Si è spento Enrico Straccamore, il galantuomo prestato alla politica

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Si è spento il consigliere comunale di Frosinone Enrico Straccamore. Aveva 87 anni. Scoperto da Forza Italia, instaurò un rapporto strettissimo con Iannarilli. Che per lui litigò con Pallone e poi Ottaviani. E rischiò di far saltare la Provincia

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Per lui ci fu la prima litigata seria tra Alfredo Pallone e Antonello Iannarilli. Erano gli anni Novanta ed il tricolore di Forza Italia aveva appena iniziato a sventolare nell’orizzonte della politica nazionale.

Un fenomeno che aveva subito contagiato le elezioni Provinciali e Comunali. Fu lì che i due alfieri di Berlusconi in Ciociara ebbero la discussione: le Comunali di Frosinone. Uno dei soliti equivoci e malintesi, nei quali nessuno saprà quanto fossero causali e quanto costruiti. Sta di fatto che sia Iannarilli e sia Pallone avevano deciso di puntare su Straccamore. Salvo poi scoprire che si trattava dello Straccamore diverso: Pallone voleva concentrare le preferenze sul medico Paolo Straccamore. Iannarilli invece aveva scelto il benzinaro Enrico Straccamore, imprenditore noto per la proprietà di alcuni distributori ma anche molte altre attività commerciali.

Una litigata che portò i due amici a dividersi sulle Comunali. Un atto di lealtà che Enrico Straccamore non ha mai dimenticato. Ma che è stato solo il primo di una serie.

 

Enrico Straccamore vinse quelle elezioni, entrò in Consiglio Comunale: era la prima volta. La passione per la politica la aveva sempre avuta. Ma la prima Repubblica era un mondo nel quale le liturgie erano antiche e codificate: le Sezioni di Partito selezionavano i migliori e cercavano di accopparli, chi sopravviveva alle trappole ed alle imboscate andava avanti. Gli imprenditori come Enrico Straccamore, che dovevano portare avanti le loro aziende, potevano solo finanziare quel complesso e costoso meccanismo. Standone in seconda fila.

La seconda Repubblica fu uno tsunami che spazzò via una intera classe dirigente, la sostituì con la gente venuta dal mondo delle professioni e delle imprese. Fu il momento in cui Enrico Straccamore si ritrovò in prima linea. Con la benedizione di Antonello Iannarilli che ne protesse e ne accompagnò la carriera.

 

La lite con Pallone per la candidatura e le preferenze fu solo la prima. Ne vennero altre. Ben più sanguinose. Antonello Iannarilli, non più deputato e diventato Presidente della Provincia, mise fuori dalla giunta provinciale un mostro sacro come Gennarino Scaccia. Lo fece come rappresaglia contro il neo sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani che aveva negato un assessorato per il confermato consigliere comunale Enrico Straccamore.

Chi pensò che si trattasse di uno scontro politico, sbagliava. Forse lo era per Ottaviani: non voleva che Iannarilli mettesse piede dentro la sua giunta. Per l’ariete di Alatri invece era una questione di principio: lui lo aveva promesso ad Enrico e quell’impegno doveva essere onorato. A costo di far saltare gli schemi in Provincia ed in Municipio. Lealtà e rispetto.

La crisi rientrò quando Pallone si mise a mediare e ricostruì un nuovo equilibrio. Che prevedeva un assessorato per Straccamore.

 

Protagonista, suo malgrado. Non gli piacevano le liti. Nessuno ricorda di averlo mai sentito litigare o alzare la voce. Enrico Straccamore era un lavoratore, con il fiuto per gli affari. Sapeva che nulla viene regalato: poco alla volta aveva accumulato una discreta fortuna. Si racconta che un giorno un immobiliarista, pensando di fronte un anziano sprovveduto, gli avesse fatto un’offerta irricevibile per avere alcuni suoi appartamenti a Frosinone. La risposta fu lapidaria: «Giovanotto, l’hanno infornata male: Straccamore non ha bisogno di vendere. Piuttosto, ditemi se avete qualcosa di interessante: a questi prezzi io compro».

Veniva da quella generazione che aveva assistito alla distruzione di Frosinone ed alla sua ricostruzione, aveva visto piccoli personaggi crescere e diventare grandi. Ma non gli piaceva quel mondo fatto di sotterfugi, di parole date e non mantenute, di intrighi e coltellate alla schiena. Per lui, la parola data era più che un contratto stipulato dal notaio. Fu così che nacque la sua amicizia con Antonello Iannarilli: che in lui vide la bandiera del berlusconismo prima maniera, il lavoratore che si è fatto da solo. E lo volle dalla retrovia alla prima linea.

 

Da quella volta Enrico Straccamore è sempre stato eletto. Anche nell’ultima tornata. Nonostante gli anni ne avessero ridotto le energie. Ed una malattia lo tenesse impegnato. Nicola Ottaviani, rieletto, volle rendergli omaggio, affidandogli la delega ai rapporti con i Paesi dell’Ue: del tutto onorifica ma un chiaro riconoscimento per la serietà della persona.

 

Enrico Straccamore se n’è andato questa sera. Aveva 87 anni. Lascia il Consiglio Comunale di Frosinone. Ed il ricordo di una persona perbene.