Sulle elezioni piomba lo scandalo dei sondaggi falsi

Il presidente nazionale del Pd rivela sulla sua bacheca Facebook i risultati dell'inchiesta condotta dall'Authority sulle comunicazioni. Falsi alcuni dei sondaggi catastrofici sul Partito Democratico. E finiti sui giornali.

Sondaggi falsi. Per disorientare gli elettori. E condizionarli verso una precisa direzione politica. Anche attraverso i titoli dei giornali. A denunciarlo è il presidente nazionale del Partito Democratico Matteo Orfini.

Lo fa rivelando il contenuto di un’inchiesta condotta da AgCom, l’Autorità Nazionale Garante delle Comunicazioni.

Nero su bianco, date e numeri: Orfini mette tutto sulla sua bacheca Facebook.

«Ve li ricordate i sondaggi? Quelli pubblicati per settimane sui giornali di destra? Tracollo Pd! Vola il centrodestra! E giu’ commenti e analisi basate su quei dati. Li ricordate immagino, perché vi avranno preoccupato. Rilassatevi, erano falsi: non sbagliati, proprio falsi. Oggi per la seconda volta un quotidiano deve pubblicare una smentita imbarazzata dopo l’inchiesta dell’Agcom:

Ribadiamo che il presunto sondaggio di cui alle pagg. 2 e 3 veniva erroneamente attribuito alla società Ghial Media srl Euromedia Research, che nulla ha a che vedere con la predetta società, che tanto meno trattasi di sondaggio, e che detta pubblicazione non ha rispettato il dettato di cui all’art. 8 della legge 28/2000‘, si legge nella rettifica del giornale”.

 

«Insomma – evidenzia Orfini – falsa la società, falso il sondaggio, falso tutto”.

 

Il presidente nazionale del Partito Democratico ricorda che un episodio analogo era già accaduto con il quotidiano La Verità. Oggi tocca a Il Tempo.

 

«Ve lo segnalo – scrive Matteo Orfini – perché siamo in un Paese in cui a quanto pare vale tutto. Anche inventarsi sondaggi per provare a far passare l’idea di aver gia’ vinto le elezioni e poi passarli ai giornali amici».

 

Il fondatore della corrente dei Giovani Turchi all’interno del Pd ricorda che «il primo a lucrare sui sondaggi falsi e le profezie che si autoavverano fu nel 1994 proprio l’attuale incandidabile leader – sempre lo stesso – della destra. Seguito a ruota, in questo imbroglio comunicativo, dal movimento privato di Casaleggio, con Grillo che da anni e non a caso sul suo blog chiede la chiusura dell’Agcom. Ma, purtroppo per loro, e fortunatamente per il Paese, a questo gioco delle tre carte gli italiani non abboccano più».

 

Orfini conclude il suo post scrivendo: «Facciamo cosi’: destre e populisti pensassero a vincere i sondaggi, noi pensiamo a vincere le elezioni».