L’urlo da Fiuggi: via il M5S dal Governo, no a Bannon e al sovranismo d’accatto

Antonio Tajani mena fendenti dalla kermesse di Fiuggi. "Fuori il M5S dal Governo, speriamo che finisca al più presto". Toninelli ed il ponte di Genova: "Roba da dimissioni". Bannon ed il movimento di Trisulti: "Sovranismo d'accatto"

Il primo nemico è il Movimento 5 Stelle. L’obiettivo è quello di disarticolare l’alleanza con la Lega. Il secondo è il populismo europeo: quello con il quale sta flirtando in maniera sempre più appassionata Matteo Salvini, incontrando Steve Bannon (leggi qui A Trisulti il quartier generale del piano per portare i Populisti nel Vaticano) ed il premier dell’Ungheria Viktor Orban (leggi qui Zingaretti contro Salvini ed il suo alleato ungherese: «Orban è contro gli interessi dell’Italia. Ecco perché»). Il che sta generando spavento negli investitori, li sta facendo scappare dall’Italia: è questo ad avere determinato il rialzo di 110 punti dello spread nel II trimestre 2018, erodendo «due terzi degli utili delle principali banche italiane» secondo lo studio di FcHub.

Antonio Tajani ha bene in mente i due nemici politici da colpire. Per posizionare Forza Italia, ricostruirle un ruolo. Rimetterla in corsa nel centrodestra.

 

Fuori il M5S dal Governo

Inizia a lanciare messaggi già mentre entra nel Grand Hotel Palazzo della Fonte a Fiuggi per la sua convention annuale.

«Noi – dice il numero 2 di Forza Italia e presidente del parlamento Europeo – abbiamo detto che il governo avrà il nostro sostegno su tutte le cose che riguardano la politica economica che erano nel programma di centrodestra. Vogliamo essere disponibili ma il reddito di cittadinanza non si può fare. Crea soltanto danni, lavoro nero… Flat tax sì, reddito di cittadinanza no».

Il vento soffia nelle vele di Forza Italia. L’incontro di ieri con Lega e Fratelli d’Italia ha rinsaldato l’asse. «Il centrodestra vuole andare avanti»conferma Antonio Tajani. «La decisione della Lega di firmare un documento unitario con noi e con Fratelli d’Italia ci porta nella giusta direzione. Ci auguriamo che questo governo concluda prima la sua esperienza».

È la conferma dell’analisi fatta già questa mattina (leggi qui La gomitata di Tajani sotto la cintura dei grillini).

 

Toninelli dimettiti

Antonio Tajani attacca i dicasteri in mano ai grillini. In questo periodo quello più in vista è il ministero delle Infrastrutture con il caso del Ponte Morandi a Genova da ricostruire. Ma dal Governo, per Tajani sono arrivati poco più che slogan. «Non è facile combattere con i 5 Stelle… Toti ha fatto di tutto per dare risposte concrete ai genovesi… gli siamo vicini, continueremo a sostenerlo».

Dario Toninelli ha detto in giornata che Autostrade deve metterci i soldi. E che a costruire il nuovo ponte dovrà essere un’azienda di Stato. Però l’agenzia Radiocor batte che “Ne’ Fincantieri ne’ Italferr, le due societa’ pubbliche cui il Governo vorrebbe far ricostruire il ponte di Genova andato in pezzi il 14 agosto, hanno le capacità tecniche per realizzare un’infrastruttura di questo tipo. Non hanno cioè le “Attestazioni Soa”, strumento previsto dal nostro codice appalti per certificare la capacità di realizzare opere pubbliche (nelle diverse tipologie e importi). Nello specifico non hanno la categoria OG3 ‘strade, ferrovie, ponti e viadotti’.

La risposta di Antonio Tajani è al vetriolo. «Tornare allo Stato padrone» è «un passo indietro che l’Italia non si può permettere. Non è che il pubblico abbia costruito ponti e viadotti a una velocità strabiliante…».

E aggiunge: «Le responsabilità non sono solo del concessionario, ma anche politiche. Se un ministro è costretto a cambiare 4 consulenti vuol dire che le cose non vanno. Se fossi stato io al suo posto mi sarei dimesso».

 

No a Bannon e al sovranismo d’accatto

A rassicurare i mercati mondiali ci prova il Partito Popolare Europeo. A Fiuggi parla Antonio Lopez Isturiz, segretario generale del Ppe. «Ci batteremo per ribadire una verità… l’Europa ci rende tutti più forti, anche l’Italia. Anche l’Unione monetaria rende tutti più forti. Non è più popolare dirlo ma è così. Bisogna difendere la moneta unica. Dobbiamo essere fieri di aver creato la seconda valuta di riserva del mondo».

Poi parte le stoccata a Steve Bannon il sovranista che sta collaborando al programma per la scuola di formazione politica che sta prendendo corpo a Trisulti. Quella destinata a formare la nuova ondata di leader populisti e sovranisti in Europa. (leggi qui A Trisulti il quartier generale del piano per portare i Populisti nel Vaticano)

Bannon sta incontrando la Lega dice Antonio Lopez Isturiz. «È una notizia gravissima. E’ un estremista di cui persino Trump ha dovuto sbarazzarsi tanto era impresentabile. È inaccettabile che questo ideologo in disgrazia pensi a distruggere il progetto europeo. Noi siamo l’Europa unita e non accetteremo mai questo sovranismo d’accatto».

 

Faccia il turista e stia zitto

Il colpo frontale lo sferra Antonio Tajani. «Io sono un sovranista europeo. Quando arriva un signore come Steve Bannon a dirci cosa dobbiamo fare per distruggere l’Europa, allora dico ‘caro signor Bannon tornatene a casa: se vuoi fare il turista fai il turista, è meglio che stai zitto‘”.

 

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright