Sulla linea del Piave contro il virus amministratori locali e sanitari

L’emergenza Coronavirus ha fatto riscoprire l’orgoglio dell’appartenenza ad un territorio, dopo che per anni si era protestato in ordine sparso contro tagli e razionalizzazioni che hanno indebolito il territorio. Il ruolo di baluardo della Prefettura.

La lettera del presidente della Provincia Antonio Pompeo inviata ieri ai 91 sindaci del territorio per mettere a disposizione gli uffici dell’Ente, può rappresentare un punto di partenza. Perché se c’è una cosa che sta emergendo in queste drammatiche ed impegnative fasi per cercare di contrastare il contagio da Coronavirus, è il ruolo dei sindaci. Tutti, nessuno escluso. Tutti a cercare di garantire un’amministrazione che non può essere ordinaria, tutti alle prese con le domande e le ansie dei cittadini.

Tutto questo rilancia un senso di appartenenza ad un territorio, che è stato riscoperto nell’emergenza.

Il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Ha ragione il presidente Antonio Pompeo quando dice che gli amministratori locali rappresentano i terminali più importanti dell’essere Stato.

In questi anni abbiamo visto i sindaci dividersi: sull’acqua, sui rifiuti, sulla sanità. Su tutto. Come è normale che sia in tempi ordinari. Li  abbiamo visti protestare, senza un coordinamento però, nei confronti di tutto quello che stava succedendo sul territorio. A cominciare da un oggettivo indebolimento della sanità. Quando si è proceduto con il piano di razionalizzazione degli ospedali, si è detto che in realtà i sindaci difendevano il proprio orticello per motivi elettorali. E in qualche caso sarà pure stato vero. Ma è mancato il coordinamento per dire che in realtà quella rete sanitaria era stata pensata per un territorio fatto da 91 Comuni, molti dei quali piccolissimi e sparpagliati.

Oggi avere quella rete a disposizione significherebbe poter organizzare al meglio un piano per fronteggiare l’avanzata del virus. Specialmente sul piano dei posti per la terapia intensiva.

La Provincia è stata trasformata in ente di secondo livello da una legge Delrio che ha tagliato tutto: risorse, personale, competenze. Tutto. Nell’illusione che in quel modo si potevano risparmiare chissà quali risorse. Con il risultato di ridimensionare l’ente e di non ottenere nulla sul piano dei risparmi.

Se c’è una lezione che oggi l’emergenza Covid-19 ha dato è che i livelli locali sanno rispondere nell’emergenza come nessun altro. La prova arriva dalle comunità del Nord che si sono chiuse per evitare la propagazione del virus. Bene i sindaci quindi, tutti.

Il dottor Mauro Vicano, direttore sanitario di Frosinone

Ma bene anche l’Azienda Sanitaria Locale. In pochissimi giorni sono stati ricavati posti per la terapia intensiva per soli malati di Coronavirus all’ospedale Spaziani di Frosinone. Trasferendo tutte le altre urgenze di rianimazione ad Alatri. Ma soprattutto medici, infermieri e dirigenti non stanno guardando ai turni e a nulla. Si sta sulla linea del Piave, senza indietreggiare di un millimetro. Ci sarebbe bisogno di un coordinamento territoriale, tra gli amministratori locali e i sanitari.

Senza dimenticare il ruolo di una Prefettura che sta facendo vedere di essere sul serio l’ente che rappresenta lo Stato.