Tajani, la rabbia e l’orgoglio. E l’altolà a Meloni

Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica

Il coordinatore nazionale di Forza Italia gela la leader dei Fratelli che si era autocandidata a Palazzo Chigi: “Prima pensiamo a vincere le elezionie comunque quelli centrali siamo noi”. L’asse con la Lega. E nei territori, anche a Frosinone, i forzisti non si scanseranno.

Al di là del politichese e delle parole di circostanza, il messaggio che Antonio Tajani ha voluto lanciare a Giorgia Meloni è di grande “gelo”. Non un no secco, ma poco ci manca. Ha detto Tajani: “Se è fisiologico che Giorgia Meloni guiderà un eventuale prossimo governo di centrodestra? Mi pare veramente molto presto individuare il candidato premier. Probabilmente sarà fatto dopo le elezioni. Noi lavoriamo per vincere le elezioni. Se non le vinciamo è inutile esercitarsi nella ricerca del candidato premier.

Senza FI non si vince, Forza Italia è in crescita, ha un potenziale quasi doppio dei punti che abbiamo oggi. Credo che con un ritorno di Berlusconi sul palcoscenico della politica, ci sarà una Forza Italia più protagonista”.

L’autocandidatura di Meloni

Giorgia Meloni (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Domenica Giorgia Meloni si era autocandidata a Palazzo Chigi. La leader di Fratelli d’Italia è letteralmente sulla cresta dell’onda dei sondaggi. Secondo alcune rilevazioni avrebbe perfino sorpassato il Pd e ormai sarebbe ad un passo dalla Lega di Matteo Salvini. Effetto della circostanza che è la sola a stare all’opposizione di un Governo di salvezza nazionale chiamato a fare anche scelte impopolari. (Leggi qui Lega in calo, Fratelli d’Italia ad un soffio dal Pd).

Ma le parole di Tajani fanno emergere tante cose. Forza Italia non ci sta a recitare il ruolo di “parente povero” della coalizione e rivendica la propria strategicità politica. Un ruolo “centrale” soprattutto in Europa. E poi gli “azzurri” hanno una classe dirigente governativa all’altezza della situazione.

Inoltre, come dimostrano le scelte degli ultimi anni, anche a livello locale (pensiamo a Terracina e a Fondi), Forza Italia appare più in sintonia con la Lega che non con i Fratelli d’Italia.

Ma le parole di Antonio Tajani vanno lette in prospettiva e sulla base di quella che sarà la prossima legge elettorale, presumibilmente proporzionale. Forza Italia non si lascia incantare dagli effetti speciali di sondaggi che troppe volte non hanno retto alla prova del voto reale. Come nel 2018 per la verità.

Il fronte locale

Antonio Tajani (Foto: Paola Onofri / Imagoeconomica)

Anche sul piano locale gli “azzurri” non cederanno il passo. Non lo faranno al Comune di Frosinone, dove rivendicheranno un candidato sindaco. Non lo faranno alla Provincia.

La volta scorsa fecero una lista insieme a Fratelli d’Italia. Non stavolta. Il vero problema però è l’unità interna. L’ormai prossimo strappo di Gianluca Quadrini potrebbe aprire l’ennesimo fronte. Reso ancora più vasto dalla possibile partenza di Francesca Calvani: consigliere comunale a Cassino dove è uno storico serbatoio di voti azzurri.

In ogni caso però Antonio Tajani e Claudio Fazzone hanno voluto mettere le cose in chiaro con gli alleati di Fratelli d’Italia. Gli “azzurri” non faranno i gregari.

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