Tavares è stato fin troppo chiaro, il Governo si svegli

Non è pensabile il futuro dell’automotive senza gli incentivi, anzi sì, non ci sarebbe futuro. Fino ad oggi con l’auto ci siamo spostati, domani sarà solo una delle cose che potremmo fare, come con gli smartphone dopo i cellulari. Cassino sempre più globale con Maserati. Uliano a tutto tondo dopo le parole di Tavares.

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

“Ma quale sibillino, Tavares è stato molto chiaro”. Fin troppo aggiungiamo noi. Il virgolettato è firmato Ferdinando Uliano, segretario nazionale della FIM Cisl, riferito all’intervista che nelle scorse ore il CEO di Stellantis ha rilasciato su Repubblica. Passaggi semplici ed elementari quelli in cui il manager portoghese ha spiegato cosa vorrebbe e cosa può fare nella situazione attuale, con le fabbriche del nostro Paese. (Leggi qui Stellantis, due indizi sul futuro di Cassino).

L’ITALIA C’E’

Ferdinando Uliano

Per Ferdinando Uliano sono due gli aspetti principali che emergono dalle parole di Tavares: il primo è che l’Italia non è secondaria rispetto alla strategia aziendale; il secondo è che il Governo deve assolutamente fare la sua parte.

Per quel che riguarda l’Italia, Uliano sottolinea: “I centri tecnici italiani saranno coinvolti nell’investimento di preparazione dei 4500 ingegneri per il software e poi c’è anche da sottolineare la strategia in termini produttivi dei 14 marchi. Poi la coerenza la misureremo con gli investimenti del piano, il rilancio in Italia degli stabilimenti e la tenuta occupazionale”. (Leggi qui: Stellantis annuncia la svolta: a marzo il piano).

Mentre sul Governo, per la Cisl, più che di coerenza c’è bisogno di intelligenza: “Senza incentivi sulla mobilità sostenibile, – afferma il segretario – ci saranno ristrutturazioni con ricadute sociali, perché un’auto ibrida ed elettrica costa di più. Se non si incentiva l’acquisto, come fanno gli altri paesi in Europa, ci sarà un crollo delle produzioni in Italia con ripercussioni occupazionali”.

DA AUTOMOTIVE A MOBILITA’ SOSTENIBILE

Fca Cassino Plant, operai all’ingresso in stabilimento

Ma soprattutto bisogna tenere conto di un aspetto: mobilità sostenibile è cosa molto diversa da Automotive. Fino ad oggi abbiamo ragionato in termini di Automotive cioè produzione di automobili: esteticamente belle, meccanicamente affidabili, praticamente performanti, economicamente accessibili.

Mobilità Sostenibile è tutt’altro: basti pensare che Stellantis ha avviato un programma per convertire oltre 1.000 ingegneri meccanici in ingeneri che ragionano pensando alle connessioni con i software; nei prossimi anni serviranno 4.500 ingegneri e per questo Stellantis sta creando una Software & Data Academy; bisogna pensare che tutti i recenti accordi strategici Stellantis li sta chiudendo con realtà che si chiamano Amazon, Hon Hai Technology Group, Foxconn. Sono tutti colossi connessi con l’eletronica e l’informatica.

Per continuare a puntare sull’automotive, paradossalmente, si dovrà dimenticare l’industria dell’auto come l’abbiamo vista finora. Bisognerà cominciare a parlare seriamente di digitalizzazione, connettività, guida autonoma, sostenibilità ecologica, manutenzione predittiva, intrattenimento e servizi a bordo. L’esempio fatto da Uliano è illuminante: “E’ la stessa rivoluzione che si è compiuta con il passaggio dei primi cellulari agli attuali smartphone. Con l’auto del passato esclusivamente ti muovevi, con quella del futuro sarà uno delle tante cose che potrai fare”.  

FROM CASSINO PLANT TO THE WORLD

Ferdinando Uliano

Cassino ha bisogno di altri modelli, questo è fuor di dubbio, ma ha bisogno soprattutto di capire che ormai la sua vocazione è quella d’alta gamma.

L’arrivo di Maserati sarà epocale, perché porterà le produzioni di Piedimonte molto più lontano di dove siano arrivate quelle sotto il segno di Alfa Romeo. “La vocazione per le produzioni Premium – afferma Uliano – è da sempre rivolta anche ad altri mercati. Nei prossimi mesi partirà nel sito una produzione Maserati. I principali mercati di Maserati sono stati gli USA e la Cina”.

È per questo che il concetto fondamentale da capire è: la sfida di Cassino è anche la sfida di Stellantis, perché lo stesso discorso di Maserati vale anche per Alfa Romeo. Con la nascita di Stellantis però si punta al rilancio di Lancia e all’inserimento nel paniere di DS: “Per questo noi – sostiene il segretario FIM – stiamo facendo pressione ad investire ulteriormente sullo stabilimento di Cassino, dopo il Grecale il piano industriale deve assegnare nuove produzioni”.

TAVARES E LE ALTRE CONSEGUENZE

Il ceo Stellantis Carlos Tavares

Il passaggio sicuramente più interessante dell’intervista di Tavares era sicuramente quello in cui spiegava una cosa molto semplice che proviamo a ridurre ancor di più. In pratica il suo pensiero è: se il Governo non aiuta gli italiani nell’acquisto di auto elettriche ed ibride si abbasserà la produzione e se si abbasserà la produzione ciò potrebbe generare “altre conseguenze”.

Ferdinando Uliano è completamente d’accordo: “Se Draghi, Giorgetti e Cingolani non si danno una mossa sul tema della transizione ecologica collegata alla mobilità, ci saranno conseguenze drammatiche sul piano industriale, occupazionale e sociale”.

Il paradosso completo è che si obbliga l’Europa a far fuori i motori termici entro il 2035, l’Italia si adegua, ma non prevede incentivi. Ciò, unito alla mancanza di fondi per l’automotive, tradurrà quelle “altre conseguenze” in 60 mila posti di lavoro in meno.

Automotive
(Foto: Imagoeconomica)

Allora la domanda cruciale diventa: l’automotive come industria è destinata a diventare una nicchia in Italia?

Ferdinando Uliano non si lascia prendere dal disfattismo: “Non è detto, la situazione del mercato negli ultimi due anni è molto falsata da eventi straordinari”.

La pandemia – prosegue il segretario – e la carenza di semiconduttori hanno di fatto fermato la produzione nonostante la presenza di ordini. Sarà necessario verificare se le riduzioni temporanee delle immatricolazioni, avranno effetti nel lungo periodo”.