Stefanelli presidente della Provincia: vince Fazzone

Come si legge la vittoria di Stefanelli alle Provinciali di Latina. I dati Comune per Comune. Vince Claudio Fazzone. Ma anche Damiano Coletta: l'elezione chiude un quadro che si era aperto con l'anatra zoppa di Latina. I Seggi: 4 a FI, 2 a tutti gli altri

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Poco più di un’ora per eleggere Gerardo Stefanelli nuovo presidente della Provincia di Latina. Il sindaco di Minturno ha vinto in quasi tutte le fasce di Comuni: unica eccezione sono stati i centri più piccoli. Ha ottenuto 53.425 voti ponderati contro i 40.522 del sindaco di Itri Giovanni Agresti.

È la vittoria di Claudio Fazzone che ha puntato i suoi pesantissimi voti di Forza Italia sull’unico sindaco renziano nella provincia di Latina. Perché ha capito da subito che Gerardo Stefanelli era l’unico in grado di poter calamitare il voto del Pd. E quei consensi erano indispensabili al senatore azzurro per vincere la partita, conquistare la Provincia, lasciare a piedi ancora una volta Lega e FdI che avevano fatto squadra puntando su Agresti. (Leggi qui:  Pd e Forza Italia, gli insoliti alleati alle Provinciali).

A Forza Italia vanno 4 Consiglieri provinciali (Coscione, Mattei, Muzio, Taddeo), 2 ciascuno a tutti gli altri: Lega (Felicetti e Norcia), Fratelli d’Italia (Cardillo Cupo e Marangoni), Partito Democratico (Affilani e De Amicis), liste Civiche (Carinci e Campagna).

Il tabellino riassuntivo della giornata dice che la vittoria di Stefanelli è maturata per 267 voti a 221 (voti non ponderati); ci sono state 9 schede bianche e 3 sono state votate in modo che venissero annullate. La percentuale del successo è 57,05% per Stefanelli, e 42,94% per Agresti. 

La sfida nelle città

Gerardo Stefanelli

I numeri aiutano a leggere cosa è accaduto. A Latina Gerardo Stefanelli ha fatto il pieno: ha preso i 14 voti della coalizione di centrosinistra che ad ottobre ha rieletto sindaco Damiano Coletta; più i 3 voti di Forza Italia; più 1 altro voto che per forza di cose deve essere arrivato dal centrodestra. Il totale è 18 voti, ciascuno dei quali vale 716 voti ponderati. Il bottino di Stefanelli è 12.888 voti ponderati.

Ma c’è un dato politico ancora più importante: ci sono tre schede bianche. E gli analisti danno per certo che siano della Lega. Che non ha sostenuto Agresti a Latina, facendogli mancare voti decisivi.

Giovanni Agresti a Latina ha raccolto 12 voti, mentre il blocco di centrodestra conta 15 consiglieri. Dicono che lo sconfitto non abbia gradito.

Nella fascia della grandi città si è sfiorato il pareggio: Stefanelli ha ottenuto 128790 voti contro i 12885 di Agresti. Ma la situazione è più chiara se si leggono i voti senza il coefficiente di ponderazione (ogni voto in fascia rossa vale 195 voti): è finita 66 – 63, ci sono state due nulle ed una bianca.

Fin qui, se la Lega avesse sostenuto Agresti a Latina e quelle due nulle più la bianca fossero andate a pareggiare il conto tra i contendenti, la partita sarebbe stata ancora clamorosamente aperta.

La vittoria dai Comuni medi

Claudio Fazzone

La vittoria di Stefanelli è maturata nei Comuni di media dimensione: quelli inseriti in fascia Verde (ogni voto vale 280 voti ponderati) ed Arancio (coefficiente di ponderazione 59). Nei Verdi la partita è finita 75 a 48 per una forbice ponderata di 21.000 – 13.440: è stato il risultato chiave e lo sarebbe stato ancora di più in caso di sostanziale parità nelle grandi città.

In fascia Arancio è finita 47 – 35 per Stefanelli, cioè 2.773 – 2065 voti ponderati.

Nei centri più piccoli c’è stata l’unica vittoria per il sindaco di Itri ma anche qui è stato quasi un pari. È finita 33 – 28 per Agresti.

 Ha votato oltre il 95% degli aventi diritto: 500 amministratori su 527 tra sindaci e consiglieri che compongono il colpo elettorale per le Provinciali di Latina.

L’analisi

Gerardo Stefanelli è presidente della Provincia di Latina ergo Damiano Coletta governerà a Latina, il tutto nella vittoria di Claudio Fazzone.

La politica a Latina è come il gioco del calcio “un  gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince” come diceva Gary Lineker. A Latina la politica è un modo semplice di competere con gran rumore: alla fine vince Fazzone.

Forza Italia, il Pd e le civiche hanno fatto una santa alleanza e battuto il fronte Lega-Fratelli d’Italia. Dalla Provincia si controlla la politica, certo Gerardo Stefanelli è uomo di “grande mediazione a suo favore“, ha dalla sua volontà e duttilità. Allievo di Michele Forte, poi convertito al Pd, poi alla moda di Matteo Renzi con un punto fermo alla Guicciardini, la difesa del particulare.

Questa elezione chiude un quadro che si era aperto con l’anatra zoppa di Latina che è stata “curata” in via Costa. Nasce un nuovo asse che vede Forza Italia e il Pd trovare nei civici (Terra, Coletta, Lucidi, Gervasi) un interlocutore organico. Questa alleanza ha la sua forza nei comuni grandi e relega gli “agrestini” a Terracina e poco più

Nulla sarà come prima

Damiano Coletta

Il voto di giugno e il “dopoguerra” a Latina ha decretato un terremoto politico, nulla ora in questa provincia sarà come prima.

Il centrodestra? Solo a luglio era una invincibile armata, ad ottobre era orgoglioso con acciacchi, ora è in rotta.

Ha giocato un ruolo fondamentale il bisogno di Coletta di tenere il Comune, il bisogno di Terra (sindaco di Aprilia) di entrare nel salotto della politica provinciale da top player. E una destra che da ottobre ad oggi si è sciolta come neve al sole.

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