Il verdetto del campo, il calcio che unisce e le autostrade che nessuno percorre

Primo giorno ufficiale in Serie A per il Frosinone. E prima grande sfida lanciata nelle ore scorse dal presidente Maurizio Stirpe al territorio. Chissà se qualcuno, nella politica, avrà il coraggio di accettare l'invito a percorrere le autostrade che ci si stanno spianando davanti

Il calcio, si sa, è la cosa più importante tra le cose meno importanti. Non si spiegherebbe altrimenti perché al Mondiale si mobilitano e tifano tutti: dall’Arabia Saudita al Giappone, dal Senegal a Panama, dalla Corea del Sud al Costarica.

Non si spiegherebbe neppure perché Italia, Germania, Spagna, Brasile, Portogallo, Argentina, Olanda, Uruguay, Francia vanno in delirio in caso di vittoria della Coppa del Mondo mentre invece proclamano il lutto nazionale nel caso di sconfitte più o meno cocenti.

Con giocatori messi sul banco degli imputati e accolti con il lancio, per nulla festoso, di pomodori e ortaggi di varia natura. Quando va bene.

 

In questi giorni a monopolizzare l’attenzione è stata la partita Frosinone-Palermo, conclusasi 2-0 sul campo. (leggi qui Il Frosinone batte il Palermo ed entra nella storia: torna in Serie A) Quella partita ha decretato la promozione in serie A del club canarino. La seconda volta in pochi anni.

Tutto quello che è successo dopo con lo sport non c’entra nulla. Maurizio Zamparini, patron del Palermo calcio, ha alzato un polverone assurdo per coprire la sconfitta sul campo. Si è scatenata una gazzarra politica senza precedenti, con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il leader massimo di Forza Italia nell’isola, Gianfranco Micciché, a sparare alzo zero senza aver visto neppure la partita. (leggi qui Caro presidente Zamparini, impara a perdere)

Poi tutto il resto, con accuse che hanno scatenato la reazione giudiziaria del Frosinone e del presidente Maurizio Stirpe. E’ finita a carte bollate, ma il risultato del campo è l’unico che conta. (leggi qui Bye bye Zamparini: ricorso del Palermo ko. Stirpe: «Ora ci sono autostrade da percorrere») E’ stata una partita tosta e maschia, d’altronde la posta in palio era la promozione in serie A. Il Frosinone l’ha giocata nell’unico modo che poteva: grinta, gambe, corsa, cuore e testa. Moreno Longo ha preparato il match nel dettaglio, non sbagliando una mossa. Il Palermo è stato surclassato sul campo, questa è l’unica verità. Spiace che anche mister Roberto Stellone, che nella storia del Frosinone è entrato di diritto, si sia appellato all’episodio di un rigore che semplicemente non c’era.

Ci saranno strascichi giudiziari, ma la serie A è realtà. Costruita con la tigna propria di quella ciociarità che ci ha reso famosi in tutta Italia.

 

Resta il modello del Frosinone calcio, soprattutto sul piano della programmazione e dell’impiantistica sportiva. Lo stadio voluto da Maurizio Stirpe, realizzato grazie alla società ed alla famiglia e grazie anche all’intuizione “procedurale” del sindaco Nicola Ottaviani è un gioiello e rappresenta un modello di sinergia pubblico-privato.

Si è fatto in poco tempo, senza problemi, anche se adesso davvero la strada di collegamento per i tifosi ospiti deve essere realizzata in fretta.

Questa è una provincia che arranca, con un’area industriale che rappresenta un cimitero degli elefanti a perenne memoria di un passato virtuoso che non tornerà più.

La viabilità è a pezzi e non si riesce a rilanciare un singolo sito industriale. Con poche grandi eccezioni: ex Marazzi Sud, ex Ideal Standard, ex Siderpali.

In questi giorni Frosinone si è unita a sostegno della squadra di calcio del presidente Maurizio Stirpe. A dimostrazione che l’orgoglio è forte. Però per rilanciare il territorio di Stirpe ce ne vorrebbero almeno quattro. Ognuno al posto giusto. Ciascuno a fare la sua parte. (leggi qui Bye bye Zamparini: ricorso del Palermo ko. Stirpe: «Ora ci sono autostrade da percorrere»)

Chissà se qualcuno, nella politica, avrà il coraggio di accettare la sfida lanciata dal presidente e iniziare a percorrere quelle autostrade che ci si stanno spianando davanti.

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