‘Suonala ancora Sam’: a Sora si va al voto con gli stessi di 5 anni fa. O forse no

Suonala ancora, Sam‘ ordinava un malinconico Humprey Bogart al pianista di ‘Casablanca’. A Sora, la musica che si apprestano a suonare alle prossime elezioni è la stessa di cinque anni fa, anche se farà male a tutti. Come le note di Casablanca al suo protagonista in smoking bianco.

Stessi errori, stesse divisioni, stessi numeri e stessi personaggi. Il Pd si presenterà ancora una volta spaccato e schierato su due candidati diversi, il resto del blocco di centrosinistra potrebbe attestarsi su un altro nome ancora, il centrodestra si schiererà con tutte le sue contraddizioni emerse durante questi cinque anni. Soprattutto, se qualcuno ha ancora in mano una scheda elettorale della scorsa tornata non la butti: i nomi – con ogni probabilità – saranno gli stessi.

A cambiare saranno le alleanze. Roba da far apparire un dilettante anche von Clausewitz con tutto il suo manuale di strategia nel quale ammoniva che gli avversari di ieri saranno gli alleati di domani. Così, il sindaco uscente Ernesto Tersigni incassa senza imbarazzi l’appoggio del Pd di Francesco Scalia nell’ambito dell’alleanza sempre più solida con Alfredo Pallone ed il suo Ncd. Enzo Di Stefano, con il suo pacchetto di voti costituisce per chiunque una garanzia di potersi giocare fino in fondo la partita e anche in caso di sconfitta non si uscirebbe dal campo in maniera disonorevole: per questo lo guardano con attenzione proprio quelli che cinque anni fa lo combattevano, ossia Francesco De Angelis e Mario Abbruzzese.

Punta tutto su queste contraddizioni e sui conseguenti mal di pancia che qualche elettore potrebbe avere nel digerire la minestra frullata e riscaldata, Roberto De Donatis: spera di aggregare i socialisti, gli ambientalisti e soprattutto i malpancisti. A suo vantaggio c’è il timore che il vento di cambiamento che ha soffiato forte nella scorsa tornata a Ceccano come a Pontecorvo ed a Colleferro, possa spirare anche su Sora. E due esperti fiutatori di venti politici, come De Angelis ed Abbruzzese lo sanno: tra le loro file c’è chi giura che gli faranno una telefonata. Se non l’hanno già fatta. Il Movimento 5 Stelle schiererà un candidato selezionato con le primarie: ma fino ad oggi in nessun Comune ciociaro i grillini hanno impensierito ed allora nessuno dei contendenti a Sora si allarma.

Manca un nome per arrivare a cinque. E’ quello che potrebbe far saltare il banco nel night di Bogart mentre Sam suona sempre la stessa canzone. E’ il nome di un professionista: avvocato o ingegnere, in pensione da poco, con esperienze politiche che risalgono ai tempi della Prima Repubblica, soprattutto senza alcuna macchia sulla reputazione. Hanno bussato alla sua villa Mario Abbruzzese e Giacomo Iula. Lui si è riservato qualche giorno di riflessione.

Quel nome sarebbe in grado di ricompattare Forza Italia e spegnere le scintille che si stanno sprigionando. Una parte le sta facendo Vittorio Di Carlo: si è dichiarato disponibile a candidarsi a sindaco ma in sezione gli hanno risposto che nessuno glielo ha chiesto e che è meglio se ne stia dove sta; soprattutto ora che deve decidere se rimanere nel gruppo di Forza Italia in Provincia oppure a settembre compiere il gesto politico che gli porterebbe qualche delega in più (togliendola a Danilo Magliocchetti) ma lo porterebbe fuori dal Partito. Altre scintille – più ordinate ed in stile british – le sta facendo Giacomo Iula: l’ex capo segreteria della presidenza del Comitato Regionale di Controllo Contabile da un lato non vorrebbe ricandidarsi, dall’altro non digerisce l’idea di lasciare la piazza ai Di Carlo. Votarlo alle Provincia gli ha fatto venire quasi la gastrite ed ora ha bisogno di qualcosa che gli dia ristoro. Abbruzzese, nel porgergli un Maalox, gli ha chiesto se si sentisse di accettare la sfida delle primarie per scegliere il sindaco: Iula ha risposto che Sora è una città moderna ma non al punto di accettare un candidato sindaco originario di Salandra in provincia di Matera.

Allora, nel frattempo, ‘Suonala ancora, Sam‘.