Il Tar ha deciso: Equitalia può riscuotere le bollette Acea (per ora)

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Acea può passare tranquillamente a Equitalia le bollette non pagate dagli utenti. Lo ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio: ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’Associazione Codici con cui era stato impugnato il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che rendeva possibile quel passaggio (leggi qui il precedente).

Cosa c’entra il ministro dell’Economia con le bollette dell’acqua che non vengono pagate a Frosinone? Tutta colpa del Codici che nel 2015 fa ‘tana’ ad Acea Ato 2 (la società che gestisce l’acqua in provincia di Roma, presieduta dallo stesso ingegner Paolo Saccani che dirige Acea Ato 5 a Frosinone). Scopre che c’è un buco nella procedura con la quale ha affidato ad Equitalia il compito di recuperare i soldi dagli utenti che tardano a pagare le bollette o non le pagano proprio. Il ‘buco’ consiste nel fatto che una bolletta dell’acqua non pagata rimane pur sempre una bolletta e non diventa una cartella esattoriale che poi può essere riscossa da Equitalia. E’ un principio stabilito già il 5 maggio 2011 dalla suprema Corte di Cassazione. Quindi, viene scomodato il ministro che con apposito decreto «autorizza la riscossione coattiva mediante ruolo dei crediti vantati dalla Società Acea Ato 2».

La stessa cosa accade poi per Acea Ato 5. Il ministro firma un decreto analogo il 22 febbraio 2016 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 marzo 2016) con il quale trasforma in cartella esattoriale la bolletta non pagata.

Codici impugna quel decreto. E ora il Tar gli dice che quel ricorso è inammissibile. Perché: «Nei casi di grave e cronica morosità, Acea Ato 5 è autorizzata dal Ministero ad avvalersi di Equitalia per la riscossione coatta dei crediti. E Codici non può impugnarlo per “difetto di interesse” e perché «l’autorizzazione è del tutto inidonea ad arrecare agli interessi collettivi tutelati dalla parte ricorrente alcuna lesione concreta ed attuale». Tradotto dal linguaggio giuridico: che danno crea agli utenti di Codici, il fatto che Acea si faccia pagare l’acqua tramite Equitalia?

Le bollette – è il principio giuridico – devono essere pagate, perché si paga il servizio assicurato da Acea (che se lo svolge male, viene multata in base al contratto o viene diffidata rischiando di essere messa alla porta, come ha fatto l’assemblea dei sindaci di Frosinone).

Ma non è una vittoria definitiva, quella che incamera oggi Acea. La partita è solo rinviata. Scrivono infatti i giudici «la lesione prospettata nel ricorso appare meramente futura e potenziale, e cioè legata alla concreta attuazione dei meccanismi di riscossione coattiva, pertanto riconducibile ad atti ulteriori rispetto a quelli oggetto di impugnazione». In pratica: riparliamone una volta che Equitalia avrà attuato la riscossione coatta delle bollette, di fronte ad un caso concreto potremmo vedere se l’autorizzazione è valida o meno.