Tav, la fermata di Frosinone si farà: l’annuncio domani a mezzogiorno

A mezzogiorno di giovedì verrà annunciato l'avvio dell'iter per progettare la nuova stazione dell'Alta Velocità in provincia di Frosinone. Nascerà sul territorio di Ferentino a confine con il capoluogo. Un successo di Nicola Zingaretti e del gioco di squadra con l'AD di Ferrovie Gianfranco Battisti. Un progetto che trasformerà l'economia dell'intero territorio

Prossima fermata Frosinone. Il Treno ad Alta Velocità fermerà alle porte del capoluogo ciociaro su una stazione tutta nuova. Che sorgerà poco più a nord della città: in territorio di Ferentino La notizia verrà data domani a mezzogiorno dal Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Gianfranco Battisti, dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli.

Pochi minuti prima di collegarsi via Facebook, il governatore ed il presidente delle Ferrovie firmeranno un protocollo. In base al quale si darà il via all’iter per la progettazione della nuova stazione: servirà tutta la provincia di Frosinone. E collegherà direttamente con Milano e con il Sud senza dover fare scali intermedi.

Gianfranco Battisti © Imagoeconomica

E Cassino? Il progetto di realizzare uno scalo a Roccasecca? Non ci sono le condizioni tecniche – logistiche. Ma il sud della provincia avrà un collegamento rapido con Frosinone per poter prendere il treno ad Alta velocità.

E non solo. Ci saranno novità importanti per il traffico merci, attraverso il nuovo corridoio europeo realizzato con i lavori della scorsa estate. Che hanno collegato il Sud d’Italia con la Scandinavia (Leggi qui: I super treni merci dalla Scandinavia a Malta: milioni di lavori in estate sulle linee Cassino e Formia).

La nuova mission della Tav

L’opera verrà finanziata quasi interamente da Ferrovie. Gianfranco Battisti, il manager di Fiuggi catapultato alla guida del sistema ferroviario nazionale per la sua competenza e per la sua mancanza totale di padrini politici, non lo ha fatto per regalarsi una fermata sotto casa. Al contrario.

Il progetto nasce dalla profonda esperienza di Battisti nel campo dell’Alta Velocità. È stato lui a lanciarla, guidando un progetto immaginato da un altro grande manager fiuggino che lo aveva precedeuto negli Anni 90: Lorenzo Necci.

Nicola Zingaretti

Gianfranco Battisti fin da subito ha capito l’immensa potenzialità della Tav, sganciandola dal suo segmento iniziale del trasporto elitario solo per i manager che operano sulla Roma – Milano. E collocandola invece nel campo dei trasporti glocali. Cioè? I manager che dalla provincia devono andare in ufficio a Roma.

La nuova stazione trasformerà in modo radicale l’economia del territorio. Roma a venti minuti di treno rende le tranquille zone della Ciociaria, l’ideale per chi abita a Roma e vuole trasferirsi in un’area più vivibile. Rilancia le aree industriali che di fatto si troveranno distanti dai centri decisionali romani giusto il tempo di una sigaretta ed un caffè.

Un gioco di squadra

A sollecitare Ferrovie su quel segmento era stato una quindicina d’anni fa l’allora presidente della provincia di Frosinone Francesco Scalia. Ma la visione dei trasporti secondo il Governo nazionale dell’epoca era un’altra. Ci aveva provato anni dopo Marcello Pigliacelli da presidente di Unindustria e poi della Camera di Commercio; gli erano stati opposti dei problemi tecnici. Un piano che con discrezione ed a fari spenti è stato rilanciato da Giovanni Turriziani.

Si erano mossi anche i pendolari. Nel 2015 il comitato Roma – Cassino Express fece uno studio in cui si dimostrava la sostenibilità economica di una fermata Tav in provincia di Frosinone: per via del numero di passeggeri che avrebbe raccolto quella fermata.

Il treno ad Alta Velocità che fermerà a Frosinone.

Fondamentale è stata però la coincidenza tra la nuova mission meno elitaria data dall’allora ministro Danilo Toninelli e confermata dal suo successore Paola De Micheli. Con la presenza di Gianfranco Battisti al timone delle Ferrovie, la sua solida esperienza e conoscenza della Tav. Un’idea sulla quale ha dato la massima condivisione da subito Nicola Zingaretti al quale da anni arrivavano continue sollecitazioni dal commissario per l’unificazione delle Aree Industriali Francesco De Angelis e dal Presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini. A fari spenti, il consigliere regionale Sara Battisti ha sviluppato un lavoro di mediazione politica supportato dai numeri di carattere tecnico: le ricadute generate dalla fermata sull’economia di Fiuggi, il suo rilancio nel campo turistico alberghiero, mettendo fine a quel lento declino iniziato proprio quando è venuto meno il collegamento diretto con Roma, per anni garantito da una linea ferroviaria diretta.

Un gioco di squadra. Che ora porterà la Tav nel cuore della ciociaria