Sposati a Roma, divorziati in Ciociaria

Il Rosatellum 2.0 trasformerà l'orizzonte politico. Sia nazionale che locale. In che modo e con quali prospettive di alleanze per il futuro. Soprattutto in provincia di Frosinone

Con il Rosatellum 2.0 non ci sarà alternativa ad un governo sostenuto sia dal Partito Democratico di Matteo Renzi che da Forza Italia di Silvio Berlusconi. Di quella maggioranza faranno parte anche le forze parlamentari che hanno votato il sistema elettorale voluto dal capogruppo dei Democrat Ettore Rosato. Cioè Alternativa Popolare di Angelino Alfano, la Lega di Matteo Salvini e, chissà, forse perfino i verdiniani. L’impostazione proporzionale non darà a nessuno la maggioranza assoluta.

 

Se il Pd deve guardarsi alla propria sinistra da Mdp di Roberto Speranza, Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani, Forza Italia dovrà fare i conti con i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. E’ come se si fosse riformato quell’arco costituzionale che per cinquanta anni ha tenuto fuori dal governo del Paese il Msi da una parte e il Pci dall’altra. Con la differenza che il Partito Comunista era quasi alla pari della Dc come voti. In questo caso sarebbe il Movimento Cinque Stelle ad essere tagliato fuori pur potendosi trovare ad essere il Partito maggiore. Ma senza alleanze.

 

Sono i corsi e i ricorsi storici dei quali parlava il filosofo Giovambattista Vico. In campagna elettorale Pd e Forza Italia di faranno la “guerra” a colpi di slogan, ma poi in Parlamento non avranno scelta. Francesco Scalia, Francesco De Angelis, Mario Abbruzzese, Alfredo Pallone, Gian Franco Schietroma potrebbero trovarsi a sostenere il governo Gentiloni piuttosto che Tajani.

 

Sul piano provinciale cosa potrebbe succedere? Quando si andrà poi alle comunali oppure al rinnovo degli enti intermedi come l’Asi, quando si tratterà di assumere decisioni importanti sulla gestione del servizio idrico o sulla sanità, chi sta dalla stessa parte in Parlamento potrà poi dividersi nella provincia dell’Impero?

Complicato per chiunque, anche per democristiani fino al midollo come Francesco Scalia e Mario Abbruzzese.