Stirpe riparte da Grosso: “Obiettivi centrati, il brand piace all’estero”

Il presidente traccia un bilancio della stagione e si ritiene soddisfatto dei risultati raggiunti sia a livello sportivo che societario. “Dovevamo salvarci e lo abbiamo fatto con anticipo. La mancata qualificazione ai playoff non è una delusione ma solo un rammarico. Abbiamo compiuto uno step importante nel programma di rinnovamento. Siamo vicini alla sostenibilità finanziaria e al risanamento economico. Il nostro progetto sta suscitando interesse anche fuori dai confini dell’Italia”, ha detto il patron. Anche Angelozzi resterà

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Ricomincio da due. Quei due: Guido Angelozzi e Fabio Grosso. Giocando con il titolo (“Ricomincio da tre”) del primo film diretto da Massimo Troisi si può sintetizzare uno dei punti salienti toccati dal presidente Maurizio Stirpe nell’attesa conferenza di mercoledì mattina nella sala stampa dello stadio. Il Frosinone riparte dal direttore dell’area tecnica e dall’allenatore-campione del mondo.

In verità sulla loro permanenza c’erano pochi dubbi ma mancava il timbro del presidente che è arrivato puntuale a 4 giorni dalla dolorosa sconfitta col Pisa che è costata ai giallazzurri i playoff.

Ovviamente Stirpe ha parlato di tanto altro durante l’appuntamento con i media. Dal finale di campionato alle infrastrutture, dal progetto triennale che ha superato il primo step al settore giovanile fino al futuro del club e del suo appeal anche internazionale. (leggi qui: Frosinone, radiografia di un finale da incubo).

Soddisfatto del lavoro di Grosso

Fabio Grosso e Guido Angelozzi

Il presidente, insignito in queste ore del premio “Learn Italy International Award 2022, sgombra il campo da qualsiasi dubbio. Grosso dunque resta al Frosinone anche se a Parma continua a girare il nome del tecnico in virtù anche del rapporto con il diesse Ribalta.

Grosso ha un contratto con il Frosinone e non è in discussione. – ha precisato – Sono contento del lavoro che ha portato avanti. Gli avevamo chiesto di riaccendere la passione per il calcio dopo quanto visto negli ultimi anni. E poi di essere coerente in un percorso difficile. Ha interpretato bene quanto richiesto, ci ha fatto vedere un bel calcio anche se non è riuscito sempre nell’intento. Questo è quello che vogliamo, un calcio che si gioca per far bene sia dal punto di vista tecnico che atletico”.

In questo modo si può pensare di competere. Da questo punto di vista Grosso ha centrato l’obiettivo. Abbiamo rischiato a puntare sui giovani ma non si può fare altrimenti in un percorso del genere. Questo è un punto di partenza non un punto di arrivo”.

Anche sulla permanenza di Angelozzi (c’erano state voci su un’offerta del Bologna) il presidente è stato netto. “E’ qui con noi a meno che 5 minuti fa non abbia ricevuto una proposta che intende accettare”, ha tagliato corto.  

Il progetto prima di tutto

Una punizione di Ciano nella partita col Pisa (Foto © Mario Salati)

Stirpe poi ha respinto le critiche di quanti sostengono che Grosso non sia riuscito a motivare la squadra una volta raggiunta la salvezza e che la società avrebbe dovuto fare opera di responsabilizzazione.

“Se ad obiettivo raggiunto avessimo cambiato i piani lo avrei ritenuto scorretto nei confronti del professionista. – ha proseguito il presidente – Non cambio mai i programmi, mi pongo un obiettivo e lo raggiungo. In corso d’opera non è semplice cambiare. Abbiamo avuto una serie di piccoli problemi che alla fine abbiamo pagato. Fino al 25 aprile si parlava del Frosinone come una squadra fantastica, poi abbiamo avuto due battute d’arresto. La squadra aveva dei limiti e lo sapevamo”.

Facendo affidamento sui giovani a volte si possono avere dei passaggi a vuoto. Nella nostra storia abbiamo avuto dei fallimenti, ma in questa stagione per me prevale più la soddisfazione di quanto ottenuto che il rammarico di aver visto sfumare i playoff all’ultimo”.

“Delusione, no rammarico”

La serenità di Stirpe

Il presidente è molto sereno malgrado i playoff siano sfuggiti proprio all’ultimo tuffo. La sua analisi è lucida.

“C’erano le condizioni per stare tra le prime 8 ma gli infortuni in un determinato periodo hanno inciso parecchio – ha spiegato il patron – Siamo arrivati col fiato corto ed un po’ di stanchezza. Comunque il nostro obiettivo era una salvezza tranquilla e l’abbiamo raggiunta con un certo anticipo. Il giudizio della società pende di più sulle cose positive che su quelle negative”.

La stagione sportiva è stata positiva, chiusa con rammarico ma non delusione. Sono 2 aspetti differenti. Vedendo il campionato non si sarebbe gridato allo scandalo se il Frosinone si fosse qualificato per i playoff. Ripeto il rammarico c’è soprattutto tra i tifosi”.

Stirpe entra nel dettaglio della stagione, argomentando le sue ragioni. “Nel girone di andata abbiamo collezionato 7 vittorie, 10 pareggi e 2 sconfitte: tanti pareggi che potevano essere tramutati in vittorie o sconfitte a seconda della partita o di come si vuole inquadrare quel risultato – sostiene StirpeNel ritorno abbiamo avuto un cammino più netto, con 8 vittorie, altrettante sconfitte e 3 pareggi. Tante sconfitte riportate nell’ultima parte della stagione avvalorano il fatto che siamo arrivati alla fine col fiato corto. La mancata qualificazione ai playoff non deve prevalere sulla conquista della salvezza”.

Centrati gli obiettivi societari

Federico Gatti ceduto alla Juve

Non solo la salvezza, ma c’erano altri traguardi da tagliare. Ed il Frosinone ci è riuscito. “La società lo scorso anno è partita con un grosso progetto di rinnovamento che puntava sullo svecchiamento e valorizzazione dei giovani. – ha continuano Stirpe –  Obiettivi che abbiamo raggiunto, patrimonializzando anche parte di questo lavoro. Inoltre il club ha fatto un passo in avanti importante e decisivo verso il risanamento economico-finanziario”. 

Oggi siamo molto più sereni rispetto ad inizio stagione. Gli obiettivi sono stati centrati tutti. Ripeto, non c’è delusione. Se debbo dirvi la verità, domenica mattina avevo già smaltito quel rammarico. Con la testa al futuro. Siamo all’inizio di questo percorso. Abbiamo fatto uno step importante”.  

Sul versante della sostenibilità la società è a buon punto. Manca pochissimo per chiudere al 100% i problemi che ci trascinavamo da 3 anni e che hanno condizionato il nostro cammino – ha svelato Stirpe Tutto ciò, diciamolo, anche acuito dalla pandemia. Non dimentichiamo la condizione all’interno della quale siamo chiamati ad operare. A tal proposito la prossima stagione non farò la campagna abbonamenti, perché il Covid è tutt’altro che debellato e non possiamo assumere impegni con i tifosi”.

Ciò non toglie che le condizioni attuali le manterremo. Quindi il processo di risanamento economico-finanziario ha fatto un buon passo avanti. Al termine della prossima stagione sarà archiviato. Primo obiettivo centrato”.

Un brand che varca i confini italiani

Il marchio Frosinone interessa all’estero

Stirpe si è soffermato sulla valorizzazione del marchio e sul marketing. Il presidente è detto soddisfatto dei risultati ottenuti ed ha anticipato che ci saranno delle novità.

Ma soprattutto ha sottolineato come il brand-Frosinone stia suscitando interesse all’estero. “Non bisogna meravigliarsi se investitori stranieri possano essere interessati al Frosinone. I fondi non vanno solo verso club di A. Molti si rivolgono anche a partecipazioni in società presenti in altri campionati. Io penso che il Frosinone, tra quelli che disputano tornei minori, abbia il miglior progetto in Italia” ha sottolineato il presidente giallazzurro.

Nessuna meraviglia quindi se qualcuno fosse interessato ad un’operazione di irrobustimento economico-finanziario del Frosinone e quindi aiutarci a sviluppare i nostri progetti. Questo significa che il marchio ha un valore ed il lavoro svolto in questi anni è stato importante, magari molto oscuro e che può interessare meno chi guarda ai risultati sportivi. Ma nel futuro i risultati non potranno arrivare più attraverso la filantropia di un proprietario”.

Se non c’è la base, quando finisce la filantropia muore la società. Il percorso che voglio fare è quello opposto. Ho sempre detto che la soddisfazione sarà vedere la sorte del Frosinone sempre più staccata dagli azionisti. Oggi, grazie alla costruzione dello stadio e ai progetti di Ferentino e Fiuggi, il Frosinone ha un brand che vale di più rispetto a quello di 7 anni fa, nonostante la promozione in serie A. Oggi siamo un punto di riferimento anche per gli investitori finanziari di tipo istituzionale.  Per cui non meravigliatevi se qualcuno potrà essere interessato a collaborare in tutto o in parte con il Frosinone. Non so se e quando accadrà tutto ciò”.

Settore giovanile ed infrastrutture

Stirpe presenta il progetto del centro sportivo di Fiuggi

Bene il lavoro svolto dal settore giovanile. “Voglio fare i complimenti a Frara e Gorgone per la Primavera (è in semifinale playoff ndr) – ha osservato StirpeE’ un buon segnale aver raggiunto l’obiettivo, ci fa sperare di trovare qualche ragazzo interessante che possa fare un ulteriore step di crescita. Non era scontato, siamo contenti. Un buon punto di partenza. Inoltre siamo moderatamente soddisfatti del lavoro svolto dall’Accademia, un’esperienza nuova”.

Per quanto riguarda le infrastrutture, i lavori a Ferentino dovrebbero iniziare a breve. “Speriamo di completarli entro la fine della prossima stagione”, ha auspicato Stirpe. Procede anche l’iter per la realizzazione del complesso sportivo a Fiuggi. Ad ottobre confermata l’apertura del ristorante dello stadio.

“Sulla ‘strada dei tifosi’, l’Amministrazione Provinciale e Comune sono riusciti a risolvere il problema e dovrebbe essere realizzata nel giro di 1 o 2 anni – chiosa Stirpe E poi valuteremo il discorso relativo al Frosinone Village. Perché le cose che si pensano magari 3 anni dopo sono vecchie”.

Il coraggio e l’orgoglio di cambiare 

Lo stadio “Stirpe”

In definitiva il presidente giallazzurro archivia la stagione con soddisfazione. E non nasconde l’orgoglio di voler provare a fare calcio in maniera differente da quanto accade in Italia. “Questa stagione sportiva è da considerare interlocutoria se guardiamo all’ambizione, se invece la analizziamo con razionalità è stata importante” ha puntualizzato.

I 4 pilastri sui quali era stata basata la strategia sono stati ben impiantati sul terreno, in prospettiva del grande lavoro che bisognerà fare. E non si deve dare mai nulla per scontato perché tutto avviene per scivolamento in una fase così delicata anche del territorio. In Italia mi dite chi investe sulle infrastrutture sportive o nei settori giovanili? Noi possiamo dire con orgoglio che il Frosinone è una delle poche società che sta cercando di cambiare il paradigma di come si fa calcio”.

Per renderlo sempre più staccato dalle sorti dell’azionista di riferimento. In Italia il calcio soffre e si trova distante da altri standard perché è rimasto di tipo provinciale e vive con il paradigma di 50 anni fa. Invece il calcio deve andare verso una dimensione differente, nel quale gli investitori svolgono il loro ruolo e dopodiché coinvolgono chi ha la competenza organizzativa e la capacità di gestione”.

A quel punto si valutano queste persone in funzione dei risultati che hanno ottenuto. Sempre più l’attività sportiva nel calcio è simile a quella che si svolge in un’azienda, ma bisogna avere la coerenza dei comportamenti e non farsi condizionare dall’umoralità del risultato. Che non può essere l’unico driver di giudizio. Voglio infine cogliere l’occasione per ringraziare tutti i collaboratori di questa società. Il loro lavoro è stato prezioso”.