Stellantis respira, Grecale spinge Cassino Plant

I numeri di Stellantis. Torna a tirare il settore auto, male i veicoli commerciali. Colpa della mancanza di componenti. Bene Torino, Pomigliano, Modena e Cassino. Dove Grecale sta andando bene

Bene Torino, Pomigliano, Modena e Cassino, le prime due trainate da 500 elettrica e Alfa Romeo Tonale, lo stabilimento ciociaro Stellantis spinto dalla Maserati Grecale. In ripresa Melfi, fatica solo Sevel-Atessa, nel chietino, deputato ai veicoli commerciali. Ma c’è fiducia sull’accordo con Toyota, “anche se i suoi effetti sul piano produttivo inizieranno a sentirsi solo dal prossimo anno.

È il quadro degli stabilimenti italiani di Stellantis dipinto oggi a Torino dal leader nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano con il segretario generale Fim di Torino Canavese Davide Provenzano.

Zero emissioni

Ferdinando Uliano

Il focus della Fim è riferito al piano “Dare Foward 2030” presentato il primo marzo 2022, che ha come obiettivo la strategia zero emissioni di carbonio entro il 2038 e il dimezzamento entro il 2030, con il 100% delle vendite in Europa e il 50% negli Stati Uniti.

La proposta di Stellantis al mercato sarà costituita da veicoli elettrici a batteria (BEV), con più di 75 modelli (45 nel 2024), raggiungendo circa 5 milioni di veicoli BEV. Entro il 2025 l’investimento complessivo per l’elettrificazione sarà di 30 miliardi, comprendendo anche un aumento della capacità produttiva delle batterie da 140 GWh a 400 GWh, con 3 fabbriche in Europa (di cui 1 a Termoli) e 2 negli Usa.

L’ultimo incontro di verifica al ministero dello Sviluppo (ora Imprese e Made in Italy), si è svolto il 14 febbraio scorso.

I numeri della produzione

La linea di Cassino Plant (Foto: ufficio Stampa Stellantis)

A livello complessivo i dati della produzione – riferiti al primo trimestre 2023 in rapporto allo stesso periodo del 2022- vedono l’uscita di 188.910 vetture (+4,8%), in crescita rispetto al 2022.

Disaggregando il dato di 188.910 unità prodotte del primo trimestre (contro le 180.174 del 2022), le auto segnano un +11,9%, pari a 138.210. Invece i veicoli commerciali arretrano del -10,6% rapportati al 2019 pre covid, in termini di volumi pari a circa 6.000 veicoli commerciali in meno, dovuti allo stop produttivo per la mancanza di materiali.

A Torino i volumi produttivi misurati nel primo trimestre 2023 sono pari a 25.900 unità rispetto alle 21.870 rilevate nel 2022 (+18,4%). Il peso maggiore della crescita continua ad essere determinato dalla produzione della 500 bev che, partita nel mese di ottobre 2020, nel 2022 si è attestata sulle 77.500 unità. L’attuale andamento produttivo fa prefigurare un 2023 prossimo alle 100.000 Fiat 500e. Il 91,5% dei volumi dello stabilimento torinese sono rappresentati da 500 bev, il restante 8,5%, pari a 2.200 unità, è rappresentato dalle produzioni Maserati, quest’ultime ben lontane dalle 10.000 unità negli anni di punta.

Sulla linea Maserati che, a differenza della 500e viaggia su un solo turno, nel primo trimestre ci sono stati 27 giorni di fermo produttivo coinvolgendo circa 1.740 lavoratori, fa sapere la Fim, per cui “è fondamentale” il rafforzamento delle produzioni Maserati, con Gran Turismo e Gran Cabrio. Modena continua a beneficiare del trend positivo della supersportiva MC20 di Maserati, con una crescita del +6,5% rispetto al trimestre dell’anno precedente, la produzione a marchio del Tridente ha raggiunto le 1.250 unità. Nei due siti di Modena oltre ai circa 200 diretti di produzione, sono impiegati circa 900 ingegneri impegnati nelle attività di progettazione e sviluppo che sono al servizio di tutte le realtà Stellantis. E il sindacato auspica che la ricerca e la progettazione abbiano una loro continuità.

Cassino torna a crescere

Un ingresso di Cassino Plant

 A Cassino la produzione nel primo trimestre è di 14.410 unità che rappresentano una crescita rispetto ai trimestri dei quattro anni precedenti. Ma fino al 2018- annotano Uliano e Provenzano- le produzioni erano esattamente il doppio con oltre 1.200 occupati in più.

È iniziata anche la produzione della Maserati Grecale Bev per la quale si stima nella seconda parte del 2023 una crescita ulteriore in termini di volumi. Dopo la partenza produttiva della Maserati Grecale e il lancio di questo investimento – concludono su Cassino i leader dei metalmeccanici Cisl – le condizioni future di questo stabilimento non sono più in discussione“.

Il 9 marzo scorso il Ceo Stellantis Carlos Tavares era stato molto preciso. Aveva annunciato che “Lo stabilimento Stellantis Italia di Cassino estenderà la propria attività alla produzione di veicoli basati sulla piattaforma BEV flessibile STLA Large». In pratica l’annuncio delle auto Premium di nuova generazione. «I veicoli basati sulla piattaforma STLA Large che stiamo progettando – aveva detto Carlos Tavares – rivoluzioneranno l’esperienza di guida grazie a funzionalità e caratteristiche all’avanguardia. Per questo, confidiamo nella grande competenza dei nostri dipendenti e nel team manageriale di Stellantis per riuscire a raggiungere i nostri audaci obiettivi. Sono legati al costo ed alla qualità. Il supporto dei dipendenti di Cassino e la lungimiranza delle autorità locali e nazionali sono per noi un grande stimolo per sviluppare veicoli in grado di conquistare i clienti con una mobilità pulita, sicura e accessibile”. (Leggi qui: Tavares annuncia: “C’è un futuro premium per Cassino Plant”).

Il resto del gruppo Stellantis

Il Ceo Alfa Romeo Jean-Philippe Imparato sulla linea Stelvio a Cassino Plant

Bene anche Pomigliano, regno della Panda, che andrà avanti in linea almeno fino al 2026. Lo stabilimento campano ha segnato nel primo trimestre quota 46.700 unità, due terzi della storica utilitaria (30.300 pezzi), in aumento del +22,7%.

È lo stabilimento che riscontra “la crescita maggiore” rispetto al trimestre precedente. La partenza nel primo trimestre dei due turni sulla linea del Tonale/Hornet ha determinato la cessazione del contratto di solidarietà sulle due dorsali produttive e un incremento occupazionale di oltre 300 lavoratori, provenienti dagli altri siti del Gruppo in particolare da Melfi.

La conferma di Panda fino al 2026 dovrebbe consentire l’azzeramento degli ammortizzatori sociali e l’assorbimento dei lavoratori del Polo Logistico di Nola.

A Melfi il dato produttivo sul primo trimestre è positivo e in leggera crescita (+2,7%) rispetto all’anno precedente. Rapportata al 2019 la perdita è di oltre 16.000 auto (-24%), la più pesante negli stabilimenti dell’auto. Delle 50.870 auto prodotte il 23% è rappresentato da 500X, il 46% sono Jeep Renegade e il 31% Jeep Compass. La situazione dello stabilimento nel corso del 2023 dovrebbe essere in miglioramento rispetto ad un minor impatto generato dagli stop produttivi per mancanza di materiale. Per evitare ripercussioni negative, si è dovuto intervenire con vari strumenti, trasferte infra-gruppo e incentivazioni all’uscita su base esclusivamente volontaria (nell’ultimo anno ha coinvolto quasi 1.000 lavoratori) e la stipula di un nuovo Contratto di Solidarietà.

Male i commerciali

Una linea della Sevel di Atessa

Infine il Plant di Sevel-Atessa da dove sono usciti a inizio 2023 50.700 veicoli commerciali, insufficienti a tamponare il delta negativo del 10,6% rispetto al 2022. Il sito chietino, annota la Fim, “è l’unico che ha il segno meno rispetto al 2022 e con la condizione peggiore rispetto al periodo covid del 2020”.

La situazione dei fermi per i semiconduttori e per mancanza di materiale ha condizionato fortemente i risultati produttivi negli ultimi due anni. Per la mancanza di materiali, nel primo trimestre del 2023 lo stabilimento abruzzese ha subito una perdita di 37 turni di lavoro. È un impatto di circa 13.000 unità in meno. “Nelle ultime settimane sembra che la situazione sul lato fornitura sia in miglioramento. Oltre ai veicoli commerciali di Fiat e Psa, dalla fine del 2021 lo stabilimento sta producendo anche i veicoli Opel e Vauxall. L’accordo con Toyota completato nel 2022, rappresenta un’ulteriore potenzialità per il futuro di Sevel”. Ma occorrerà attendere, perché “i suoi effetti sul piano produttivo – concludono Uliano e Provenzano- inizieranno a sentirsi solo dal prossimo anno“. 

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