Taddeo il magnanimo: vince al Tar e apre al dialogo

Il Tar respinge il ricorso e conferma la regolarità delle elezioni a Formia. Il sindaco Taddeo: "Mai avuto dubbi. Ora si governa. Si può fare anche con l'opposizione, dipende da loro”

«Non ho mi avuto dubbi sull’esito del ricorso: gli elementi forniti erano davvero blandi. Adesso è finito il tempo delle polemiche: è il momento di governare. Si può fare in tanto modi, noi possiamo farlo anche insieme all’opposizione: dipende da loro». Seduto al centro della Sala Sicurezza, con il gonfalone della città alle sue spalle, Gianluca Taddeo chiude la questione delle elezioni che lo scorso autunno lo hanno visto diventare sindaco di Formia. Il Tribunale Amministrativo Regionale da qualche ora ha stabilito che la sua elezione è avvenuta in modo regolare. C’è nulla da ricontare.

La sentenza del Tar

Il Tar ha giudicato infondato il ricorso con cui il suo avversario Amato La Mura chiedeva di rivedere i conti. Sollecitava una verifica sulle schede e sui verbali del ballottaggio in almeno 19 sezioni su 30. (leggi qui Il ricorso sulle elezioni? ”È inutile ed improcedibile”).

Non ci sono state irregolarità, hanno stabilito i giudici. Hanno evidenziato che «Il ricorso non contiene alcuna censura circa la presenza di voti contestati, erroneamente conteggiati oppure attribuiti ad un candidato piuttosto che ad un altro». Allora su cosa si basava? Sula fatto che in 19 sezioni su 30 i Presidenti non hanno autenticato un numero di schede corrispondente a quello degli elettori iscritti.

Per i giudici sono eventualmente “irregolarità formali”. E «non sono idonee a mettere in discussione la regolarità del risultato elettorale del ballottaggio». Evidenziano che la legge non prescrive di contare le schede inviate dal Ministero dell’Interno al seggio. E comunque l’addizione sostenuta nel ricorso non si può fare perché «è lo stesso Dicastero che consegna un numero superiore di schede. Lo fa a titolo di scorta».

Il mitra e l’ulivo

Gianluca Taddeo

Finisce qui. Nei giorni scorsi l’infettivologo Amato La Mura (candidato da un blocco civico che vedeva insieme Lega, il Pd che si riconosce nell’ex sindaco Sandro Bartolomeo e nell’Udc) aveva detto che avrebbe accettato il verdetto anche se gli fosse stato sfavorevole.

Affiancato dal Presidente d’Aula Pasquale Cardillo Cupo e dall’avvocato Luca Scipione, il sindaco Gianluca Taddeo ha detto basta nel corso di una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio.

Ha spiegato il suo silenzio di questi giorni: «Come è nostra abitudine, commentiamo i fatti concreti e non altro». Manda segnali all’opposizione: «abbiamo assistito a teatrini, litigi, persone che discutevano. Spero che possano almeno ora tranquillizzarsi perché i fatti hanno dimostrato che le loro strategie non portano a nulla». Riserva una stilettata all’ex sindaco Sandro Bartolomeo: «Quando uno raggiunge una certa età deve capire che può occuparsi di altro».

Stempera la tensione con una battuta: «Non se la devono prendere con me: io mi sono potuto votare da solo, se la prendessero con gli altri, sono loro che mi hanno votato». Lascia aperto uno spiraglio: «La sentenza dice che il sindaco sono io e l’amministrazione è quella che è stata eletta. Si può governare in tanti modi: anche insieme alle opposizioni. Ma bisogna volerlo».

Fine dell’attesa

Ora che non ci sono più dubbi, ora che anche il Tar ha confermato al legittimità della sua elezione, Gianluca Taddeo non intende perdere altro tempo con gli scontri legali. Vuole governare.

Lo dice con chiarezza, con quello che è un aut aut alle opposizioni. «Da domani si cambia il metodo. Sono partite le prime due querele verso chi pensava di offendere impunemente: saremo molto rigidi e fiscali. Chi vuole partecipare e dare un contributo serio ci troverà qui pronti al dialogo. Chi vi vuole ostacolare ci troverà pronti a rispondere con il loro stesso linguaggio».

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