Spalmadebiti, la Corte dei Conti bacchetta il comune

MARCO SELLONE per L’INCHIESTA QUOTIDIANO

E’ stata notificata ieri ai consiglieri comunali di Cassino, la deliberazione 140 adottata dalla Corte dei Conti per il via libera al piano di riequilibrio decennale che permetterà all’ente di piazza De Gasperi di evitare il dissesto a fronte dell’accollo di un onere che graverà sulle casse comunali fino al 2022.

 

Una “spalmata” di debiti che ha spinto l’esponente forzista cassinate Gabriele Picano ad intervenire a gamba tesa sulla maggioranza vicina al sindaco Petrarcone in relazione ad alcuni richiami all’amministrazione messi nero su bianco dai giudici contabili. «L’atto di cui siamo entrati recentemente in possesso – spiega il consigliere – da un lato conferma che il dissesto è stato scongiurato, dall’altro chiarisce che i cassinati di oggi e soprattutto quelli che verranno da qui a trenta anni (visto il mutuo da 7,29 milioni di euro acceso con la Cassa Depositi e Prestiti) saranno chiamati a ripianare un debito che è stato appesantito da scelte non oculate operate da questa amministrazione.

 

Basta leggere – aggiunge Picano – il passaggio della delibera in cui la Corte dei Conti bacchetta duramente il governo Petrarcone sulle spese del Settantesimo. Altro che gestione misurata e previdente». Scrivono i giudici: “Una nota negativa che contraddistingue la gestione dell’ente, riguarda le spese di rappresentanza sostenute nel 2014 in occasione del 70° anniversario della distruzione di Cassino. A fronte di un limite di spesa di 8.080 euro, le spese sostenute risultano essere pari a 104mila 339 euro. Su questo punto – chiariscono dalla Corte dei Conti – si richiama l’ente ad una gestione più oculata delle risorse disponibili, fermo restando che le iniziative assunte formeranno oggetto di attento e continuo esame in sede di analisi delle relazioni e di verifica periodica sul piano di riequilibrio”.

 

Picano prendendo slancio dalle parole riportate della delibera attacca: «A cosa sono serviti tutti questi soldi? Un comune in queste condizioni, a rigor di logica, andrebbe gestito con estrema oculatezza e parsimonia. Ed invece qualcuno ha consentito di spendere una cifra superiore di ben 96mila euro la posta in bilancio. Alla faccia della sobrietà. Queste risorse – aggiunge il consigliere cassinate – potevano essere destinate ai servizi sociali del nostro comune ed invece Petrarcone e company hanno preferito spenderle per autocelebrare questa amministrazione a dir poco dissennata. Una manifestazione come quella del settantesimo, per quanto importante, poteva essere realizzata spendendo poche migliaia di euro. Ma evidentemente la scelta sconsiderata disapprovata anche dalla Corte dei Conti è tornata utile a qualcuno».

 

Poi sulla strutturazione del piano di riequilibrio Picano fa notare che «Petrarcone ha deciso di adottare un criterio molto particolare. In sostanza ha deciso di ripianare il disavanzo in maniera modesta fino al 2016 (anno in cui, casualmente, si terranno le elezioni comunali) mentre per il 2017 le somme destinate a questo scopo cresceranno vertiginosamente.

 

Una scelta che certamente metterà in difficoltà l’amministrazione che verrà dopo quella attuale». “Nei primi anni del piano – precisano su questo punto i giudici contabili facendo riferimento alla relazione ministeriale – si trovano iscritte somme in percentuale piuttosto bassa rispetto al totale quantificato. Nei primi anni la percentuale di ripiano del disavanzo risulta essere quindi modesta (…) ma nel 2017 la percentuale si eleva, salendo nel corso delle successive annualità. Ciò deriva dal fatto che nel 2017 il comune conta di aver chiuso partite debitorie e di poter destinare all’azzeramento del disavanzo risorse in precedenza destinate al ripiano dei debiti. Si evidenzia tuttavia – aggiungono – che le concrete azioni volte alla riduzione della spesa o all’aumento delle entrate, non appaiono sufficiententemente sviluppate perché possano ritenersi concrete dette previsioni”.

 

Toccando l’altra nota dolente del piano di riequilibrio, ovvero quella dei debiti fuori bilancio, Gabriele Picano ricorda che «l’amministrazione ha preferito, per l’annualità 2016, provvedere al reperimento di risorse non attraverso una riorganizzazione delle partecipazioni societarie (vedi Cosilam) bensì imponendo le aliquote dei tributi locali al massimo consentito. Una decisione che peserà (e molto) sui bilanci delle famiglie già abbondantemente vessate da questo governo cittadino. A Cassino infatti, come i miei concittadini purtroppo sanno bene, si paga tanto per servizi di scarsissima qualità. Basta citare il caso-differenziata: contrariamente a quanto dichiarato a più riprese dall’assessore Consales il porta a porta, nonostante la fase di start up sia finita da un pezzo, peserà sulle tasche dei cassinati ancora per molto.

 

Altro che risparmi. In breve – conclude il consigliere d’opposizione – il piano di riequilibrio, sebbene approvato dalla Corte dei Conti, impone una serie di costanti verifiche e serrati controlli che l’ amministrazione dovrà superare per non trascinare nel baratro l’intera città. Petrarcone da oggi in avanti dovrà stare molto attento alle spese del nostro comune (soprattutto quelle per utenze, rappresentanza ed incarichi). Mi riservo quindi di verificare in maniera puntuale ogni singola voce in uscita dalle casse comunali, anche perchè i cittadini sono a dir poco stufi di assistere ad una gestione dei soldi pubblici incontrollata e soprattutto non incentrata al perseguimento dell’interesse di tutti i cassinati».