Il J’Accuse di Storace: «Opposizione liquefatta dalla legge bancomat»

L'ex governatore attacca l'opposizione in Consiglio Regionale del Lazio. Si è "liquefatta di fronte alla legge bancomat dove ognuno poteva ficcare un pezzo, esprimere un desiderio, ottenere un cadeaux". L'elenco di quelli che non hanno votato. "Non si va a dormire".

Il 6 marzo ha dato un’occhiata all’elenco dei consiglieri regionali eletti la notte precedente alla Pisana. Ha tolto gli occhiali ed ha commentato: «Con questi, Nicola Zingaretti ci gioca a palla». Francesco Storace è stato Governatore del Lazio, ministro, leader di Partito: con la fine della scorsa Legislatura ha detto basta e lasciato spazio alle nuove generazioni. (leggi qui E Storace se ne va: addio alla Regione ed alla politica)

 

L’opposizione fatta da chi ha preso il suo posto però non gli piace. Oggi lo ha scritto sulla sua pagina Facebook. «Milioni di cittadini del Lazio non hanno votato Zingaretti. Eppure governa, comanda, decide. Perché l’opposizione si accontenta, soprattutto nella sua componente ‘moderata’, manco fosse stata catturata da fratel Montalbano».

 

Opposizione liquefatta dalla legge bancomat

L’anatra zoppa guidata da Nicola Zingaretti corre. E lo fa in maniera dannatamente veloce. Perché non incontra trappole, bastoni lanciati tra le ruote, nemmeno un po’ di ostruzionismo. Francesco Storace è deluso: «Le notizie dalla Pisana sono deprimenti. Si vota il collegato alla finanziaria, si fa pure la solita nottataccia, ma la minoranza si liquefa. Al voto c’era un collegato bancomat, in cui ciascun consigliere poteva ficcare un pezzo, un desiderio, un cadeaux. Prova ne sia che partita dalla giunta con 35 articoli, la legge conclude il suo percorso alla Pisana con un centinaio di norme».

In effetti, il testo finale è un omnibus con norme di ogni genere. (leggi qui Il Consiglio finisce alle 6:45 e dentro c’è di tutto) E sollecitate da ogni direzione. Per passare era necessario un accordo: sotterraneo o palese, poco importa a Storace. «In pratica, anziché combattere sulla proposta iniziale di Zingaretti, si è pensato ad emendamenti qua e là, maggioranza compresa, confidando che tanto di quello che accade alla Pisana non se ne accorge nessuno».

 

Il M5S reintroduce la pensione

L’ex Governatore attacca anche l’operazione condotta dal Movimento 5 Stelle sui vitalizi. «Con tanto di spazio anche per il vitalizio chiamato contributivo: la pensione per i consiglieri è tornata, più modesta, su proposta dei grillini. Congratulazioni».

Una frecciata va dritta a colui che dovrebbe essere il punto di riferimento dell’opposizione: il candidato governatore Stefano Parisi. «Gli sguardi attoniti dei consiglieri di FdI e Lega verso gli altri gruppi fanno capire che contro Zingaretti sono rimasti in pochi. Il cosiddetto capo dell’opposizione, Parisi, è andato a dormire senza votare contro la legge».

 

La fuga dei Consiglieri

Nessuno ha fatto scattare la tattica del fuorigioco, Storace lo mette in evidenza: volendo c’era la possibilità di far collassare l’anatra. (leggi qui La tattica del fuorigioco per bloccare ancora l’anatra zoppa di Zingaretti)  . La prova sta nel fatto che la maggioranza è andata sotto sul voto per il parco di Farfa.

Dove erano quelli che avrebbero potuto lanciare il bastone tra le zampe dell’anatra? Francesco Storace fa l’elenco: «In fuga un altro moderato, Massimiliano Maselli, che porta a casa qualche emendamento e non vota manco lui. Sergio Pirozzi si annoia e sparisceForza Italia, che chiese voti ai cittadini eleggendo sei consiglieri, rimane in due a dire no: Antonello Aurigemma e Giuseppe Simeone. Invece Pasquale Ciacciarelli è avvistato in Ciociaria; due consiglieri azzurri si sono persi strada facendo e Laura Cartaginese è rimasta, ma si distingue votando addirittura a favore della legge di Zingaretti. Sei eletti contro, solo in due dicono no. Non e’ possibile».

Per Storace non è possibile cominciare una legislatura con 26 consiglieri su 51 conquistati dall’opposizione e ritrovarsi con appena diciotto voti d’aula schierati sul no. «I Partiti se ne sono accorti? Se è questa la situazione ad appena un semestre dalle elezioni di marzo, che dobbiamo aspettarci nei prossimi anni?»

 

Non si fanno più riunioni

Fa un paragone, l’ex Governatore. Guarda ai lavori di oggi e li confronta con quelli della passata Legislatura. «Nella scorsa legislatura si svolgevano molto spesso riunioni di minoranza, a volte anche con la rappresentanza dei Cinque stelle. Succede ancora? Abbiamo la sensazione che non ci si parli e se questo dato risponde a realtà non è positivo».

Rimprovera i consiglieri regionali. Il loro modo di fare opposizione. «Sono retribuiti per stare in aula e far battaglia. E chi sta all’opposizione deve faticare di più. Si diano tutti una regolata perché il piccolo voto nelle urne di ciascuno di noi nessuno si può permettere di stracciarlo, anche se ha sonno».