“Ci siamo rotti i polmoni”: quei ragazzi della provincia a difesa della Terra

La lezione degli studenti della Ciociaria alle classi dirigenti: “Viviamo in una delle aree più inquinate a livello nazionale ed europeo”. E adesso l’obiettivo è organizzare un evento per sensibilizzare contro il cambiamento climatico nel capoluogo ciociaro.

Ci siamo rotti i polmoni”. “Prima la Terra”. Anche dei compiti. C’erano anche tanti studenti della provincia di Frosinone alla manifestazione  mondiale contro il cambiamento climatico svoltasi ieri a Roma: “Fridays for future”. 

Lo hanno sottolineato loro stessi: “Come studenti della città di Frosinone e provincia abbiamo voluto rispondere all’appello della nostra coetanea svedese Greta Thunberg, che da tempo sta portando avanti una battaglia sulle tematiche ecologiste legate all’ambiente, ed essere quindi presenti alla manifestazione mondiale di tutti gli studenti per chiedere un cambiamento immediato e netto sulle politiche ambientali: non c’è più tempo. Se non facciamo qualcosa ora non ci sarà più tempo neanche per i rimpianti”.

Ancora una volta la lezione più grande l’hanno data loro, i ragazzi. Perché davvero non c’è più tempo, perché davvero i grandi della terra sono impegnati a combattere guerre a scannarsi sui dazi doganali, ad interpretare lo “spread”, a scaricarsi le responsabilità sulla tragedia immane dei migranti.

E forse non è un caso che la manifestazione dei giovani, dei ragazzi, perfino dei bambini, si sia svolta ieri, quando dall’altra parte del mondo, in Nuova Zelanda, un suprematista bianco faceva strage di fedeli islamici che pregavano in moschea. Da una parte l’odio, dall’altra l’amore. Per il pianeta, per il destino comune, per ricordare che siamo tutti uguali e che dobbiamo cercare di salvaguardare la Terra.

Gli studenti della provincia di Frosinone spiegano: “Abbiamo avvertito l’obbligo morale di far sentire le nostre ragioni, tutti insieme, senza divisioni partitiche di alcun genere per combattere per un futuro migliore per tutti. Pensiamo che sia fondamentale che gli studenti, in quanto nuove generazioni siano in prima linea sulle tematiche sociali perché il cambiamento deve partire da noi: la nostra generazione ha l’onere di farsi carico della sfida più grande che si prospetta per la società mondiale a causa dell’irresponsabilità di chi ci ha preceduto”.

“Abbiamo tenuto conto, inoltre, dalla preoccupante realtà con cui ogni giorno dobbiamo fare i conti: viviamo in una delle aree più inquinate a livello nazionale ed europeo e con questa manifestazione chiediamo ad alta voce anche alle Istituzioni locali di prendere impegni seri e lungimiranti per risanare un territorio in cui la gente muore principalmente per l’inquinamento”

Viviamo in una delle aree più inquinate a livello nazionale ed europeo”. Hanno ragione. Basta chiudere gli occhi, basta far finta che va tutto bene, basta pensare che tanto le cose si risolvono da sole. La Ciociaria è divorata dall’inquinamento, come molte zone del pianeta. E mentre la classe politica dà l’impressione di avere deciso di non decidere, i nostri ragazzi urlano la loro preoccupazione. A dimostrazione che i giovani sono di gran lunga migliori di larga parte della classe dirigente. E che se non si avvicinano alla “politica politicante” è perché finora non hanno avuto un’offerta nella quale riconoscersi, rifiutando i tentativi di seduzione scadenti, miopi, sterili, gridati.

I ragazzi di Frosinone l’indolente, la città indifferente a tutto, il capoluogo anestetizzato, non sono rimasti con le mani in mano. È già questo un segnale. Si sono ritrovati immersi in un calderone con migliaia di studenti che come loro chiedevano un cambiamento per cui non possiamo più aspettare. Le scuole presenti in prima linea erano il Liceo Scientifico Francesco Severi; l’Istituto d’Istruzione Superiore Norberto Turriziani; il Liceo Scientifico di Ceccano, ma erano presenti anche studenti da altre scuole del territorio. E c’erano le associazioni studentesche e giovanili del territorio quali i Giovani Democratici e la Rete degli Studenti Medi.

“Siamo consapevoli – spiegano – che non per tutti sia stato possibile raggiungere Roma; puntiamo allora ad organizzare eventi proprio nella città di Frosinone a cui possano partecipare tutti gli studenti del territorio. Perché la città di Frosinone non deve rimanere estranea a queste tematiche. Siamo consapevoli di come questo sia solo l’inizio, non pensiamo che basti una manifestazione per risolvere i problemi, ma da qualche parte era necessario cominciare, anche per alimentare la speranza che un altro futuro è possibile. Adesso aspettiamo che anche gli adulti si impegnino e facciano la loro parte; noi come giovani, come studenti ci siamo e ci saremo, ora che abbiamo iniziato non ci fermeremo”.

No ragazzi, non vi fermate.