era stato il papà di Quota 100. È l’uomo al quale Matteo Salvini si rivolge quando vuole un parere in materia di Politiche del Lavoro. Va al Ministero dell’Economia.

Anche nel suo caso si tratta di una scelta legata alla competenza ed al peso politico. Perché Claudio Durigon è il Coordinatore della Lega nel Lazio ed è l’uomo che ambisce a prendere il posto di Nicola Zingaretti alle elezioni Regionali del 2023. La sua battaglia la combatterà dall’interno del suo dicastero, con una corsa a distanza con gli uomini del Segretario nazionale Pd ed in particolare Andrea Orlando. (leggi qui Il Capitano Salvini affida al soldato Durigon la missione dietro le linee nemiche).

La presenza di Durigon nel Governo aumenta il peso specifico dei colonnelli sul territorio chiamati a sopperire alle prossime assenze del Sottosegretario su temi come l’Organizzazione e le candidature per le Comuanli. In particolare il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani coordinatore provinciale della Lega incassa un terminale potentissimo all’interno dei luoghi dove si prendono le decisioni. Strategico per i suoi disegni politici ed amministrativi.

Oltre al ritorno di Durigon la Lega registra la resurrezione di Gian Marco CentinaioRossano SassoLucia Borgonzoni, Tiziana Nisini, Vannia Gava, Alessandro Morelli e Barbara Saltamartini. La novità è la scelta di Nicola Molteni, il co-firmatario dei decreti anti-immigrazione, che torna agli Interni: la sola ipotesi nei giorni scorsi aveva provocato forti malumori nel Pd.

La firma di Tajani

Antonio Tajani a Fiuggi (Foto: Stefano Carofei / Imagoeconomica)

Nella composizione della squadra dei sottosegretari mette il sigillo in maniera potente Antonio Tajani. Il neo presidente di Forza Italia manda all’Agricoltura il viterbese Francesco Battistoni. Fino a due anni fa era il numero tre in linea gerarchica nella componente, prima di lui c’era Mario Abbruzzese che poi aveva deciso di mollare e trasferirsi a Cambiamo di Giovanni Toti.

Battistoni fa parte della pattuglia di 5 sottosegretari ed un viceministro ottenuti da Forza Italia. Oltre al fedelissimo di Tajani entrano i deputati Francesco Paolo Sisto alla Giustizia, Giorgio Mulè alla Difesa e Deborah Bergamini ai Rapporti con il Parlamento; il senatore Giuseppe Moles all’Editoria ed il senatore Gilberto Pichetto Fratin che va allo Sviluppo economico come ‘vice’ del leghista Giancarlo Giorgetti.

Il sigillo di Zinga

L’assessore al Bilancio del Lazio, Alessandra Sartore

Soprattutto mette un segno indelebile Nicola Zingaretti: il presidente della Regione Lazio manda al Governo la sua abilissima Alessandra Sartore. È stata la maga dei conti regionali, colei che li ha messi in ordine con pazienza, tagliando i rami secchi, potando gli sprechi, eliminando centinaia di incarichi e poltrone. C’è la sua mano dietro ai Bilanci della Regione Lazio, buona parte del lavoro di risanamento dal debito in Sanità si deve alla sua paziente opera di taglio e cucitura. Durante le sue gestioni nel lazio non c’è stato un solo aumento di tasse ed ogni anno anzi c’è stata una limatura sull’Irpef regionale che si paga con la dichiarazione dei redditi.

Alessandra Sartore ha un compito politico non facile: è nello stesso dicastero in cui la Lega ha piazzato come Sottosegretario Claudio Durigon che aspira al dopo Zingaretti. Con lei presente, ogni successo del Ministero non potrà essere esclusivo appannaggio del papà di Quota 100 ma dovrà essere diviso a metà con lei che è stata l’ombra di Zingaretti.

Il Pd manda al governo anche la senatrice di Barletta Assuntela MessinaMarina Sereni (Esteri), Simona Malpezzi (rapporti con il Parlamento), Anna Ascani (Istruzione). L’ex ministro Enzo Amendola rientra come sottosegretario alle Politiche comunitarie fuori dall’elenco del Pd ma in quota “tecnica”.

Buffagni il grande escluso

Vito Crimi dopo le consultazioni (Foto Casasoli via Imagoeconomica)

La scelta più pesante l’ha fatta direttamente Mario Draghi che ha chiesto al Capo della Polizia Franco Gabrielli di andare alla guida dell’autorità delegata ai Servizi segreti. Gabrielli ha accettato la nomina: entra nella squadra dei sottosegretari alla Presidenza del Consiglio e lascia l’incarico al Viminale che ricopriva dal 2016.

Il puzzle più diffiicile è stato quello dei 5 Stelle che ha dovuto trovare una sintesi tra chi chiedeva la conferma dell’incarico e chi imponeva una riduzione dei posti a causa della pattuglia ridotta.

Nella squadra insieme ad Ilaria Fontana entrano due viceministre: Laura Castelli al ministero dell’Economia e Alessandra Todde allo Sviluppo economico. E poi 9 sottosegretari: confermati Manlio Di Stefano (Esteri) e Carlo Sibilia (Interno), Giancarlo Cancelleri (Infrastrutture), Pierpaolo Sileri (Salute). Freschi di nomina, oltre alla Fontana, ci sono Dalila Nesci (Sud), Anna Macina (Giustizia), Barbara Floridia (Istruzione), Rossella Accoto (Lavoro).

Tra i grandi esclusi c’è Stefano Buffagni, sottosegretario nel primo governo Conte e viceministro nel secondo, considerato uno dei big del Movimento tanto da entrare anche nel toto-nomi del governo Draghi. Paga lo scotto della provenienza geografica: la Lombardia è tra le regioni più inflazionate nella composizione dell’esecutivo e questo aveva suscitato subito qualche malumore. La sua eslcusione e la contemporanea nomina di Ilaria Fontana sono il segnale che il capo politico del M5S Vito Crimi, che ha guidato i ‘negoziati’ per il sottogoverno. È notorio infatti che tra Crimi e Buffagni i rapporti non fossero idilliaci.

Il quadro completo

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi
Presidenza del Consiglio
  • Deborah Bergamini, Simona Malpezzi (rapporti con il Parlamento)
  • Dalila Nesci (Sud e coesione territoriale)
  • Assuntela Messina (innovazione tecnologica e transizione digitale)
  • Vincenzo Amendola (affari europei)
  • Giuseppe Moles (informazione ed editoria)
  • Bruno Tabacci (coordinamento della politica economica)
  • Franco Gabrielli (sicurezza della Repubblica)
Esteri e cooperazione internazionale
  • Marina Sereni – viceministro
  • Manlio Di Stefano
  • Benedetto Della Vedova
Interno
  • Nicola Molteni
  • Ivan Scalfarotto
  • Carlo Sibilia
Giustizia
  • Anna Macina
  • Francesco Paolo Sisto
Difesa
  • Giorgio Mulè
  • Stefania Pucciarelli
Economia
  • Laura Castelli – viceministro
  • Claudio Durigon
  • Maria Cecilia Guerra
  • Alessandra Sartore
Sviluppo economico
  • Gilberto Pichetto Fratin – viceministro
  • Alessandra Todde – viceministro
  • Anna Ascani
Politiche agricole alimentari e forestali
  • Francesco Battistoni
  • Gian Marco Centinaio
Transizione ecologica
  • Ilaria Fontana
  • Vannia Gava
Infrastrutture e trasporti
  • Teresa Bellanova – viceministro
  • Alessandro Morelli – viceministro
  • Giancarlo Cancelleri
Lavoro e politiche sociali
  • Rossella Accoto
  • Tiziana Nisini
Istruzione
  • Barbara Floridia
  • Rossano Sasso
Beni e attività culturali
  • Lucia Borgonzoni
Salute
  • Pierpaolo Sileri
  • Andrea Costa