Strappo in Forza Italia, a Sora restano in due

Scricchiola l’alleanza che ha portato all’elezione di Roberto De Donatis a sindaco di Sora. Ma non traballa lo scranno del primo cittadino. La conta è tutta interna a Forza Italia: mesi di frizioni hanno spinto ora Mario Abbruzzese a dire basta e mettere i classici puntini sulle ‘i‘. Ha fatto costituire un gruppo consiliare autonomo, marcando le distanze dagli altri quattro eletti nel suo schieramento.

Lo strappo si è consumato con la nota protocollata al numero 30557, indirizzata al sindaco di Sora, al presidente del Consiglio Comunale Antonio Lecce, al segretario Comunale Lorenzo Norcia. In quella nota i consiglieri comunali Alessandro Mosticone e Serena Petricca annunciano di voler costituire un gruppo consiliare autonomo. Il regoamento impone che siano almeno in tre, altrimenti devono confluire nel Gruppo Misto. La risposta è stata la costituzione del in Gruppo Misto – Forza Italia.

Non è in dubbio l’alleanza con Roberto De Donatis nè l’appoggio alla sua maggioaranza. E questo nonostante il sindaco si stia dimostrando sempre più autonomo rispetto alle posizioni di qualsiasi Partito (sulla delibera Acea – ad esempio – non ha concordato la posizione con Forza Italia, stesso discorso per le posizioni in merito all’Ato del gas).

Cosa sta accadebndo all’interno del Centrodestra? La situazione è quella che vi avevamo raccontato il 21 luglio (leggi qui il precedente): le due liste messe su per le elezioni comunali di Sora da Mario Abbruzzese e dall’ex vice sindaco Vittorio Di Carlo eleggono sei consiglieri comunali. Tre vengono portati in municipio sotto la bandiera di Forza Civica (composta dai consiglieri comunali uscenti di Forza Italia) che elegge Lino Caschera, Alessandro Mosticone ed Antonio Lecce. Altri tre entrano sotto la bandiera di Impronta Cittadina che elegge Fausto Baratta, Francesco De Gasperis, Serena Petricca. Dei sei consiglieri di area azzurra, quattro sono veterani della precedente consililatura (Mosticone, Petricca, Lecce e Caschera) e due sono alla prima esperienza (Baratta e De Gasperis).

Che ci sia qualcosa che non quadra è chiaro da subito. La strategia dettata era un’altra ed avrebbe consentito di entrare in Consiglio anche all’ex vice sindaco Di Carlo, anima politica del centrodestra a Sora già dai tempi di Alleanza Nazionale. Ma qualcuno non ha rispettato i piani ed ha fatto in modo che a Di Carlo venisse a mancare quella manciata di preferenze indispensabile per continuare a stare dentro. I maligni hanno pensato ad una manovra con cui eliminare una presenza ingombrante, capace di dettare il gioco politico alla nuova maggioranza.

Nelle settimane successive è chiaro che qualcosa si sta sfaldando. Solo in due (Mosticone e Petricca) hanno continuato a seguire la linea di Partito, hanno partecipato alle riunioni politiche, concordato l’azione amministrativa, partecipato alle riunioni per il No al Referendum, sono stati visti al seminario organizzato da Abbruzzese sul Microcredito. Lecce e Caschera invece non partecipano: c’è chi giura che nemmeno rispondano alle telefonate di Vittorio Di Carlo. A qualcuno hanno detto a chiare lettere che non si riconoscono nelle sue posizioni nemmeno in quelle di Abbruzzese.

Per settimane sono stati lanciati segnali. Lo stesso Abbruzzese nei mesi scorsi aveva detto «Se il gruppo azzurro è composto da 2, 4, 6 questo non importa, quello che conta nella vita è la coerenza, la serietà e l’affidabilità delle persone. Tutti sono liberi di uscire da Forza Italia, ci mancherebbe altro, l’importante è rispettare le regole democratiche del Partito. Un soggetto politico aperto, che ad oggi riesce a definire una linea politica precisa capace di suscitare e di attrarre l’interesse dei cittadini» (leggi qui la posizione espressa a luglio da Mario Abbruzzese)

Ora l’ufficializzazione dello strappo: Forza Italia è Mostcone e Petricca. Non è ancora il punto di non ritorno. Ma difficilmente qualcuno vorrà tornare indietro.

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