Tutte le strade portano all’Asi. Battaglia politica ma anche… industriale

La fitta rete di diplomazie impegnate a fari spenti per raggiungere gli equilibri nella futura governance dellAsi. Fondamentali per garantire gli assetti della Camera di Commercio unificata Frosinone - Latina: un colosso economico, l'ottavo in Italia.

Scrivi Consorzio Asi ma leggi anche Camera di Commercio del Basso Lazio, quella di Frosinone e Latina. Una partita non soltanto doppia, ma probabilmente quadrupla considerando la posta politica ed “industriale” in gioco.

La linea Maginot, insuperabile, è sempre la stessa, formata da Francesco De Angelis e Marcello Pigliacelli. Giurano, come ogni volta, che non sono della partita. Ma, ancora una volta negli enti intermedi, come ormai da anni, non soltanto danno le carte ma sbancano.

Tra pochi giorni Francesco De Angelis sarà riconfermato alla presidenza del Consorzio Asi: in assemblea dei soci ha tutti i numeri giusti, soprattutto quelli che viaggiano lungo la ruota della Camera di Commercio e della Provincia. Antonio Pompeo sa che il sostegno a De Angelis oggi rappresenterà una blindatura in vista del suo bis al vertice dell’ente di piazza Gramsci.

Inoltre il centrodestra non sembra avere un candidato. Per mesi si era parlato di Silvio Ferraguti, per il quale però la stagione politica in Forza Italia sembra essere definitivamente chiusa. Dopo la mancata elezione alle europee e la mancata candidatura al Senato. Nessun segnale dall’ex presidente della Federlazio. Nessun segnale verso l’ex presidente della Federlazio.

Per quanto riguarda la composizione del consiglio di amministrazione si va verso una doppia conferma: di Giovanni Proia per le associazioni industriali e per Augusto Cestra in rappresentanza della Camera di Commercio.

Nessuno spiraglio per una rappresentanza a Federlazio. Ufficialmente, l’associazione non l’ha richiesta. Ma è molto desiderata dal presidente Alessandro Casinelli. Gli serve per dimostrare che la sua associazione è rientrata a pieno titolo lì dove si prendono le decisioni per gli sviluppi industriali del territorio.

La ragione del niet è da ricercare nel doppio apparentamento fatto da Federlazio per la Camera di Commercio del Basso Lazio: con Unindustria per il settore industriale e con Confcommercio per quello del commercio. Un doppio forno che è stato determinato dalla necessità di salvaguardare gli equilibri romani e regionali di Federlazio. Ma che è stato recepito come un’operazione ostile in provincia di Frosinone. Perché? Con quel doppio apparentamento, Federlazio non rende ‘compatto’ il fronte ciociaro che andrà bilanciare gli equilibri Frosinone – Latina della futura Camera del basso Lazio.

La situazione è quella del cane che si morde la coda: Federlazio attende un segnale di amicizia che potrebbe essere rappresentato dall’apertura della strada verso l’Asi; chi deve aprirgliela non si fida a lasciarla entrare perché alla prova dei fatti non ha salvaguardato la compattezza.

Trattative frenetiche e telefonini bollenti perfino in queste ore, spazi di manovra ridotti. Ma ancora esistenti. Anche perché Giovanni Turriziani, presidente di Unindustria Frosinone, sta portando avanti una difficile mediazione per lanciare definitivamente, e in modo vincente, uno schema di equilibrio che garantisca piena soddisfazione a tutte le associazioni ed i territori coinvolti nell’unificazione della Camera di Commercio di Frosinone e Latina. Lo sta facendo “asfaltando” l’autostrada in direzione Roma, consapevole che ci sono criticità (è un eufemismo) e fili da riannodare direttamente con il vicepresidente nazionale di Confindustria Maurizio Stirpe. E che Filippo Tortoriello (numero uno di Unindustria Lazio) deve preoccuparsi di mantenere gli equilibri tra Frosinone e Latina.

Conteranno i numeri, i nomi dei consiglieri (top secret finora) e le alleanze.

L’unico posto nel cda destinato a cambiare appare quello di Luca Sellari, all’epoca indicato dal Comune di Frosinone. In quell’occasione il sindaco Nicola Ottaviani “sacrificò” Gianfranco Pizzutelli, che stavolta non vorrà sentire ragioni. Fra l’altro Gianfranco Pizzutelli è leader del Polo Civico, gruppo che esprime il vicesindaco Fabio Tagliaferri, un assessore e quattro consiglieri. Un altro no scatenerebbe un effetto domino nella maggioranza di centrodestra al Comune. Dove già più di qualcuno ha fatto notare al sindaco che l’assessore Pasquale Cirillo non è supportato da alcun gruppo consiliare.

Poi ci sono le fibrillazioni di Marco Ferrara (Fratelli d’Italia) e le scelte di Francesco Trina. Equilibri fragili, che, se dovessero essere messi in discussione, farebbero saltare anche tempi e schemi della staffetta in giunta.

Nicola Ottaviani vuole stabilità. Soprattutto in un momento in cui i rapporti tra Forza Italia e Lega  a livello provinciale sono a dir poco turbolenti.

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