Su Pirozzi si spaccano Alemanno e Storace. Uno va con Parisi, l’altro: «Io non tradisco»

Spaccatura verticale tra i Sovranisti alle Regionali. Alemanno molla Pirozzi e appoggia Stefano Parisi. La Lega gli aveva dato le candidature al Parlamento. Storace se ne va dal Movimento: «Io non tradisco Sergio»

È fu così che Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato alla presidenza della Regione Lazio, rimase con il cerino in mano. Per usare il linguaggio caro al gergo calcistico e che piace molto allo “Scarpone“: il Movimento Nazionale per la Sovranità si smarca dal primo cittadino del reatino.

 

Il segretario del MNS, Gianni Alemanno, già sindaco di Roma e già ministro dell’Agricoltura, ha convocato gli organi del Partito. Che, alla fine, hanno scelto di appoggiare alle elezioni politiche la Lega. Ottenendo tra l’altro l’inserimento di alcuni propri candidati nelle liste di Matteo Salvini.

 

Cosa c’entrano le elezioni Politiche nazionali con quelle del Lazio? In questo caso c’entrano perché la merce di scambio per quesi posti in lista concessi una decina di giorni fa ai Sovranisti di Alemanno è l’appoggio a Stefano Parisi alle Regionali. Scattato immediatamente dopo che sono fallite le trattative per l’unificazione del centrodestra in Regione e Pirozzi ha scelto di non convergere su Parisi ma proseguire la sua corsa in solitaria.

 

A spiegarlo è stato direttamente Gianni Alemanno: «Ritengo che non possano esserci atteggiamenti diversi nelle concomitanti elezioni Regionali. In Lombardia i nostri candidati sono già inseriti nelle liste per Fontana Presidente. Per il Lazio ho proposto all’Assemblea dei quadri romani di appoggiare la candidatura di Stefano Parisi».

 

A Sergio Pirozzi oltre il cerino in mano rimarrà la stima dell’ ex primo cittadino della Capitale. «Ribadisco – ha detto Alemanno – la mia piena stima a Sergio Pirozzi come sindaco di Amatrice e per l’impegno che fino ad ora ha profuso per la  ricostruzione del suo comune devastato dal terremoto. Dopo l’annuncio  della sua candidatura a Presidente della Regione Lazio abbiamo fino  all’ultimo sperato in una composizione unitaria che coinvolgesse tutto il centrodestra». Una stima che però è ininfluente dal punto di vista elettorale.

 

La decisione è maturata su un piano strettamente politico, fa sapere l’ex ministro. «Oggi, dopo la presentazione delle liste – aggiunge – vediamo che  tutti i partiti del centrodestra, e in particolare la Lega, hanno  scelto di convergere su Stefano Parisi per le sue indubbie qualità di  manager nel settore pubblico e privato. E quindi anche il Movimento  Nazionale non può non schierarsi su questa candidatura, facendo di  tutto per renderla vincente a fronte del totale immobilismo che ha  caratterizzato la Presidenza Zingaretti».

 

LA REAZIONE DI SERGIO

Al veleno il commento del sindaco di Amatrice. Appena è stata ufficiale la manovra di sganciamento di Alemanno, Sergio Pirozzi ha domandato «Ma il Gianni Alemanno che sostiene ufficialmente la candidatura di Stefano Parisi e che ha avuto dal fu centrodestra alcuni posti in lista alle politiche per suoi uomini è lo stesso Gianni Alemanno che veniva definito impresentabile e usato come motivazione da chi si opponeva alla mia candidatura unitaria, attribuendogli un inesistente vicinanza con me o si tratta di un caso di omonimia?»

Pirozzi pala di una «grande ammucchiata che prende forma. #soragazzi».

 

SI SPACCA IL MOVIMENTO

L’unico “Scarpone” che rimane saldo ai piedi di Sergio Pirozzi è il vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Francesco Storace che oltre a definire schizofrenico il comportamento della classe dirigente del Movimento Nazionale per la Sovranità, imperterrito esclama: io non tradisco!

Nei fatti, la scelta di Gianni Alemanno spacca il Movimento dei Sovranisti. E porta alla clamorosa rottura con Francesco Storace. L’ex ministro della Salute e già governatore del Lazio ha deciso di rimanere al fianco dello Scarpone.

«Ho appreso che Gianni Alemanno ha convocato una riunione locale per decidere l’atteggiamento alle  Regionali. Ma in rete ha già deciso da solo annunciando unilateralmente l’appoggio a Parisi senza alcun candidato nella lista di Roma. E’ una decisione grave e settaria, oltre che poco condivisa in un movimento che fino a pochi mesi fa aveva sostenuto CasaPound ad Ostia» ha detto Francesco Storace.

«Dopo le mie dimissioni dalla presidenza del Partito, avevo sperato in un atteggiamento meno schizofrenico da parte di chi aveva detto di sostenere Pirozzi – aggiunge Storace – Alemanno schiera se stesso con i partiti arrivati al settimo candidato, contro un uomo del popolo che giurava di voler sostenere. Per quel che mi riguarda è l’ultimo atto che segna la mia definitiva incompatibilità con Mns. Io non tradisco Sergio Pirozzi».

 

PER L’UNITA’ DEL CENTRODESTRA

Gli risponde a distanza Gianni Alemanno. Che si giustifica. Dicendo, con un post sulla sua bacheca Facebook: «La scelta di candidare Stefano Parisi a Presidente della Regione Lazio è di tutto il centrodestra e quindi anche della Lega. Non credo che sia serio e corretto fare accordi a livello nazionale e il contrario a livello regionale. L’unità del centrodestra è un bene troppo prezioso per metterlo in discussione in base a scelte personali».

L’ex ministro ribadisce la sua stima nei confronti del sindaco. «Non ho nulla contro Pirozzi che stimo come sindaco, ma nessuno mi ha mai chiesto un parere su questa candidatura che poteva avere un senso solo se veniva sostenuta da tutta la coalizione. Oggi la priorità è quella di essere uniti per battere Zingaretti e non credo che abbia senso votare in modo diverso lo stesso giorno. Io voto Lega a livello nazionale e regionale e quindi voto Parisi. Invito tutti a pensare a battere Zingaretti invece di far polemiche all’interno del centrodestra».

 

ALEMANNO PARISI E LA PAJATA

Il Centrosinistra si tuffa subito nella spaccatura. Lo fa il vicesegretario del Pd Lazio, Enzo Foschi. Dicendo: «Quindi il partito di Storace e Alemanno si è già diviso. Storace coerente resta col suo Pirozzi, mentre Alemanno appoggerà il ‘milanese’ Parisi. Nessuna sorpresa, visto che proprio Alemanno nel 2010 firmò il Patto della Pajata con la Lega di Bossi, quella di Roma Ladrona. Insomma, l’ex sindaco di Roma deve avere una vera e propria passione per tutto quello che arriva dalla Lombardia. E probabilmente ora è uno dei pochissimi che crede alle balle che spara ogni giorno Parisi. Alemanno è un cultore del ‘Ghe pensi mi’».

 

 

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