Strisce blu, «minacce di morte» dopo «l’attacco quasi terroristico»

A Ceccano si intreccia una doppia conferenza stampa, una della maggioranza e l'altra dell'opposizione, sui contestati parcheggi a pagamento. Nel mezzo l'ordinaria follia di una lettera minatoria al sindaco Caligiore: «Ti ammazzo come un cane»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

A Ceccano le proteste contro le strisce blu si protraggono ormai da otto mesi. Il limite l’ha superato l’esimio cittadino che ha preso carta e penna per scrivere «ti ammazzo come un cane» al sindaco Roberto Caligiore. Perché? Perché l’amministrazione comunale vuole riattivare, moltiplicare e privatizzare i parcheggi a pagamento. Dal 2003 ce n’era un centinaio mai rispettato, ora le strisce blu diventeranno oltre settecento e non saranno più gentilmente offerte dal Comune. (Leggi qui Consiglio blu notte, strisce e scintille)

La lettera minatoria è stata sventolata stamane dal primo cittadino durante la conferenza stampa convocata per fare chiarezza. “Operazione verità”, l’ha chiamata. Ha anticipato quella indetta precedentemente dal Campo largo (in via di costruzione) di Ceccano: dodici partiti e movimenti progressisti che spronano la cittadinanza ad accorrere in massa nel piazzale Bachelet sabato 19 novembre alle 10. Si sono riuniti in un locale della parte bassa della città, vicino al parcheggio della stazione, che come tanti altri diventerà prevalentemente a pagamento.

ATTACCO TERRORISTICO

Caligiore ha premesso che «in questi mesi la città ha subito un attacco quasi terroristico». Ha concluso, ormai sventolando la lettera minatoria, con un affondo ancora più chiaro: «Si chiede tanto a questa città di evolvere e poi proprio chi lo chiede è tra i primi detrattori a porre in atto notizie sbagliate ed errate, che magari fomentano un clima errato».

È chiaro: il sindaco di Fratelli d’Italia ce l’ha con l’opposizione di centrosinistra. Sin dal Consiglio straordinario richiesto in materia, svoltosi agli inizi di marzo scorso, invocano un ripensamento. Ritengono che quella non sia altro che «una tassa occulta per i cittadini». Caligiore, a fronte di certe voci, si è detto costretto a precisare persino che «le famiglie non pagheranno per accompagnare i loro figli a scuola». Trova del resto quasi superfluo dover tenere una conferenza stampa per «dire che stiamo facendo quello che fanno tutti gli altri Comuni».

Verso Pasqua, «dopo le elezioni»

La conferenza stampa dell’Amministrazione Caligiore

Sin dall’inizio Caligiore l’ha definita «una battaglia di civiltà». Da quasi vent’anni Ceccano è zona franca: le strisce blu ci sono, ma non si pagano. Non ci sono le rivendite di ticket. Il centrosinistra non ci sta e chiede quantomeno di limitare il numero delle strisce blu. I cinque consiglieri di minoranza hanno anche richiesto al Comune un annullamento della procedura in autotutela, e hanno segnalato il bando di gara all’Anac: l’Autorità nazionale anticorruzione.

Nello specifico si fa presente che, malgrado la diminuzione in corsa delle strisce blu, il ricavo totale stimato è rimasto lo stesso: oltre due milioni di euro in sei anni. Dal privato, in cambio del pacchetto completo per smart parking e mobility, il Comune riceverà un canone annuale del 17%. Ormai la gara è in via di aggiudicazione.

Con tutta probabilità agli inizi del 2023: «Sicuramente verso Pasqua», si è sbilanciato Caligiore. «Certo, sempre meglio dopo le elezioni Regionali», avrebbe poi commentato velenosamente a distanza il consigliere di minoranza Andrea Querqui (Il Coraggio di cambiare) nell’altra conferenza stampa.

Il costruendo Campo largo

I consiglieri comunali di centrosinistra

Querqui era lì con due già candidati a sindaco, la sua alleata Emanuela Piroli e Marco Corsi, nonché con un ex sindaca: Manuela Maliziola, ormai dirigente nazionale e coordinatrice comunale di Demos. A ruota gli altri due consiglieri di centrosinistra: Mariangela De Santis (Nuova vita) ed Emiliano Di Pofi (Psi).

C’era anche il Pd, guidato dal segretario Giulio Conti e rappresentato nell’occasione dal dirigente Antonio Nalli. In pratica tutto il Campo largo, quello che non si riesce a fare del tutto da nessuna parte: anche Azione e Italia viva.

Il Coraggio di cambiare, coordinamento di centrosinistra rappresentato in Consiglio da Piroli e Querqui, racchiude tra gli altri Verdi Europei, Rifondazione comunista e Articolo 1. Quella contro le strisce blu, di fatto, è la prima battaglia congiunta del Campo largo in fase di messa a punto.   

C’è da ripianare il deficit

Da sx, Emiliano Di Pofi, Marco Corsi, Andrea Querqui e Antonio Nalli

«Bisogna dire che le strisce blu a Ceccano ci sono dal 2003 con un sistema in house, di gestione da parte del Comune, sin da subito collassato e andato a discapito dei commercianti – ha messo in chiaro il sindaco Caligiore -. Per il fatto che non hanno funzionato, c’è stato un mancato introito pesante per l’amministrazione, che ci ha portato l’anno scorso ad approvare un piano di riequilibrio finanziario pluriennale».

Il primo cittadino sostiene che il piano anti dissesto, quello fatto e approvato dalla maggioranza per ripianare un deficit di oltre otto milioni di euro entro il 2035, sia dovuto anche e soprattutto alla mancanza di una delle principali fonti dei Comuni: i parcheggi a pagamento.

Ha replicato, a distanza, Querqui: «Dovrebbe semplicemente ammettere che questa misura si è resa necessaria per il disavanzo di otto milioni di euro di cui loro sono i principali artefici, come verificato dalla Corte dei Conti». Visto che ci siamo, precisiamo però che si parla di un risultato di amministrazione inficiato a partire almeno dal 2008, sin dai tempi del sindaco del Psi Antonio Ciotoli. (Leggi qui Comune in deficit: tutti colpevoli, nessun colpevole).  

Corsi: «Non eravamo tutti d’accordo»

Marco Corsi, già presidente del Consiglio nel Caligiore 1, oggi all’opposizione

«Non dicono ancora quali sono i vantaggi che porterà alla cittadinanza – ha aggiunto l’oppositore Querqui -. In effetti non ce n’è neanche uno. Mettere i parcheggi a pagamento alla Stazione, per esempio, non può avere vantaggi per i pendolari. La verità è che dovevano trovare soldi e lo hanno fatto nel modo peggiore». In mattinata, però, Caligiore aveva già i “suoi” pro.

«Ci siamo sempre lamentati del caos dei parcheggi selvaggi – così Caligiore -. Come vediamo in tante altre città, le strisce blu aiuteranno a contrastarlo. Le attività commerciali sono le prime che ne usufruiranno perché ci sarà la possibilità di interscambiabilità dei parcheggi». Nel senso che, visto che si paga il parcheggio, la gente eviterà di lasciare le auto in sosta troppo a lungo.

Nel pomeriggio, però, sarebbe intervenuto Marco Corsi anche nelle vesti di presidente del Consiglio nella precedente Amministrazione Caligiore. «Una volta facevo parte della maggioranza – ha detto Corsi – e ora nell’uovo di Pasqua troveremo le strisce blu, quelle tanto contrastate da molti che fanno ancora parte della maggioranza. Sarebbe stato opportuno ripristinare quelle esistenti e man mano ampliare». A dimostrazione di unità, di contro, Caligiore si è presentato con la Giunta e i capigruppo al gran completo.

Sul bando per le strisce blu

La mappa delle future strisce blu di Ceccano

In fondo, però, era e resta questa la controproposta del centrosinistra: aumentare gradualmente i parcheggi a pagamento, ma a gestirli dovrebbe essere solo e soltanto il Comune. Secondo Caligiore è impossibile al giorno d’oggi per un’amministrazione comunale. Rispetto al notevole incremento delle strisce blu, ha poi fatto presente che «il bando è stato reso abbastanza appetibile per i privati». Un bando di gara ha già di per sé un costo: se va deserto, si perdono soldi.

A rispondere, però, è stata soltanto una ditta. «Evidentemente – ha allora aggiunto il sindaco – non lo abbiamo reso poi così tanto appetibile». È di tutt’altro avviso Emanuela Piroli: «Caligiore ha ammesso che la privatizzazione comporta un numero maggiore di stalli di pagamento – ha interpreto la consigliera di opposizione –. Una gestione comunale, invece, avrebbe potuto permettere di ridurlo con un’entrata pari se non maggiore nelle casse comunali per andare a risanare il disavanzo».

«Ci sarebbe un minore pressione sul cittadino – ha concluso Piroli -. Prima di prendere una decisione di questo tipo, bisogna garantire alla città una mobilità diversa e sostenibile. Questa è una città che non ha ancora i piani del traffico e della mobilità sostenibile. È un provvedimento iniquo, ingiusto e inopportuno».

Ma al Comune conviene?

Il municipale Palazzo Antonelli di Ceccano

Caligiore ha anche detto che «si è speculato molto su un altro capitolo importante: i costi del Comune». A tal proposito ha argomentato: «I numeri hanno la testa dura. Nessun Comune italiano, oggi come ieri, può investire di suo in un appalto. Il Comune non avrà costi iniziali e, rispetto al passato, avrà addirittura un canone del 17% ricavato dall’incasso totale». Si stima un ricavo totale di oltre due milioni di euro in sei anni, dunque almeno trecentomila euro al Comune.

Nel mentre il gestore privato si occuperà della realizzazione dei parcheggi smart e del servizio di gestione e vigilanza delle strisce blu: compresa la manutenzione ordinaria e straordinarie delle aree di sosta.  «Abbiamo messo al sicuro le casse con il piano di riequilibrio finanziario, abbiamo fatto in modo che il Comune avesse assolutamente introiti – ha rivendicato Caligioresenza considerare quello che non spenderà più per la gestione e le manutenzioni, che saranno in capo all’azienda».

Non la pensa di certo così, come nel resto del Campo largo, la consigliera Mariangela De Santis: «Non credo che la partecipazione di una sola ditta sia un vantaggio per il Comune – ha controbattuto -. Due partecipanti consentono di effettuare valutazioni comparative ai fini di un’assegnazione più vantaggiosa. Sulla procedura in sé questa minoranza ha già segnalato che la stima del ricavo non è calata anche se è stato diminuito in un secondo momento il numero di parcheggi a pagamento. E sul canone del 17% non abbiamo parametri e certezze».

L’altra metà di Ceccano

Da dx, Emanuela Piroli, Mariangela De Santis, Manuela Maliziola e Angelica Bruni

Dalla zona Borgata di Ceccano, una dietro l’altra, tutte le altre forti riserve dell’opposizione consiliare ed extraconsiliare. Emiliano Di Pofi, in rappresentanza del Partito socialista, auspica politicamente che il Campo largo non si fermi alla battaglia contro le strisce blu.

«Stiamo cercando di mettere a punto un gruppo di opposizione tanto per la prossima manifestazione quanto per il futuro – così Di Pofi -. Noi non vogliamo fare la guerra, ma trovare un punto di incontro con l’amministrazione comunale. Riteniamo che questa misura vada a incidere fortemente sulle tasche dei cittadini in tempi di crisi».

L’ex sindaca Manuela Maliziola, oggi in Demos, ha invitato la comunità a protestare pacificamente nel prossimamente blu piazzale Bachelet. «È la piazza che deve rispondere – ha esortato -. È stato prioritario per noi non sottovalutare l’importanza del coinvolgimento dei cittadini. Invano i consiglieri di opposizione hanno richiesto spiegazioni e fatto controproposte. Perché penalizzare i cittadini in questo modo? Perché non creare una discussione con tutte le forze politiche?». Tutti insieme sentono di poter rappresentare appieno l’altra metà di Ceccano, quella che non vuole la moltiplicazione e la privatizzazione delle strisce blu.

Ma poi passa tutto in secondo piano

Gli esponenti di Progresso Fabraterno

Antonio Nalli, per conto del Partito democratico, pensa che «l’amministrazione non stia facendo una spesa oculata nella gestione amministrativa». E nel pomeriggio ha rammentato: «Il Pd ha già proposto di ottenere gli stessi ricavi tagliando i premi di produttività dei dirigenti comunali. Oggi tante realtà produttive non ci sono più e sono rimaste Roma e Cassino come vie di fuga per lo studio e il lavoro. Non si fa altro che tassare chi è costretto a fuggire in mancanza di sbocchi lavorativi. È l’ennesima scelta scellerata».

A chiudere il quadro il movimento giovanile Progresso Fabraterno: «Il parcheggio della Stazione riguarda anche tanti studenti pendolari – così il portavoce Giovanni Malizia -. Questo va a gravare sulle tasche di tanti ragazzi che, non lavorando o facendo lavori saltuari, si trovano a pagare una “tassa” oltre all’abbonamento per i mezzi. Siamo anche attenti agli aspetti ambientali e basta dire che questo piano non è accompagnato da una regolamentazione del traffico né da un piano della mobilità sostenibile».

Sono state le conclusioni del sindaco a far passare un po’ tutto in secondo piano. Anche in maniera retroattiva, rispetto alla conferenza stampa pomeridiana del centrosinistra locale. «Si chiede tanto a questa città di evolvere – ha lamentato, infine, Caligiore -.  e poi proprio chi lo chiede è tra i primi detrattori a porre in atto notizie sbagliate ed errate, che magari fomentano un clima errato. Io ho ricevuto anche una lettera di minaccia di morte. Non sono neanche andato a fare la denuncia ai carabinieri. Una lettera scritta a mano che dice “ti ammazzo come un cane”». Il suo commento? «Dispiace per il cane».