Sul palco per il confronto diretto: Michetti non va

Il confronto all'americana tra i candidati a sindaco di Roma. Ancora una volta Michetti non va. I temi. E le risposte

Un confronto tra candidati ‘all’americana‘: come avveniva un tempo nei talk show a stelle e strisce. E come ora accade anche da noi ma con i limiti della norma sulla Par Condicio. A Roma, sul palco del teatro Palladium nel pomeriggio sono saliti la sindaca Virginia Raggi, gli ex ministri Carlo Calenda e Roberto Gualtieri, mentre il professor Enrico Michetti è risultato di nuovo assente.

Un massimo di due minuti per rispondere, un gigantesco cronometro a scandire il tempo che scorre, divieto di contraddittorio: un po’ freddino ma ne guadagna la sostanza. Ad accendere il fuoco, nonostante la formula, c’è riuscito con le sue domande secche e dirette il direttore di Repubblica Maurizio Molinari.

La lista sballata di Virginia

Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Il primo a menare fendenti è stato Carlo Calenda. Il leader di Azione ha ricordato a Raggi di “aver fatto una lista della spesa completamente sballata con i fondi del Recovery e di “non essersi letta i documenti del Pnrr“. Poi ha criticato il Pd: “Bisogna votare me perchè Dem e M5s hanno fatto ‘cagnara’“.

Virginia Raggi ha invece preso di mira soprattutto il Partito Democratico, forse per cercare di erodere consenso al competitor più vicino.

Dietro Gualtieri – ha detto – ci sono sempre le stesse facce e gli stessi nomi. Tutte persone che hanno fatto bellissime promesse elettorali che però non hanno mai mantenuto. E poi ci sono in lista gli accoltellatori di Marino. Gualtieri ha già una pistola alla tempia“.

Sommersi dai rifiuti

Roberto Gualtieri ha risposto a tono alle accuse lanciate al centrosinistra da Virginia Raggi sul tema dei rifiuti. L’ex ministro h detto che Roma “non è stata governata. Serve una discarica di servizio per assicurare autosufficienza e sarà tanto meno invasiva quanto più sarà efficiente il ciclo dei rifiuti. La discarica è un falso problema se si fa funzionare tutta la filiera, ma sono contento che la sindaca mi dedichi un tweet al giorno. Roma oggi però ha una discarica: Raggi ha scelto di farla nelle strade e nelle piazze della città”.

Foto: AG Dire

Chiedo il voto sulla base di un impegno serio e un lavoro duro sul programma, in grado di poterlo realizzare – ha ancora detto Calenda – in questi anni non è stato fatto niente. Basti pensare alle promesse della Raggi sul 70% di differenziata“.

A Calenda è anche arrivata una domanda sui referendum: “Quello sull’eutanasia l’ho firmato, mentre sulla cannabis sono favorevole purché attentamente regolamentata“.

Gualtieri ha chiuso ribadendo che “non ci saranno apparentamenti. Chiederò agli elettori di Carlo e Virginia di votarmi perché credo che la mia candidatura sarà più forte di quella di Michetti e sono fiducioso che la maggioranza dei loro elettori mi sosterrà“.

Virginia Raggi nell’ultimo intervento ha messo il turbo e velocemente ha ribadito “l’importanza della continuità” che solo lei può garantire. “Per questo mi candido” ha detto prima di ricordare tutto quello che ha realizzato nei suoi 5 anni.

Due minuti dopo il confronto era finito.