Spunta un altro candidato. Lega a rischio implosione

Lega a rischio implosione sulla candidatura a sindaco di Sora: dopo quello di Caschera spunta anche il nome di Porretta. Mentre il resto del centrodestra riflette sulla grande coalizione con Di Stefano. A sinistra arriva la safety car: Pompeo punta ad azzerare tutto e sedersi attorno a un tavolo per trovare la quadra. Ma soprattutto punta all’accordo PD -Fratelli Tersigni. Considerato l’arma vincente.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il vento degli accordi soffia sulle elezioni comunali a Sora. Il tempo è tiranno e da più fronti si è compreso che non è più l’ora di giocare sulle spaccature. Ne sono consapevoli nel centrodestra dove, fra mille ostacoli, già da qualche giorno si lavora verso questa direzione. (leggi qui Una grande coalizione per Luca. Per vincere subito).

Non lo ha capito soltanto la Lega. Prima con l’auto-candidatura di Lino Caschera che rischia di far saltare il tavolo unitario con FdI e Forza Italia. Poi con il nuovo coordinatore Filippo Porretta, anche lui con l’ambizione di candidarsi alla carica di primo cittadino. Che rischia di mandare in frantumi il Partito. (leggi qui Caschera pronto a spaccare: “Mi candido sindaco, anche senza FdI e Forza Italia”)

Lo hanno invece ben compreso anche in casa del centrosinistra dove a rimettere tutti in riga ci sta provando il presidente della provincia Antonio Pompeo.

Implosione Lega

Lino Caschera e Filippo Porretta

Si chiama Filippo Porretta, commercialista, stimato professionista, dedito alla politica quanto basta ma nuovo a candidature. È lui l’altro nome che spunta dal cilindro degli aspiranti sindaci del centrodestra, sempre in quota Lega.

Un’aspirazione che potrebbe creare un vero e proprio terremoto interno al Partito. Oltre a quello già in corso fra la Lega e gli altri alleati. Che proprio non vogliono saperne di Lino Caschera candidato sindaco.

Chi è Filippo Porretta? Già dirigente della Lega a Sora prima che Luca Di Stefano abbandonasse il campo a seguito dell’invasione di Lino Caschera. Di recente nominato coordinatore cittadino e considerato fedelissimo proprio di Caschera. Ma anche legato ad Andrea Amata, già vicepresidente della Provincia di Frosinone attualmente supervisore delle questioni sorane. È uomo molto vicino al coordinatore provinciale Nicola Ottaviani.

Porretta non ne aveva mai fatto mistero: «Se Luca di Stefano si ritira la candidatura a sindaco tocca a me».

Ma quelli erano i tempi in cui Luca Di Stefano era sia capogruppo che coordinatore cittadino del Partito. Ora la musica è cambiata. E a cambiare lo spartito è stato proprio Caschera. Perché a quel posto di candidato sindaco aspirava e aspira lui. Figurarsi se ora lo molla a Porretta.      

Scenda in pista Durigon

Caschera quel posto non lo molla per nessuno. È intenzionato ad andare avanti a qualunque costo. Anche al costo di spaccare la Lega.

Intanto gli alleati non stanno a guardare. Gli hanno già detto a chiare note che lui «non va bene. Non ha la stoffa del leader, non ha i requisiti che si addicono a un sindaco di una città di 27 mila abitanti. E non ha il voto d’opinione». Dopo questo nelle scorse ore, come bambini a cui è stato rubato il pallone, si sono rivolti ai rispettivi senatori di riferimento. Cioè Claudio Fazzone coordinatore regionale di Forza Italia e Massimo Ruspandini coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.

Claudio Durigon Foto: Alessia Mastropietro (Imagoeconomica)

Hanno chiesto loro di impugnare il telefonino e chiamare Claudio Durigon, il coordinatore regionale della Lega, nonché braccio destro di Matteo Salvini. Tra l’altro in odore di diventare sottosegretario del Governo Draghi. Chiedono che Durigon provveda a rimettere in riga Caschera. Per colpa sua hanno già perso l’unico candidato possibile del centrodestra (che stanno cercando di recuperare), Luca Di Stefano. Inoltre non ritengono accettabile che un solo Partito su quattro (Lega contro Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc) imponga il candidato a tutta la coalizione.

Nel frattempo il dialogo di Fdi e Forza Italia con Luca Di Stefano è ripreso. Lui per coerenza è uscito dalla Lega quando ci è entrato Caschera, ha fondato il gruppo civico Made in Sora. In pratica la prospettiva è quella di ricostruire il progetto di alleanza che era stato individuato un anno fa. Ma senza Caschera e senza il simbolo della Lega se continueranno a voler fare da soli.

Safety car Pompeo

Il vento degli accordi spira anche sul centrosinistra. L’ipotesi è di un’intesa con Valter ed Ernesto Tersigni, grazie all’intervento di Antonio Pompeo, presidente della Provincia e leader della componente Dem Base Riformista.

Valter ed Ernesto Tersigni

Anche lui è al lavoro per allargare la coalizione. Gli incontri di questi giorni organizzati dal commissario Stefania Martini e dal sub commissario Adamo Pantano non stanno registrando passi in avanti: il Pd non ha la sintesi su un candidato.

Ora si pensa di azzerare e ripartire. Lo aveva sempre sostenuto il segretario dimissionario del Partito democratico Enzo Petricca. Ci ha sempre scommesso il presidente della provincia Antonio Pompeo. Che ha deciso di intervenire come la safety car quando la corsa si mette male e c’è bisogno di fare ordine fra le automobili in gara. Pompeo lo ha fatto chiamando all’appello Valter Tersigni, il consigliere comunale di opposizione a Sora. E grande sponsor della candidatura a sindaco di Eugenia Tersigni, la giovane ingegnere funzionaria proprio presso l’Ente Provincia (leggi qui Eugenia pensa se fare il sindaco: ma senza primarie).  

L’incontro è avvenuto a Palazzo Iacobucci. E «per chiarire e uscire da questa situazione di stallo che si è creata» riferisce una fonte accreditata. C’è la consapevolezza che «è necessario azzerare tutti per trovare un compromesso».

Valter Tersigni non ha detto né sì né no. Lui propende per la candidatura di Eugenia. Ma sulla proposta di Pompeo «ci sta riflettendo. Non ha preso ancora alcuna decisione, vuole prima confrontarsi con i suoi».

Al lupo al lupo

La notizia dell’incontro fra Antonio Pompeo e Valter Tersigni si è diffusa in fretta. E sono cominciate a circolare anche le teorie. Una delle quali sosteneva che Valter fosse andato da Antonio per annunciargli che «Eugenia è candidata a sindaco. Senza se e senza ma». Nulla di più falso. A chiedere l’incontro è stato Antonio Pompeo. Perché la necessità adesso è aggregare. I nomi dei candidati sindaco arriveranno dopo.

Eugenia Tersigni

A confermare l’infondatezza della notizia, la stessa Eugenia Tersigni.  

Dall’incontro una cosa emerge chiaramente: Pompeo sta lavorando su un accordo fra il Pd di Sora e i fratelli Tersigni per tenere tutti uniti. Potrebbe essere la marcia in più che ha sempre agevolato il centrosinistra.

Complice anche una destra scollata e litigiosa. Incapace di fare sintesi.