Sul Cosilam la maledizione di Tutankhamon

Come la vendetta di Tutankhamon, il faraone che maledì tutti coloro avessero violato il suo sonno eterno: ed improvvisamente iniziarono a morire in circostanze misteriose tutti gli esploratori che avevano osato entrare nella sua camera mortuaria. Al Cosilam pare stia accadendo qualcosa di simile.
Ne sa qualcosa il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo. Che deve iniziare subito a fare i conti con il malcontento per la scelta di Umberto Satini quale membro del Consiglio d’Amministrazione.
La consigliera Natascia Di Schiavi Iorio, lascia la maggioranza in disaccordo con l’elezione di Satini che è lo zio
dell’assessore Armando Satini. Lei, in segno di dissenso, ha revocato l’appoggio al sindaco e se n’è andata dai banchi della maggioranza. «Non condivido le scelte che questa amministrazione ha fatto ultimamente. Mi sono già espressa sulle indennità ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è la nomina “familistica” di Umberto Satini al Cosilam. Mi chiedo e chiedo al Sindaco: non c’era nessun altro giovane professionista da poter indicare? Perché tradire in un colpo solo quello che avevamo predicato in campagna elettorale fino a nemmeno 2 mesi fa?».
Anche il sindaco di Cassino è alle prese con una sedizione interna. ‘Se avevi deciso di andare allo scontro, perché ti sei calato le braghe ed hai accettato il nome di Mosillo che era stato scelto da altri nei giorni precedenti? O andavi alla trattativa prima oppure perdevi ma con dignità’ è il messaggio che alcuni gli hanno fatto arrivare. In questo modo, insomma, è riuscito a scontentare tutti: l’area De Angelis, con la quale si è accordato quando era chiaro che ormai aveva perso, l’area degli anti De Angelis perché è passato sull’altro fronte.
Intanto, dal suo letto d’ospedale, si consola il direttore generale uscente Nino Gargano. E’ stato assolto dal tribunale di Cassino dall’accusa di abuso d’ufficio e di interesse privato in atti pubblici: “il fatto non sussiste”. A Gargano venivano imputate presunte irregolarità legate all’appalto assegnato nel 2012 per l’installazione di un impianto di fotovoltaico sul tetto del Polo logistico del consorzio industriale.
A presentare l’esposto alla procura della repubblica di Cassino era stato l’imprenditore Salvatore Fontana per l’esclusione della sua ditta. La copiosa documentazione esibita da Gargano ai magistrati ha dimostrato che non c’era stata alcuna violazione di legge nell’iter dell’appalto. 
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