Fermata Tav, in campo gli ingegneri di Rfi e Unicas

Secondo vertice a Roma sulla fattibilità della fermata Tav a Roccasecca. Incontro aperto solo ai tecnici. In campo ingegneri RFI e Unicas. Si sono divisi i compiti. Intanto Bpc studia la fattibilità di un bond per finanziare l'opera con le ricadute nel mercato edilizio

Si sono visti. Per la seconda volta. Sempre nella sede centrale di Trenitalia a Roma. Niente politica in questa sessione: solo ingegneri incaricati di studiare la fattibilità tecnica ed economica della fermata Tav a Roccasecca. È il primo vertice operativo dopo l’incontro avvenuto all’inizio dello scorso mese di agosto negli uffici di via della Croce Rossa 1 a Villa Patrizi. (leggi qui Prossima fermata Tav, Roccasecca: Ferrovie dicono «Ok, fate lo studio»).

I compiti a casa

A confrontarsi sono stati i due ingegneri messi a disposizione da RFI – Rete Ferroviaria Italiana ed il team dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale guidato dal professor Mauro D’Apuzzo docente di Complementi di Costruzione di Strade, Ferrovie ed Aeroporti. È l’uomo indicato direttamente dal mganifico rettore Giovanni Betta.

La fermata Tav di Roccasecca in località San Vito secondo l’elaborazione IchnusaPapers ©

Si sono divisi il lavoro. In base alle rispettive competenze, i due team dovranno verificare se è tecnicamente fattibile l’utilizzo della stazione fantasma in località San Vito a Roccasecca. È una ‘stazione’ che esiste solo sulla carta: venne pensata come soluzione tecnica di emergenza in caso di guasti. Sul posto però, a San Vito, c’è già tutto il necessario per far fermare e ripartire i treni. Manca lo stabile della stazione. Ed i servizi per i viaggiatori.

Lo studio deve poi stabilire il rapporto costi operativi / ricavi. Partendo da un presupposto: a Roccasecca si dovrebbero fermare solo 4 dei quaranta treni ad Alta velocità che percorrono ogni giorno la tratta Roma – Napoli e viceversa. Lo studio presuppone due fermate in andata verso Roma e due in direzione Sud per il ritorno.

Il ruolo di Bpc, Cosilam, Comune

Un ruolo fondamentale lo gioca la presenza di Banca Popolare del Cassinate. È uno dei player che ad agosto hanno incontrato l’ingegner Christian Colaneri Direttore Commerciale ed Esercizio di Rfi.

Quel giorno c’erano il professor Vincenzo Formisano nella duplice veste di economista, docente dell’UniCas e vice presidente della Banca Popolare del Cassinate, il magnifico rettore Giovanni Betta, il presidente del consorzio industriale Cosilam di Cassino , il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco, il consigliere provinciale di Frosinone Gianluca Quadrini nella veste anche di presidente della Comunità Montana di Arce.

Vincenzo Formisano Foto: © A.S. Photo, Andrea Sellari

Il ruolo di Bpc è determinante perché attraverso la sua merchant bank aperta solo agli investitori istituzionali sta mettendo a punto la fattibilità dell’emissione di un bond. Cioè di un investimento riservato ai grandi operatori, con il quale puntare sull’esplosione immobiliare che ci sarebbe a Roccasecca e nel circondario grazie ad una fermata Tav capace di portare a Roma in molto meno di trenta minuti.

Dove sta il guadagno

Solo per fare un paragone: con l’attuale sistema di mobilità urbana che collega i vari punti di Roma, gli studi preliminari del professor Mauro D’Apuzzo dicono che ai romani occorrono 40 minuti in media per raggiungere il luogo di lavoro.

La fermata Tav consentirebbe di impiegare meno, evitando il traffico, abitando in una dimensione vivibile come è quella della provincia di Frosinone.

E poi il casello A1

A questo andrebbero aggiunti i benefici del casello autostradale di Roccasecca che il presidente Francesco Borgomeo del gruppo Saxa Gres si è impegnato a sostenere in maniera concreta. Gli serve per abbattere i tempi di arrivo e partenza delle merci da e verso lo stabilimento Grestone (ex Ideal Standard) nel quale sta producendo il primo sampietrino green al mondo.

Un progetto sul quale si è già immerso il nuovo presidente del Cosilam Marco Delle Cese.

Il presidente Cosilam, Marco Delle Cese

Il tutto, messo a sistema, dirà se sarà conveniente o meno realizzare la fermata Tav.

Nelle prossime settimane i due team di ingegneri, quelli di RFI e di UniCas si reicontreranno per incrociare i dati raccolti nel frattempo. Già da lì si inizierà a capire quanto è fattibile il progetto.

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