Gli Stati Generali dei Giovani di Forza Italia: solo over 58 in prima fila

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

In teoria dovevano essere gli Stati Generali dei Giovani di Forza Italia. Il nome sul tabellone della scenografia è preciso. Ma qualcosa non quadra nella riunione tenuta questa sera all’Astor di Frosinone.

In prima fila: il responsabile del settore Lavori Pubblici Silvio Ferraguti (58 anni), il sindaco di Settefrati Riccardo Frattaroli (68 anni), il capogruppo al Comune di Frosinone Adriano Piacentini (58 anni). Al loro confronto, sull’altra fila, il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro (46 anni) sembra un bebè.

La realtà è che doveva essere un’iniziativa con la quale continuare a scaldare i motori della campagna elettorale per le Comunali. Dando anche un tono alla riunione, dal momento che l’ospite d’onore era il coordinatore regionale Claudio Fazzone. L’ultima volta che era stato in provincia di Frosinone, a gennaio del 2016, si era messo in testa di normalizzare il Partito e rimettere sotto lo stesso coordinamento sia Mario Abbruzzese che Antonello Iannarilli. Da allora sono trascorsi 15 mesi: Claudio Fazzone non s’è fatto più vedere, Pasquale Ciacciarelli è ancora al suo posto e non è stato più commissariato, Mario Abbruzzese continua a decidere se in Forza Italia a Frosinone piove o c’è il sole, Antonello Iannarilli è un tranquillo ex signore della politica che sta lavorando per ingrandire la sua struttura sanitaria.

Gli interventi non sono stati interessanti più di tanto: nulla di nuovo sotto il sole. Claudio Fazzone ha dovuto dimostrare di essere il coordinatore regionale e per questo ha concluso i lavori pontificando sul nulla per oltre 40 minuti, ottenendo come unico risultato quello di decimare il numero dei presenti in sala.

Le novità serie sono quelle non uscite dal palco e dagli interventi.

La prima: qualcosa si muove a Sora. Il suk in continuo movimento costituito dalle varie tribù di Forza Italia adesso sembrano di nuovo riunite intorno allo stesso focolare. Infatti all’Astor questa sera c’erano i consiglieri comunali ufficiali Alessandro Mosticone e Serena Petricca, il presidente del Consiglio comunale Antonio Lecce, Lino Caschera tornato azzurro dopo la parentesi rossa delle Provinciali alle quali si è candidato nella lista civica di sinistra allestita da Gianfranco Schietroma, e poi Francesco Pennellessa De Gasperis. Assente Giacomino Iula, già presidente d’aula in città. L’operazione paziente di ricomposizione del puzzle sorano non è opera sua ma di Mario Abbruzzese.

La seconda: nessun accordo con Iannarilli. Tra le quarte file e il pubblico fuori dalla sala circola ad un certo punto una voce. Sostiene che Antonello Iannarilli e Mario Abbruzzese avrebbero raggiunto un’intesa per il rinnovo del coordinamento provinciale. I fatti dicono che a) Iannarilli è assente; b) si è visto giovedì con Mario Abbruzzese ai funerali di Giovanni Marrocco a Cervaro ma nessuno l’ha invitato alla riunione di oggi, se non il solito messaggino inviato a tutti; c) Iannarilli non vede Fazzone dalle scorse Provinciali quando disse “Se volete che mi impegno levate Roberto Addesse dalla lista”.

La terza: non era una trappola per Gianluca Quadrini. L’eroico presidente dell’indomita Comunità Montana di Arce (pervicace alla liquidazione) riteneva che gli Stati Generali dei Giovani di Forza Italia fossero una ulteriore prova della guerra non dichiarata, mossa contri di lui da Mario Abbruzzese. Perché? Il suo nome non sta sui manifesti. Poi però, oggi è passato per dimostrare a tutti di esistere. All’Astor ha scoperto che nel tabellone non c’erano nemmeno i nomi di Danilo Magliocchetti, Anselmo Rotondo e Rossella Chiusaroli, tutti consiglieri provinciali come lui.

La quarta: anche Magliocchetti resta imbottigliato. Nonostante sia capo segreteria di Forza Italia alla Regione Lazio, consigliere comunale e provinciale di Frosinone, Danilo Magliocchetti ogni mattina che Silvio manda in Terra si alza per andare a lavorare a Roma. Ed al ritorno, il venerdì pomeriggio, il Grande Raccordo Anulare non fa sconti. A nessuno. E’ solo per questo che oggi era seduto in quarta fila e non perché sia finito in disgrazia.

Discorso analogo (eccetto per il Gra) per Gianluca Quadrini e l’ex coordinatore Adriano Roma che stavano ancora più dietro.

Per il resto è stata una banalissima riunione nella quale nulla di importante è emerso.

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