Stirpe frusta la politica: «Si lanciano allarmi e poi si fa nulla. Troppe chiacchiere»

Il vice presidente nazionale degli industriali sprona la politica. E la mette di fronte alle sue responsabilità. Troppe chiacchiere inutili, troppi allarmi e nessun intervento. Lo fa da Anagni.

La frustata in faccia alla politica arriva senza mezzi termini: «Si deve evitare di fare chiacchiere inutili, come avviene quando si lanciano in continuazione allarmi e poi si fa nulla. Bisogna essere consequenziali:  se esiste una condizione di allarme bisogna anche agire con urgenza. Invece qui nessuno fa niente. Si parla e si chiacchiera inutilmente».

 

Verbo di Maurizio Stirpe vice presidente nazionale degli industriali italiani di Confindustria. Lo ha detto ad Anagni durante la presentazione del Libro Bianco dell’Industria.

 

Nel linguaggio asciutto dei ‘comunicati stampa’ è “un approfondito strumento di coordinamento ed integrazione di vari progetti che hanno l’obiettivo finale di valorizzare e rendere più competitivo un sito industriale strategico per lo sviluppo del manifatturiero nella nostra Regione”.

Nella pratica è una bussola che gli industriali hanno voluto mettere in mano a quella parte di politica che spesso è distratta. Sperano che il Libro Bianco li aiuti ad orientarsi e comprendere finalmente cosa c’è nell’area industriale di Anagni: le enormi eccellenze nei campi dell’Aerospaziale e del Farmaceutico. Spesso sottovalutate e peggio ancora ignorate da chi invece dovrebbe mettere a punto strumenti per tutelarle e farle crescere.

La realtà parla invece di strade nelle quali si passa con il Range Rover: figurarsi cosa significa farci passare componentistica per l’aerospaziale o per realizzare i medicinali

 

Maurizio Stirpe indica anche la strada dalla quale è possibile ripartire: «Dalla manutenzione dell’apparato produttivo che c’é, per evitare che si possa assistere ad una ulteriore delocalizzazione. Si deve partire dalla risoluzione definitiva dei problemi della Valle del Sacco. Si deve evitare soprattutto di fare chiacchiere inutili».

 

Le potenzialità ci sono. Sono enormi. Capaci di attirare quelli che Stirpe chiama  «driver di sviluppo che siano conseguenti con le tipicità e le eccellenze presenti in  di questa zona»

 

A presentare il Libro Bianco sono stati il presidente di Unindustria Filippo Tortoriello insieme al presidente dell’Area Territoriale di Frosinone Giovanni Turriziani. Con loro hanno preso parte all’incontro il presidente Piccola Industria di Unindustria Gerardo Iamunno ed il presidente della Piccola Industria Unindustria di Frosinone Miriam Diurni.

 

La politica ha spesso bisogno di una bussola nella quale orientarsi, tra le potenzialità industriali del territorio. Unindustria ha avviato allora una serie di studi, con i quali mettere a disposizione questi strumenti di orientamento. Il Libro Bianco di Anagni è il terzo studio effettuato da Unindustria sul tema delle Aree industriali del Lazio, dopo quelli dedicati a Santa Palomba e alla Tiburtina.

 

Spiega Filippo Tortoriello che Unindustria sta lavorando «su un documento complessivo per tutte le aree produttive strategiche della regione che presenteremo ai candidati alla Presidenza della Regione Lazio». Cosa spera di ottenerne la principale organizzazione degli industriali nel Lazio e seconda in Italia dopo Assolombarda? «Vogliamo evidenziare l’urgenza della revisione e dell’unificazione della programmazione regionale e comunitaria per riportare il tema delle aree industriali e della loro infrastrutturazione materiale ed immateriale al centro dell’agenda del governo del territorio, prevedendo risorse specifiche adeguate».

 

Il lavoro individua tre priorità. le ha evidenziate nel suo intervento il presidente di Unindustria Frosinone Giovanni Turriziani. «Oggi sono tre le priorità per il mondo dell’impresa: infrastrutture, rilancio delle aree industriali, Industria 4.0. Ma a queste, ed in particolare modo nel territorio di Anagni, va aggiunta la questione ambientale che è veramente, il freno principale allo sviluppo ed alla competitività».

 

Su questo tema Unindustria in primis, ma più in generale tutto il sistema imprenditoriale vuole confrontarsi e dialogare. Nei mesi scorsi c’è stato un momento di confronto che ha visto insieme tutte le organizzazioni degli imprenditori. Un dibattito che poi è stato allargato  alle organizzazioni sindacali. Che hanno condiviso appieno la visione. «Progettualità – evidenzia Turriziani – che presenteremo a coloro che verranno eletti sia a livello nazionale che regionale. Per poter conciliare l’inderogabile esigenza di tutelare veramente l’ambiente con lo sviluppo economico del territorio, occorre una rivisitazione delle procedure di autorizzazione. A tal riguardo riteniamo indispensabile dare certezza alle imprese con iter più veloci nel rilascio delle autorizzazioni, come nel caso Sin (Sito di interesse nazionale) della Valle del Sacco. Il rilancio del nostro territorio passa attraverso queste rivisitazioni delle procedure ambientali, che lo ripetiamo per l’ennesima volta sarebbero determinanti per lo sviluppo  del nostro sistema imprenditoriale».