Lite e parole grosse tra Storace e l’ex collaboratore di Supino: finisce con i punti di sutura

Grossa lite in regione Lazio tra Francesco Storace ed un suo ex collaboratore di Supino incontrato per caso. Toni accesi, molto accesi. Si sfiora il contatto. Storace si volta per inseguire l'ex segretario. Ma scivola e cade a terra. Sono stati necessari diversi punti di sutura

Uno scazzo violentissimo. Hanno iniziato ad urlare nel corridoio principale del palazzo del Consiglio Regionale del Lazio. Francesco Storace era andato lì per incontrare alcuni colleghi, tra quelle sale nelle quali è stato il signore incontrastato per vent’anni. Poi, al termine della scorsa legislatura, ha deciso che era arrivato il momento di dire basta. Non si divertiva più, non c’erano più figure con abbastanza spessore per confrontarsi. Ed ha lasciato l’aula. (leggi qui E Storace se ne va: addio alla Regione ed alla politica)

Oggi ci era tornato per un incontro politico. Invece ha incrociato per caso Daniele Belli di Supino: suo ex collaboratore al Giornale d’Italia ma soprattutto membro della sua Segreteria negli anni in cui era Governatore.

Per anni sono stati in sintonia totale. Poi, come spesso accade, il rapporto si è incrinato. E ognuno ha preso la sua strada.

Ma qualcosa di non detto deve essere rimasto. Perché appena si sono visti, intorno alle 16.30, s’è accesa la discussione: a parole grosse, «molto, molto grosse» assicura chi c’era. Una delle frasi ripetibili è “Questa carognata non me la dovevi fare”.

Belli non è uno che si tiene le cose sullo stomaco. Storace non è uno che la manda a dire. Si arriva alle scintille e tra i due si sfiora il contatto fisico.

Belli decide di finirla lì e se ne va. L’ex governatore invece ha ancora qualcosa sullo stomaco e non vuole lasciare cose in sospeso: si volta di scatto per inseguire il suo ex collaboratore e dirgliene altre quattro.

Ma nella foga perde l’equilibrio, scivola, finisce a terra e batte la testa: gli occhiali si rompono e gli aprono una ferita sulla fronte, poco più sù del sopracciglio.

Inizia a sanguinare. Secondo alcuni sono stati necessari dei punti di sutura. Non i ventidue che ha raccontato la leggenda che è nata quasi subito.

Che comunque non avranno dato il minimo fastidio a Francesco Storace quanto il fatto di non essere riuscito a raggiungere l’ex collaboratore e finire di dirgli quello che pensava di lui.

.