Sottosegretari: Frusone resiste, strada in salita per Zicchieri. E Ruspandini…

Il gioco ad incastri per i ruoli di Sottosegretario. Nell'elenco M5S resiste il nome di Frusone, in salita invece per il leghista Zicchieri sia la presidenza del Gruppo che della Commissione Antimafia. Tutto parte dello scontro per l'Editoria.

Il braccio di ferro è per la delega all’Editoria. Lega e Movimento 5 Stelle la vogliono entrambe. Nessuno sembra intenzionato a mollare il potentissimo Dipartimento dal quale si coordinano le politiche di sostegno ai giornali ed alle televisioni, si gestisce la comunicazione istituzionale. Una soluzione verrà individuata entro giovedì: una volta incassata la ‘doppia fiducia’ di Senato e Camera, il Governo di Giuseppe Conte chiuderà la partita sui Sottosegretari.

Il Carroccio ha tra le sue file Armando Siri, parlamentare tra i più competenti sulla materia, conoscitore delle dinamiche sia della stampa locale che dell’editoria televisiva. Nelle ultime ore però il Movimento 5 Stelle ha puntato i piedi: vuole mettere le mani sul settore dell’Informazione. Ufficialmente per segare le provvidenze alle società editrici. In realtà il bottino è ben più grande, i grandi giornali non prendono le provvidenze, ci sopravvive la piccola stampa locale. Ma da lì si gestiscono le frequenze tv e la telefonia.

Il nome che circola sulla sponda grillina della maggioranza è quello del giornalista Primo Di Nicola, trent’anni all’Espresso, autore dello scoop che nel ’78 portò alle dimissioni del presidente della Repubblica Giovanni Leone. Oggi è tra le firme de Il Fatto Quotidiano ed è senatore del M5S. La Lega però ha una cambiale politica da mettere all’incasso: lo spostamento di dicastero accettato dal ministro Savona. Vale la delega alle Telecomunicazioni.

E se la provenienza dal mondo della Comunicazione può essere un viatico, c’è pronto il nome di Alessandro Morelli. : il nome che circola, a quanto apprende l’AdnKronos, per gestire le frequenze tv potrebbe essere quello del giornalista Alessandro Morelli, considerato un fedelissimo di Matteo Salvini.

 

La mappa dei Sottosegretari e Vice Ministri verrà definita entro la serata di martedì. Alle 21 poi ci sarà l’assemblea congiunta delle delegazioni di Lega e M5S. I due soci sottoscrittori del contratto di Governo hanno mandato in soffitta i veti incrociati del passato e sono passati al gradimento incrociato. In pratica, la logica sulla quale stanno ragionando Matteo Salvini e Luigi Di Maio è quella di evitare che nello stesso dicastero possano ritrovarsi un ministro ed un sottosegretario con sensibilità diverse.

Nell’elenco provvisorio elaborato dal Cinque Stelle c’è ancora il nome del deputato Luca Frusone di Frosinone per la casella di Sottosegretario alla Difesa. Ha ottenuto il placet interno al pianeta grillino, domani si inizierà a discutere con gli alleati di governo.

 

Il braccio di ferro sull’Editoria ha rimesso in gioco l’altra delega strategica: quella ai servizi segreti. In serata sono salite le azioni del sottosegretario leghista alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. A proposito di Servizi, la casella del Copasir (l’organismo di controllo dei servizi) compete all’opposizione: nelle file Dem si parla di Lorenzo Guerini.

 

Al Ministero per lo Sviluppo Economico potrebbe tornare Vito Cozzoli, oggi a capo del Servizio di sicurezza della Camera ed ex capo di Gabinetto con la ministra Guidi. Nell’incarico di Segretario generale di Palazzo Chigi potrebbe tonare Vincenzo Fortunato, già braccio destro del ministro Giulio Tremonti. Smentite invece su tutto il fronte a proposito delle indiscrezioni circolate in giornata secondo le quali sarebbero stati contattati per un incarico chiave al ministero della Giustizia i magistrati Pier Camillo Davigo e Nino Di Matteo.

 

Si complica la posizione del deputato leghista di Frosinone Francesco Zicchieri. La casella di Capogruppo del Carroccio Nicola Molteni lasciando Zicchieri nel ruolo di vice. Se Molteni andasse alla presidenza della Commissione Giustizia il discoro si riaprirebbe. A proposito di capigruppo: per la Lega al Senato è in pole Candiani.

Strada chiusa per Zicchieri anche verso la presidenza della Bicamerale Antimafia. Il gioco degli equilibri tra i soci di Governo a questo punto vede quella poltrona andare al M5S. Il nome più quotato al momento è Nicola Morra che avrebbe vinto la corsa interna con il suo collega Michele Giarrusso.

 

La Lega intanto sta facendo i conti con i numeri risicati al Senato. Forza Italia ha annunciato che starà all’opposizione. Fratelli d’Italia è stata tenuta fuori appena ha provato ad indicare Ignazio La Russa tra i suoi possibili ministri. Mandare al governo, nei ruoli di Sottosegretario, troppi senatori leghisti potrebbe essere un rischio.

Soprattutto alla luce di una questione “tecnica” sollevata proprio da Fratelli d’Italia. «Alla luce del nuovo Statuto di Palazzo Madama – spiega il senatore Massimo Ruspandini di Frosinone – non è affatto chiaro se l’astensione annunciata dal nostro Gruppo possa valere o meno come voto di opposizione».

Non sembra una questione da poco visto che l’astensione ora a Palazzo Madama non vale più come voto contrario.

Inoltre, se Fratelli d’Italia venisse riconosciuto come forza di opposizione potrebbe concorrere alla presidenza delle commissioni di garanzia che per prassi spettano ai gruppi che non fanno parte della maggioranza.

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