Spensierati mentre corriamo verso la tragedia

I ragazzi del Friday for Future e quelli di 2700 anni fa. Oggi, come allora, trascuriamo i segnali di pericolo che arrivano da ciò che ci accade intorno

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Guai agli spensierati di Sion

e a quelli che si considerano sicuri

sulla montagna di Samaria!

Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani

mangiano gli agnelli del gregge

e i vitelli cresciuti nella stalla.

 Am 6,1

Mi hanno colpito le parole del profeta Amos: descrivono esattamente ciò che sta accadendo proprio nel momento in cui scrivo. Il profeta si riferiva ai capi di Israele che, 2700 anni fa, trascuravano i segnali di pericolo che arrivavano dalle circostanze.

Oggi i nuovi profeti sono i ragazzi del friday for future, quelli che la mattina di venerdì 23 settembre sono scesi in piazza nel mondo. Lo hanno fatto per richiamare ancora una volta  il pericolo che l’intera specie umana sta correndo se non adotta i provvedimenti necessari a rallentare, almeno, il cambiamento climatico. Evitando che il nostro pianeta si riscaldi con tanta velocità.

Ma poi nulla di concreto

Foto: Gerhard / Blende12

Tutti dicono che hanno ragione. Tutti sostengono che non è possibile che si vada avanti così. Ma i provvedimenti conseguenti a queste dichiarazioni non arrivano. E non arrivano, non soltanto, da chi prende decisioni per i popoli ma anche dai comportamenti quotidiani di quasi tutti. Pensate a coloro che continuano ad andare in auto anche per tragitti brevissimi; in aereo quando potrebbero utilizzare altri mezzi; a consumare idrocarburi senza alcuna avvertenza; a sprecare l’acqua nelle perdite incredibili degli acquedotti; oppure a non favorire le fonti alternative o a renderne complicata l’installazione e la funzionalità; a bruciare rifiuti.

Insomma, una spensieratezza generale, come rivela Amos: si considerano sicuri. Eppure, in pochi mesi, nella nostra bella Italia, abbiamo assistito a fenomeni meteorologici estremi che hanno lasciato una tragica scia di sangue.

Il collasso della Marmolada, l’alluvione a Senigallia, la siccità nella valle del Po si sono verificati in poche settimane e nulla ci assicura che eventi simili non possano ripetersi nelle prossime settimane.

Distesi su letti d’avorio

Foto © Can Stock Photo / ekays

Eppure, come Amos descrive, ce ne stiamo distesi su letti d’avorio e sdraiati sui divani.

Ma le parole di Amos scavano nel profondo. Infatti il profeta dice che gli spensierati di Sion mangiano quello che hanno, non si preoccupano del futuro, tagliando anche il ramo dell’albero su cui sono appollaiati.

E’ impressionante la precisione con cui Amos è in grado di descrivere l’incapacità dell’uomo di guardare oltre il proprio naso, di adattarsi a quello che sta avvenendo, cercando così di mitigare il mutamento climatico, ormai avviato, con grandi scelte politiche, ma anche con comportamenti personali conseguenti.

Continuiamo, invece, a divorare il tesoro che i nostri antenati ci hanno tanto generosamente lasciato, infischiandocene di quello che troveranno le generazioni future, i giovani appunto che oggi hanno manifestato in tutto il mondo. Siamo dunque di fronte ad un conflitto fra generazioni? Non credo, siamo soltanto di fronte ad una spensieratezza pericolosa.

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