Tagliaferri: «Doppio impegno per Partito e Città. Io di bimbi ne ho due»

Non manca la battuta del coordinatore di FdI Frosinone: sul passo di lato fatto da Scaccia anche per godersi sua figlia. Ma poi le bordate cortesi verso il sindaco uscente Ottaviani e il leader del Polo Civico Pizzutelli: chi lo fece fuori dalla Giunta otto mesi fa.

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«Tutto questo prescinde dalla fiducia che un Sindaco può riporre in assessori di grande spessore come lui», dichiarò Nicola Ottaviani ormai quasi otto mesi fa.

«Prescinde, però, anche dalla Politica», postilla adesso l’allora defenestrato assessore comunale Fabio Tagliaferri.

121La più grande differenza tra Ottaviani e Mastrangeli? «Mastrangeli è l’uomo dell’ascolto, della mediazione, della concertazione, della condivisione». Ottaviani? Ça va sans dire. Non lo dice ma lo pensa: tutto il contrario.

Perché per Tagliaferri è stata lì per lì una batosta: disconosciuto prima dalla sua Lista, a cui aveva portato migliaia di voti, e poi più che altro non difeso e non confermato dal sindaco. Era invece quello che si sarebbe aspettato lui. Ma ora ne parla come «un inequivocabile segno del destino, verso un’esperienza fantastica come quella di coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia». In altre parole: vi ringrazio per avermi cacciato. E non dire gatto se non ce l’hai nel sacco.

Ora stanno con Mastrangeli. E FdI lo ha sostenuto anche più della Lega. «Si può dire che Mastrangeli l’abbia candidato Fratelli d’Italia rivendica Tagliaferri-. Siamo stati i primi a raccogliere l’offerta di Riccardo a essere candidato a sindaco di Frosinone per il centrodestra».

Ottaviani: Scaccia lo elogia, Tagliaferri no

Il sindaco uscente di Frosinone Nicola Ottaviani

Di certo Ottaviani è un sindaco che spacca. Un assessore uscente che gli ha già fatto da vice, Antonio Scaccia, ne tesse le lodi. E dice di aver fatto un passo di lato a favore di Riccardo Mastrangeli anche per «godermi la mia bimba». L’altro ex vicesindaco Tagliaferri, a questo punto, ci scherza su: «Il mio impegno per il Partito e la Città è raddoppiato – ironizza – perché io di bimbi ne ho due».

Battute a parte, Scaccia ha ammesso di pensarci seriamente a una futura candidatura a sindaco. Il suo ex collega di Giunta risponde come tutti i Fratelli d’Italia che si rispettino: «Sono a disposizione del Partito». E la domanda vien da sé: «Quindi a disposizione anche per le Elezioni Regionali». La risposta non è affatto scontata: «No, è già sicuro che io non verro candidato nemmeno alle Regionali». Dopo che, come Scaccia, ha spianato la vittoria di Mastrangeli alle Primarie del Centrodestra: anzi per la Città, perché ci sono anche liste civiche trasversali.  

Tagliaferri, ovviamente, lo dice un po’ per sottintendere che lo meriterebbe. E un po’ per distanziarsi da Scaccia, al quale non dispiacerebbe proprio una corsa alla Pisana. «Magari nella lista civica del candidato presidente del centrodestra». Il nome che aspettano in tantissimi: per sapere quante chance hanno di salire sulla giostra regionale.

La cacciata di Tagliaferri dalla Giunta Ottaviani

Il sindaco Ottaviani e il già vicesindaco e assessore Fabio Tagliaferri

Bisogna ripartire dalla defenestrazione però. Per Tagliaferri è politicamente inaccettabile che «il sindaco di Frosinone, coordinatore provinciale della Lega, abbia tolto un assessore perché reo di essere entrato in FdI».

Ritiene che fosse una decisione da concordare a livello nazionale visto che riguarda il Capoluogo ciociaro. Il tempo aggiusta tutto? Macché.  Tagliaferri, un po’ l’anima candida del centrodestra frusinate, ricorda la vicenda ancora con la voce rotta dal risentimento. «Mai rancore», precisa. Perché non è nelle sue corde.  

L’ormai coordinatore cittadino di FdI, a ridosso delle Elezioni Comunali, ha però ancora cortesi bordate da lanciare a Ottaviani: «Sono fiero di non avere le caratteristiche che vorrebbe lui per un candidato sindaco». Nonché verso Gianfranco Pizzutelli, leader del Polo Civico, «che usa il movimento solo per raggiungere obiettivi in termini di carriera personale». Tanto per toccarla piano in relazione agli incarichi ricoperti negli ultimi anni da Pizzutelli.

Pizzutelli: dal Centrodestra al Campo largo

Gianfranco Pizzutelli, leader del Polo Civico, con il candidato sindaco Domenico Marzi

Pizzutelli è stato primo membro del Consiglio d’amministrazione del Consorzio Asi di Frosinone: come quota del centrodestra provinciale, alla volta di un voto unanime alla riconferma alla presidenza di Francesco De Angelis, capo politico del Pd ciociaro e ormai a capo del Consorzio regionale.

Da oltre un anno, poi, Zingaretti ha nominato Pizzutelli presidente dell’Asp Frosinone: l’Azienda di Servizi alla Persona che ha assorbito le Ipab ciociare. Erano le centenarie Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. Alla fine del 2021 l’esultanza assieme a De Angelis davanti a Palazzo Iacobucci: suggellando il patto vincente tra Pd e Polo Civico per l’ultimo rinnovo del Consiglio provinciale.

È stato Pizzutelli, di comune accordo con il gruppo consiliare – l’ultima formazione quella di Claudio Caparrelli, Debora Patrizi, Francesco Trina e Sara Bruni – a richiedere la defenestrazione di Tagliaferri. Il sindaco Ottaviani, più notaio che avvocato nell’occasione, aveva però aggiunto che «il Testo unico degli enti locali è da rivedere».

Niente tavoli nazionali, ora però Elezioni comunali

Elezioni Comunali

Non è che al sindaco andasse proprio a genio, quantomeno in apparenza, rimuovere un assessore dalla sua Giunta in quanto richiesto dal gruppo consiliare di riferimento. Che poi, in fondo, sarebbe per garantire una sorta di vincolo di mandato: se l’assessore sgarra, viene rimpiazzato. Secondo Tagliaferri, invece, sarebbe stata questione da risolvere su tavoli regionali se non nazionali. Non a livello comunale: tra Sindaco e Lista.    

Alle Comunali 2022 il Polo Civico, già forza di maggioranza nell’amministrazione di centrodestra firmata Ottaviani, sta dall’altra parte: nel Campo largo di centrosinistra, costruito attorno alla ricandidatura a sindaco di Domenico Marzi. Entrambi gli schieramenti favoriti, includendo il centrodestra per Riccardo Mastrangeli sindaco, si dicono convinti di poter vincere al primo turno.

Più o meno mezza città – dove più o meno valgono semplicemente la vittoria immediata o il ballottaggio – è stracerta che sia Mastrangeli: assessore e braccio destro di Ottaviani per due mandati, l’uomo delle Finanze risanate. Ma sia chiaro, altrimenti persino Tagliaferri potrebbe arrabbiarsi: «Mastrangeli non è in continuità con Ottaviani bensì con il Centrodestra. È tutta un’altra partita questa».

Tagliaferri: «Tutt’altra partita con Mastrangeli»

Fratelli d’Italia per Mastrangeli sindaco

Sul palco del Parco Matusa, prima di accogliere Giorgia Meloni, ha garantito massima fiducia a Mastrangeli. E ora rivendica: «Siamo stati i primi a ufficializzare il sostegno a Riccardo». E lo hanno sostenuto anche più della Lega. Perché non è un mistero che Ottaviani abbia costruito una Lista Civica più forte di quella del Carroccio per distinguere tra voti suoi e di Partito: ci sono in ballo le candidature importanti, alle Politiche e Regionali 2023.

Le solite malelingue, però, parlano della doppia finalità dell’Operazione Ottaviani: indebolire al contempo la Lega per agevolare il primato della lista di Fratelli d’Italia all’interno della coalizione di centrodestra.

Cosa avrebbe chiesto in cambio? Il ritiro della candidatura a sindaco di Tagliaferri. Ma, se lo si chiede al diretto interessato, nega categoricamente: «Quello non c’entra niente, questa è davvero fantapolitica, noi non siamo come loro».  (Leggi qui Giorgia infiamma il Matusa: «Sulla via giusta finché ci dipingono come mostri»).

Voleva fare il sindaco, ma il Sindaco non ha voluto

Nicola Ottaviani e Fabio Tagliaferri
Tagliaferri, si candiderà a sindaco di Frosinone nel 2027?

«Anche la prossima volta metterò l’interesse della coalizione e della città di Frosinone al primo posto. Aspettiamo di vedere cosa accadrà in questi anni, ma a livello personale sono a disposizione del mio Partito. Quello che mi chiederà di fare il mio Partito, anche il senatore e presidente provinciale Ruspandini, io farò. Sicuro, in ogni caso, che non sarò candidato alle prossime Regionali».

Nel 2022 glielo ha impedito il sindaco Nicola Ottaviani?

«Dico solo che la miopia politica di qualcuno, che credeva che la mia presenza in politica fosse legata al ruolo di assessore comunale, in realtà è stata l’occasione che io ho avuto per rimettermi in gioco. Come politico, uomo di Partito, avendo così la possibilità di realizzare una lista bellissima. Una lista fatta di gente bellissima. Ho potuto ritrovare finalmente degli stimoli enormi per fare politica in favore della mia città e del mio Partito».

A Scaccia, per conferma di entrambe le parti, non lo avete chiesto. Siete pronti a chiederlo direttamente a Mastrangeli, in caso di elezione, di entrare in FdI?

«Non glielo chiederemo mai. Certe cose accadono in maniera naturale. Noi vogliamo soltanto che possa governare nella maniera più serena e stabile possibile. Altri obiettivi non ne abbiamo e sarà il tempo a darci le risposte».

Tagliaferri: «La cacciata? Un segno del destino»

Giorgia Meloni con il candidato sindaco Riccardo Mastrangeli
Se dovesse rileggere la sua storia in questi ultimi otto mesi?

«Vedo in tutto quello che è accaduto un segno inequivocabile del destino. Probabilmente aveva in serbo qualcosa di molto positivo. Lo dico col senno del poi perché inizialmente era il tentativo di alcuni di evitare o meglio bloccare la mia personale attività politica. Evidentemente, invece, è stata l’opportunità che ho avuto di vivere questa fantastica esperienza come coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia».

Cosa si sente di dire ai suoi ex alleati del Polo Civico?

«Il Polo Civico aveva come obiettivo iniziale quello di rappresentare la sintesi di realtà civiche all’interno del centrodestra per un percorso amministrativo virtuoso. Negli anni questo progetto si è trasformato esclusivamente in una caccia alla poltrona da parte di chi lo governa. Nonché nel continuo creare fibrillazioni e pressioni da parte di chi è stato consigliere comunale in quegli anni nel Polo Civico nei confronti di chi ricopriva come me incarichi assessorili».

E direttamente al presidente Gianfranco Pizzutelli?

«Chi governa il Polo Civico lo usa soltanto per raggiungere obiettivi in termini di carriera personale. E spero che gli elettori non vogliano riconfermare chi ha svolto in questi anni il ruolo di consigliere comunale nel modo peggiore possibile».

Fiero di non piacere a Nicola. Giorgia? Se l’è segnata

Fabio Tagliaferri
Cosa pensa oggi Fabio Tagliaferri di Nicola Ottaviani?

«Non sono abituato a fare la Politica con il rancore. Credevo e credo di essere una risorsa del centrodestra a Frosinone. Una risorsa che in quel momento non si è voluta sfruttare. A quel punto ho fatto volentieri un passo indietro a favore di una persona che stimo, che si chiama Riccardo Mastrangeli e sono certo sarà un ottimo Sindaco. Chi ha cercato di ostacolare la mia eventuale candidatura, evidentemente, è convinto che io non abbia alcune caratteristiche che personalmente sono fiero di non avere».

Vi state proponendo agli elettori come costruttori dell’unità del centrodestra per Mastrangeli sindaco. Ma non lo volevate spaccare a un certo punto?

«Affatto. Con il senatore Ruspandini abbiamo dimostrato senso di responsabilità e più di altri senso di attaccamento alla città e al centrodestra. Abbiamo voluto che rimanesse unito e abbiamo per questo sostenuto Mastrangeli senza far prevalere personalismi né voglia di vendetta. Quando si è presentato come Riccardo e non come candidato di qualcun altro, allora la strada è stata tutta in discesa. Semplicemente una persona di tutto il centrodestra che si offriva come l’uomo della sintesi. Noi abbiamo raccolto questa proposta e abbiamo dato luogo alla sintesi».

Fabio Tagliaferri tra gli ex alleati Pasquale Cirillo e Domenico Fagiolo
Allora non è vero che i vertici di Fratelli d’Italia volevano che l’assessore Pasquale Cirillo e il gruppo consiliare di FdI, della Corrente Pallone, sfiduciassero Ottaviani e si sono rifiutati di farlo? Bisogna riscrivere la storia?

«Sì, perché al limite avremmo dato un appoggio esterno, visto il comportamento da parte di Ottaviani. Nei Capoluoghi d’Italia, perché Frosinone non è un piccolo Comune come pensa qualcuno, vige la Politica. Quella delle logiche della coalizione, anche nazionale. Si può togliere una persona perché va con Fratelli d’Italia? Il sindaco di Frosinone, coordinatore provinciale della Lega, ha tolto un assessore perché reo di essere entrato in FdI. Frosinone merita le attenzioni che merita. Meloni, Lollobrigida e Trancassini hanno alzato le barriere a difesa di Fabio Tagliaferri, uno che sta semplicemente con Fratelli d’Italia». E la Meloni se l’è segnata.