Tasse dopo il dissesto e Urbanistica: verso la supposta finale (di M. Molisani)

Verso la supposta finale. Martedì il consiglio comunale sulla Rigenerazione Urbana. Ora tutti sospettano di tutti. Intanto spuntano le nuove tasse dovute al default. Il sindaco aveva negato che sarebbero mai arrivate. Ora dice: "Colpa di Petrarcone, doveva metterle lui". Che sentitamente ringrazia

Mario Molisani

L'ombra nei palazzi del potere

Se Giacomo Leopardi fosse vissuto in questi tempi e avesse assistito al tumultuoso periodo politico vissuto dall’amministrazione comunale guidata da Carlo Magno…Poco D’Alessandro, avrebbe sicuramente “aggiustato” il titolo di uno dei suoi più famosi capolavori in “La quiete prima della tempesta“. Perchè se la delibera sulla Rigenerazione Urbana ha aperto falle all’interno della maggioranza, manco fosse il Titanic quella maledetta notte dell’aprile del 1912, l’asilo pro tempore allestito in piazza De Gasperi sta vivendo negli ultimi giorni momenti di tranquillità,  apparente.

 

IL VETO SU ROSSELLISSIMA

Molto è dipeso dallo dalle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale che dalla data possibile del 14 ottobre sono slittate all’anno prossimo. Infatti all’interno della maggioranza di CMD’A, oltre alle litigate sulla Rigenerazione Urbana si erano aggiunte tensioni per la definizione delle candidature per uno scranno a Palazzo Iacobucci.

Rossellissima Tacco 12 Chiusaroli scalpitava in cerca di una collocazione che poteva confermarla in consiglio provinciale, visto e considerato che non sarebbe mai stata sostenuta in modo compatto da tutta l’amministrazione.

L’ex commander in chief  Mario (M)ente Locale Abbruzzese, d’accordo anche con il gotha della maggioranza ovvero Carlo Magno….per la disperazione D’Alessandro e Benedetto Social et poi Labora Leone aveva stabilito infatti che la candidatura dell’ortodossia doveva essere “civica”. Come promesso due anni fa all’epoca della designazione di Rossellissima: candidatura che più politica non si può.

Con questo escamotage M.A voleva togliersi il “Tacco 12″ dai piedi, fruttando anche le divisioni interne al gruppo di Forza Italia, che non avrebbe mai sostenuto compatto la riconferma dell’amazzone uscente.

 

DI MAMBRO E LE AUTO-CANDIDATURE

Molto probabilmente, ma le voci nei lunghi corridoi del Palazzo lo davano addirittura per certo, sarebbe stato Carmine The Warrior Di Mambro, un cavaliere senza macchia e senza paura, un Pierre Terrail de Bayard dei giorni nostri, il prescelto per ambire ad un posto all’interno del consiglio provinciale.

Le voci dicono che il buon Di Mambro abbia cominciato a sondare il terreno con gli altri consiglieri e trovare un intesa per condividere con tutta la maggioranza la sua candidatura.

Qualche suo collega però era già impegnato con se stesso. Nel senso che più di qualcuno pensava ad una sua personale candidatura.

“Ma io non sapevo che tu avessi intensione d candidarti. Se è cosi allora….“, si è sentito dire Carmine The Warrior Di Mambro da un giovane e silenzioso consigliere a “caccia”, questa volta, magari solo di un pò di visibilità che gli aveva esplicitato la propria auto-candidatura.

IL “DIVINO” OUTSIDER

Nel frattempo però qualche altro pezzo pregiato ha lasciato delle tracce fresche che di certo non potevano sfuggire a chi ha fiuto per arrivare alla preda. Dino Il DiVino Secondino, è in silenzio da mesi, precisamente da quando non è stato scelto per essere il capo della segreteria dell’evanescente Pasqualino Settebellezze Ciacciarelli. Dopo esserne stato l’ombra per tutto il periodo elettorale e quello immediatamente successivo. (leggi qui Al “Signore” la Pisana, al “Divino” la Politica. Ecco i capi della segreteria di Pasqualino)

Non ha battuto ciglio il DiVino e se ha detto qualcosa lo ha fatto con i diretti interessati, in privato. Una strategia che al momento gli vale un credito, forse anche due o tre, nei confronti della sua corrente politica.

Perchè quindi non provare a chiedere una possibile candidatura alle Provinciali? I più maligni hanno messo in evidenza: “Ma se è un incarico a titolo gratuito, quello di consigliere provinciale, che ci va a fare Secondino li?

In molti, invece, hanno visto la possibile discesa in campo di Dino il DiVino Secondino, che comunque ha sondato anche lui per un pò il terreno prima del rinvio delle elezioni, come l’ennesima mossa di Mario (M)ente Locale Abbruzzese per mettere in scacco Rossellissima la Regina del Tacco 12 Chiusaroli e arginare i suoi movimenti sullo scacchiere.

 

L’ACCORDO MATRIMONIALE

Nelle ore scorse c’è stato un frenetico traffico di telefonate per scoprire chi ha bruciato la notizia dell’accordo tra CMD’A, M.A. ed un autorevole esponente del PD per arrivare all’approvazione della famigerata delibera sulla Rigenerazione Urbana. (leggi Matrimonio con intesa: al banchetto di nozze trovato l’accordo sulla Rigenerazione Urbana)

Secondo l’ala Pd di Peppino Petrarcone è una polpetta avvelenata messa in giro da Abbruzzese per spaventare la Lega e convincerla a votare. L’ala Pd di Francesco Mosillo nega di saperne qualcosa e pensa ad un trappolone perché anche lui era ad un matrimonio al quale erano presenti il sindaco ed il neo presidente del Cosilam

Per sollecitare le memorie basta un piccolo dettaglio: citare il contenuto di un sms… Così la spiegazione arriva: ma siii peròòò… noi presenteremmo degli emendamenti sui quali non possono dirci di si… perché se ce li approvassero direbbero si al testo che ha dettato Zingaretti…

Il segretario cittadino Marino Fardelli, per non passarci da fesso, ha fissato per lunedì sera la riunione del Direttivo. Stabilirà la linea ufficiale del Partito. E se qualcuno fa il furbo rischia di essere messo alla porta.

 

MALEDETTE VACANZE

Ma all’orizzonte rischia di esserci qualcosa più di una crisi su un accordo prematrimoniale. Ci sono perturbazioni con fenomeni burrascosi in vista del consiglio comunale convocato per il 31 luglio. All’odg proprio l’approvazione delle linee guida sulla Rigenerazione Urbana.

Potrebbero non esserci infatti i numeri per la maggioranza. E potrebbero non esserci a prescindere dai problemi con i consiglieri della Lega, Claudio Nonsense Monticchio e Robertino Solo di nome Marsella.

Quali problemi? Il Consiglio è stato convocato a cavallo tra luglio e agosto: quando tutti sono in ferie.

Rossellissima Tacco 12 Chiusaroli è partita in questi giorni per le vacanze, come Rosario Reset Franchitto e Angelo El Jardinero Panaccione. Inoltre Francesca Candy Candy Calvani è in ferie da giorni, a Terracina, in sostanza non troppo lontano. Ma lei come tutti gli altri non vuole sentire ragioni. “Ma perchè ogni volta devo tornare alla vacanze per reggere il numero mentre gli altri se ne fregano?”, chiede a chi l’ha raggiunta telefonicamente sperando in un suo assenso al rientro al capezzale della maggioranza.

Mancheranno quindi quattro consiglieri all’appello del segretario comunale Rita Lady Dissesto Riccio martedì prossimo. Quindi se la Lega decidesse di avercelo duro, per una volta in modo palese, Carlo Magno…per la disperazione D’Alessandro avrà a disposizione solo 9 voti, compresi lui e il presidente dell’assise Dino Il Divino Secondino.

L’unica speranza per non far dichiarare nulla la seduta per mancanza del numero legale è il possibile sostegno da parte di un pezzo del Pd. Che però a questo punto non può più fare finta di niente: accordi matrimoniali o meno.

 

 

CMD’A CONTRO M.A.? O VICEVERSA?

Insomma Carlo Magno…per la disperazione D’Alessandro avrebbe dovuto affrontare un altro conflitto bellico all’interno della sua maggioranza. Ma Carlone ha mostrato segni di insofferenza anche nei confronti di M.A. “Pianta grane e va tutto in c…. a me”. Ha detto in intimità e lontano da occhi indiscreti.

A cosa si riferisce? Al fatto che l’abbiano convinto della necessità di dichiarare il dissesto. Gli hanno fatto credere che non ci sarebbero state conseguenze e sarebbe solo stata tracciata la linea dei totali: tutti i debiti vanno sul conto vecchio e tu invece puoi governare partendo da zero.

Non era vero? Gli scuolabus adesso si pagheranno a tariffa piena e senza il contributo del Comune. L’assistenza domiciliare si pagherà a tariffa piena: sarà un rapporto diretto tra chi ha bisogno del servizio e la ditta che lo eroga. Come se non bastasse sono saltate fuori la tassa sull’ombra (paga chi ha una tettoia o una tenda da sole) e la tassa sugli zerbini: se ti pulisci i piedi prima di entrare bisogna pagare.

Ma non doveva cambiare nulla? «La colpa non è la mia. È Petrarcone che doveva metterla già da prima, cioè da quando ha fatto il predissesto».

Ormai ha imboccato quella strada. E non può più tornare indietro. Al punto che a qualche fedelissimo ha detto che sta valutando la possibilità di presentare denuncia alla Corte dei Conti contro l’amministrazione Petrarcone per non avere messo prima quelle tasse. Il danno? Circa mezzo milione di euro.

Informati della cosa, pare che l’ex sindaco Petrarcone ed il suo fido ex assessore alle Finanze Enzo Salera si siano inginocchiati a faccia a terra: non rivolti verso la Mecca ma verso il municipio. Salmodiando: “Speriamo che lo faccia, speriamo che lo faccia, speriamo che lo faccia…“. C’è da capirli: sarebbe una campagna elettorale gratis: denunciati da D’Alessandro per non avere tassato i cittadini. “E chi trova le parole per ringraziarlo abbastanza?

 

IL PROFETA EVANGELISTA

Ma lui non sà che ora non gli serve più. Secondo me “il presidente” ora fa in modo di far cadere tutto. Tanto quello che doveva ottenere l’ha ottenuto“, ha detto qualche Evangelista predicando nelle terre di Sant’Angelo in Theodice.

Una frase che non lascia dubbi e fornisce conferme. Nonostante il suo aspetto serafico Mario Assassin’s Creed Abbruzzese, secondo i detrattori, ora che è riuscito a ricucirsi un nuovo ruolo con la presidenza del Cosilam non ha più interesse a tenere in vita un paziente clinicamente morto. Soprattutto dopo il risultato elettorale del 4 marzo scorso. Che si, ha lasciato fuori M.A. dal Parlamento, ma ha anche bocciato sonoramente la maggioranza di cui è padre putativo. O viceversa.

Nella sua ristretta schiera di fedelissimi, dicono sempre i maligni, Mario ha sempre attribuito o meglio lasciato attribuire gran parte della colpa del suo fallimento elettorale ai fallimenti dell’armata CarloLeone. “Se non c’erano loro a governare Cassino io vincevo, questo è poco ma sicuro“.

 

E ora, tutti ad aspettare il Consiglio di martedì.

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