Tajani gela Di Maio: «Non si possono fare accordi con tutti. Premier tocca al centrodestra»

Il presidente del Parlamento Europeo in visita nel Molise gela il Movimento 5 Stelle. "Respinto il tentativo di dividerci". Il candidato premier "È Matteo Salvini, per un governo di centrodestra". Il M5S? "Non si possono fare accordi con tutti"

Non si possono fare accordi con tutti, il prossimo governo non potrà essere guidato dal Movimento 5 Stelle perché le elezioni le ha vinte il centrodestra: parole e concetti di Antonio Tajani, il presidente del Parlamento Ue che non vuole fare il premier italiano. E che molti considerano l’erede designato di Silvio Berlusconi.

I messaggi partono dal Molise dove Antonio Tajani ha trascorso la giornata. Il tono ed i concetti non sono da europresidente: sono da leader di Partito e da premier in pectore. Il Cav non ha mai nascosto che avrebbe voluto lui a Palazzo Chigi.


Il candidato è Salvini

Tajani sgombra il campo e spiana la strada: «Faccio il presidente del Parlamento europeo, l’indicazione per il presidente del Consiglio dei ministri é Salvini». Antonio Tajani mentre è ad  Isernia esclude il suo nome dalla rosa dei papabili. «Matteo Salvini è indicato come premier – ha spiegato – in quanto è leader della forza che avuto più voti all’interno della coalizione di centrodestra».

Il leader della Lega è l’uomo con il quale il M5S voleva tentare di costruire insieme un governo, escludendo tutti gli altri. Schierare significa lasciare uno spiraglio aperto ai grillini?  Per Tajani «L’unica ipotesi percorribile è quella di un Presidente del Consiglio di centrodestra. Vedremo sui diversi punti del programma se è possibile trovare aggregazioni con altre forze politiche per dare all’Italia un governo stabile e duraturo».

I numeri non bastano per creare un governo. Occorre un alleato. Ma per Antonio Tajani «Non e’ questione di formule, ma di programmi. Ai cittadini interessa poco chi va a Palazzo Chigi. Noi ci siamo presentati con un programma per risolvere i problemi: immigrazione, sicurezza, disoccupazione, riduzione della pressione fiscale. Questo é quanto bisogna fare, chi vuole aggregarsi con un progetto di governo comune può tranquillamente farlo».

In Europa la Germania, dopo le recenti elezioni, ha impiegato mesi per raggiungere un accordo di governo; prima di lei altrettanto ha dovuto faticare la Spagna; in Belgio sono stati necessari due anni.  In Italia? «Il dialogo è aperto, ci vuole tempo. Ci vorrà credo più di una consultazione dal Capo dello Stato. La saggezza del Presidente Mattarella poi aiuterà le forze politiche a trovare la giusta strada».


Fallito il tentativo di sabotaggio

Il candidato del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio nei giorni scorsi ha lanciato segnali precisi a Matteo Salvini. Ottenendo come unico risultato il compattarsi del centrodestra. Che al prossimo giro di consultazioni dal Capo dello Stato si presenterà unito e non diviso come ha fatto durante il primo incontro.

«Il tentativo di mettere in difficoltà la coalizione è fallito» commenta Antonio Tajani. La decisione presa da Berlusconi, Salvini e Meloni di andare insieme al Quirinale alla seconda tornata, per il presidente del Parlamento Ue «è la dimostrazione che il centrodestra vuole partire da un governo di centrodestra. Credo, che dalla sua saggezza, il Presidente della Repubblica saprà trovare la giusta soluzione per dare un governo stabile al Paese, per rassicurare i mercati, ma deve dare all’Italia anche un’immagine forte a livello internazionale».


L’Europa ci guarda

Il tema dei mercati è delicato. Perché decidere se investire in Italia o fuori dipenderà anche dal Governo che il Paese si darà. Il leader della Lega in questi giorni non ha inviato messaggi molto rassicuranti al sistema delle banche e della finanza europee. Antonio Tajani raffredda il clima «A Bruxelles serve un Italia che conti e da questo punto di vista la garanzia migliore per il prestigio internazionale é proprio quello della presenza di Forza Italia».

C’è un ruolo in Europa che l’Italia può ricoprire. «Non possiamo lamentarci di una presenza predominante di Germania e Francia sul palcoscenico europeo se poi non siamo noi a voler essere determinanti» spiega Tajani.

Il segnale è anche per Matteo Salvini. Perché Tajani conosce bene gli ambienti europei, sa che basta poco per innescare la diffidenza e che ogni segnale viene valutato con attenzione. Per questo ricorda «Bisogna essere credibili, non basta fare interviste, bisogna avere i conti in ordine e avere un progetto, essere parte integrante del cambiamento dell’Europa, del ritorno alla politica, delle riforme indispensabili che servono per il riavvicinamento dei cittadini e per rassicurare i mercati e il mondo che guarda con grande attenzione a un Paese così importante come l’Italia».

Il ruolo di Forza Italia è fondamentale, secondo il presidente Ue. Perché «Forza Italia in questo momento è l’unica forza che può garantire a un governo di centrodestra con possibili alleati su punti di programma, una credibilità internazionale e una affidabilità per i mercati».


Nuove elezioni? No grazie

Antonio Tajani dice no al ritorno alle urne. Così com’è avvenuto negli altri Paesi europei. Il Popolo ha votato e non c’è motivo per tornare alle urne: sta agli eletti trovare una sintesi. «L’Italia ha bisogno di un governo stabile che si basi sul programma del centrodestra, non di elezioni anticipate» ha detto Antonio Tajani a questo proposito, definendo l’ipotesi di nuove elezioni «uno sperpero di denaro».

La stabilità è l’elemento centrale. Per questo il presidente dice no anche a governi di breve durata. «Potremmo essere parte di un governo che può durare nel tempo, non un governo balneare. Un governo vero che può risolvere i problemi dell’Italia».


Non si possono fare accordi con tutti

La chiusura definitiva al Movimento 5 Stelle arriva quando Tajani commenta l’ipotesi, avanzata ieri da Luigi Di Maio, di un contratto di governo con la Lega o con il Pd.

«Francia, Spagna purché se magna. Ma non è che si fa così un governo, che si possono fare gli accordi con tutti pur di andare a Palazzo Chigi».

Allora come si deve fare. «Sono gli interessi dei cittadini a guidarci – ha sostenuto Tajani- e noi lavoriamo sui problemi dei cittadini per cercare delle risposte. Lavoro soprattutto dei giovani, terrorismo e immigrazione clandestina sono le tre grandi emergenze. Per quanto poi riguarda il Sud c’è problema delle infrastrutture senza dimenticare quello che noi dobbiamo fare e per la popolazione che ha i capelli grigi come me che non può essere dimenticata, lasciata a se stessa, quindi anche per quanto riguarda le pensioni dovremmo intervenire in maniera chiara per garantire dignità a chi ha lavorato tutta la vita e ha permesso, a questa nostra Italia, di diventare una delle grandi potenze mondiali».