Strade sicure, la Provincia ha già un piano

La campagna per la sicurezza sulle strade della provincia di Frosinone. Un progetto avviato dall'amministrazione Pompeo e che proseguirà con l'esecutivo Di Stefano. Cantieri, corsi, percorsi. Per capire che la sicurezza si costruisce in tanti modi

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

Troppi incidenti. Meno del passato. Ma più gravi. La Provincia di Frosinone è una di quelle con la maggiore rete stradale in Italia. Conseguenza delle sue dimensioni e della sua conformazione: fatta di montagne e zone pianeggianti nelle quali ci sono ben 91 Comuni. Il neo presidente Luca Di Stefano troverà un piano già pronto per aumentare la sicurezza stradale. È tra le eredità che gli verranno lasciate dal suo predecessore Antonio Pompeo.

Un piano che parte da un presupposto. Che la sicurezza stradale non è solamente una questione di alta velocità o distrazioni alla guida su cui essere sensibilizzati a dovere. Un fattore fondamentale per ridurre al massimo gli incidenti stradali è quello della buona cura e manutenzione dei teatri del traffico: le strade nei territori.

L’amministrazione provinciale di Frosinone, proprio in quest’ottica, ha lanciato la sua campagna dedicata alla sicurezza stradale, denominata “Strade Sicure”. Una campagna che si muove su un duplice binario: la sensibilizzazione e le azioni concrete realizzate attraverso l’apertura di cantieri.

TEORIA E PRATICA

L’ex presidente Antonio Pompeo

L’amministrazione provinciale ha espresso la sua volontà quindi di adottare quello che è un vero e proprio “Piano Provinciale della sicurezza stradale”. Si è messa in moto, attraverso il presidente Antonio Pompeo e la delegata Antonella Di Pucchio, in primis con il reperimento di fondi che arrivano direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il progetto è stato presentato alla Regione Lazio ed ha un importo complessivo di 750 mila euro, di cui 450 mila che serviranno a cofinanziare un intervento su una infrastruttura strategica in Ciociaria. Stiamo parlando dell’incrocio tra la 509 per Forca d’Acero, la provinciale 112 per l’accesso a Picinisco. E della ex provinciale 260 per Gallinaro. L’obiettivo è di mettere in sicurezza quell’intersezione, molto trafficata che porta a località turistiche frequentate sia d’estate che d’inverno nella Valle di Comino.

I restanti 300 mila euro che andranno a finanziare il piano vero e proprio, il cosiddetto PPSS, saranno alimentati dai fondi del bando regionale. Fondi che arriveranno perché il progetto dell’Amministrazione Pompeo è uno di quelli che la Regione Lazio ha ammesso per il cofinanziamento. A portarlo avanti sarà la nuova amministrazione del presidente Luca Di Stefano subentrato con le elezioni del 18 dicembre. Il progetto proseguirà in piena continuità amministrativa.

DALL’ANALISI FINO AI SOCIAL

Il finanziamento concesso dalla Regione Lazio ha messo in moto un meccanismo che porta diverse azioni che vanno a dare sostanza al piano. In primis un centro di monitoraggio della sicurezza stradale, ovvero ciò che va ad analizzare i dati sull’incidentalità nel territorio provinciale, così come già accade a livello nazionale con il piano della sicurezza stradale. Uno strumento fondamentale per capire come tarare le azioni relative proprio al controllo delle azioni da fare: se c’è un numero alto di incidenti relativi al ghiaccio, ad esempio, è evidente che si deve migliorare l’azione di salatura delle strade. E questo è solo un paradigma di come il centro di monitoraggio può entrare in azione.

A tutto ciò, va ad aggiungersi la campagna di comunicazione e sensibilizzazione vera e propria. L’obiettivo è quello di raccogliere in maniera trasversale più adesioni possibili da parte della cittadinanza. L’Amministrazione Provinciale ha deciso di puntare quindi sulla comunicazione istituzionale. Ma anche di intervenire attraverso trasmissioni televisive ad hoc ed una serie di spot sulla sensibilizzazione al tema, con l’obiettivo di prevenire gli incidenti attraverso l’adozione di comportamenti corretti alla guida.

E poi i veri target dell’iniziativa: i giovani. E’ per questo che la Provincia di Frosinone ha voluto coinvolgere con forza anche i social, con quattro pubblicità ad hoc che verranno diffuse tramite Instagram e Facebook, con l’obiettivo di raggiungere fino a duecentomila visualizzazioni. E poi siccome i social non sono soltanto un luogo frequentato da giovani, altre quattro pubblicità saranno destinate anche agli adulti.

FORMAZIONE PER TECNICI E STUDENTI

Antonella Di Pucchio

L’ambito formativo però non può e non deve essere trascurato, ed ecco che le ultime due azioni si muovono proprio in questa direzione. Due corsi di formazione infatti saranno rivolti all’ufficio tecnico manutentivo dell’Amministrazione Provinciale e alla Polizia Provinciale. Ciascuno di questi corsi, della durata di dieci ore, verterà su due temi che tornano poi alle attività dell’osservatorio: “Analisi statistica degli incidenti stradali” e “Ricostruzione della dinamica degli incidenti stradali”.

Il restante corso è invece destinato ai giovanissimi. L’Amministrazione provinciale, infatti, ha messo a disposizione di sei istituti scolastici della provincia, la possibilità di scegliere un campione di studenti perché è rivolto proprio a loro il corso. Della durata di 24 ore, si articolerà su sei diversi appuntamenti giornalieri.  

PREVENZIONE FONDAMENTALE

Un progetto che verrà portato avanti dalla nuova amministrazione. Il neo presidente Luca Di Stefano evidenzia che «La prevenzione rappresenta uno straordinario strumento. Le cifre parlano chiaro. Ogni incidente evitato ci porta un risparmio in termini di vite umane e costi di ripristino. Per questo sono convinto che la prevenzione deve diventare parte della nostra cultura, del nostro modo di guidare e di essere nella vita».

Cita un esempio pratico, il neo presidente. «Da quando le cinture di sicurezza sono diventate parte integrante dei nostri comportamenti è crollato il numero delle vittime e dei feriti gravi a seguito di incidenti stradali. Far comprendere che allacciare le cinture fosse importante, all’inizio non fu semplice. Ora anche l’automobilista meno previdente le indossa. Perché si è capito che sono un elemento a difesa della nostra vita e della nostra salute. Dovremo lavorare molto anche su questo fronte e lo faremo».